Allenamento

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Capitolo 44: Allenamento.

Elizabeth’s pov

Erano passati tre giorni e Niall non migliorava. Non era bravo a schivare i miei colpi e tanto meno a tirarli. Era lento, debole e aveva pochi riflessi.

Non sembrava il figlio di Lucifero, tutt’altro, sembrava sempre di più il figlio di Gabriele. Per quanto riguarda quest’ultimo, era davvero molto bravo, era pronto di riflessi ed il suo naso sanguinava meno di quello di Niall.

Il mio cervello cercava di capire come un tale angelo potesse essere così forte, quando il suo unico compito era quello di confortare la gente, farla sentire a proprio agio e leggere i suoi fottutissimi pensieri.

-Come va?- disse Harry abbracciandomi da dietro.

-Guardali, Lucas è più forte, mentre Niall che dovrebbe essere un cherubino sembra una sotto specie di gamberetto-.

Il giardino sul retro era abbastanza grande per farli allenare e la barriera costruita da Jinny li rendeva invisibili agli occhi.

-Forse dovresti dargli qualcosa per cui combattere- suggerì.

-Se un genio!- dissi girandomi verso di lui e baciandolo. –Vammi a prendere una sacca di sangue-.

Harry sorrise annuendo, per poi dirigersi verso il forno caldo.

-Charlieeeeee- urlai come un’ossessa.

-Che vuoi?- disse irritata.

Non ci parlavamo da tre giorni e non faceva altro che aiutare Niall quando era in difficoltà. Il secondo giorno mi arrabbiai con lei dicendogli che non lo avrebbe difeso a lungo, ma non mi ascoltò, continuò a prestargli le sue cure.

-Ho bisogno di te-.

-Per cosa?-

-Per l’allenamento di Niall-.

La sentii sbuffare, ma alla fine si alzò dal divano.

Harry, nel frattempo mi aveva portato la mia sacca di sangue e velocemente la ingurgitai, amavo il suo sapore denso scendermi per la gola. Avevo già recuperato le mie forze.

-Harry, lega Niall all’albero-.

-Cosa?-.

-Fallo e basta!- ringhiai.

Quest’ultimo senza contraddirmi prese Niall per il colletto della maglietta e lo trascinò verso l’albero. Sentii Niall scalciare e cercare di andare via, ma Harry, essendo un cacciatore, era molto più forte di lui.

Charlotte arrivò poco dopo e vedendo Niall legato per i polsi all’albero cercò di correre da lui.

-sei pazza?- disse.

Non riuscì neanche a toccare il corpo di Niall che la presi e la scaraventai per terra.

-Se vuoi liberarlo, allora, combatti con me- ringhiai.

Charlotte rise, mentre il sangue che gli usciva dalla bocca era sempre di meno. Si asciugò e girò la sua testa. –Non vedo l’ora-. Sussurrò.

Cominciò a correre verso di me. Il suo pugno arrivò dritto sulla mia guancia e ciò mi fece cadere a terra.

Harry, preoccupato, cercò di venire da me, ma lo fermai prima. –Non farlo, è una cosa tra me e lei. Mi odia e la capisco, le farà bene sfocarsi, se riuscirà a toccarmi da ora in poi- sorrisi.

Mi alzai di scatto e la mia gamba destra, perfettamente tesa, colpì la sua anca che si spezzò. Le grida di dolore sembravano estendersi per tutta la foresta. Niall mi pregava di smetterla, ma cercai di azzerare tutte le voci intorno a me, compresa quella di Harry.

The eyes of a VampireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora