Capitolo 39 "la mia vita è tua"

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<<Alex, credo che sia questo il Solium...>> Akilah, con passo lento ed accurato, entrò dentro la terza porta del buio corridoio. Alex la seguì, stringendo il manico dell'affilata spada che aveva tra le mani.

<<Accendi una candela! Non vedo niente qui...>> Esclamò Akilah, sforzando gli occhi. Alex velocemente tirò fuori una candela e l'accese, illuminando la buia stanza.

<<Dove siamo capitati?>> Annunciò Alex con voce rauca. Un grosso letto dal baldacchino blu riempiva la piccola stanzetta.

<<Questo non è certo il solium! È solo una stupida stanza!>> Disse Akilah alzando gli occhi al cielo.

<<Dai andiamo, non abbiamo altro tempo da perdere!>> Continuò, spalancando la porta.

<<Un attimo solo! Prendo questa torcia in caso di bisogno>> Alex si precipitò verso una lunga torcia inchiodata al muro, velocemente afferrò il bastone e lo portò all'altezza del naso per scrutarlo meglio. Al suo tocco una fiamma bianca si accese.

<<Spegni quel coso! Ci scopriranno!>> Lo sgridò Akilah.

<<Vorrei ma la fiamma non si spegne!>> Alex continuò a soffiare, a sputare o sventolare ma la fiamma rimaneva al suo posto. Akilah, stufa dell'amico imbranato, alzò la mano al cielo e piantò il palmo sopra l'alta fiamma.

<<NO!>> Urlò Alex, spaventato dalla sua azione. Improvvisamente Akilah venne risucchiata dal fuoco e sparì davanti agli occhi del ragazzo.

<<Akilah? A-Akilah?>> Urlò Alex alla torcia che teneva tra le mani. La fiamma si spense e il ragazzo venne risucchiato nuovamente dal buio.

Intanto Akilah, scioccata da quell'insolito portale, sprofondò in una nuova stanza lontana miglia e miglia da quella in cui era giunta un minuto fa. Istintivamente si rialzò dal liscio pavimento.

<<Alex? Alex sei qui?>> Urlò, girando intorno a se stessa.

<<Alex, non è il momento di scherzare!>> Sbuffò irritata. Ma Alex non rispondeva... allora si accorse che quell'ambiente non era la piccola stanzetta antiquata ed angusta di un'attimo prima ma si trovava al centro di un ampio salone dominato dall'oscurità. Iniziò a tremare, era la prima volta che provava quell'insolita emozione, la paura. Incapace di trovare una soluzione, con passi lenti e morbidi e senza far rumore, avanzò nel buio. L'ansia si prese gioco della sua mente ed il terrore legò, con un laccio di piombo, il suo corpo. Era nel panico... l'impavida e potente Akilah era debole! "pensa ad altro, pensa ad altro" ripetè nella sua mente ormai offuscata. Improvvisamente vide un'immagine, un lontano ricordo d'infanzia. Era sua mamma che le cantava una canzone per farla addormentare, una melodia che le dava sicurezza e scacciava i brutti pensieri della notte. Ritornò al presente. Avanzò con mani tremanti ed iniziò a cantare.

" Là nel mar c'è un posto dove tu puoi star"

"Sirene ti san abbindolar e marinai saccheggiar"

"Ma il mare ti salverà, sì! Solo lui ti salverà"

"e se l'isola vuoi trovar solo quando il sole sorgerà tu la potrai toccar"

"il mare ti salverà, si! Solo lui ti salverà"

Un bagliore si accese, proveniva dall'alto. Sembrava un piccola palla di luce gialla. La ragazza stupita da quell'evento smise di cantare ma la luce si fece nuovamente piccola come un granello di sabbia. L'ansia la riacchiappò e riprese la sua canzone.

MoonRedWhere stories live. Discover now