Capitolo 9 "il prezzo del tradimento"

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La signorina Susan Bleu è la prescelta ...ma questa notte ha varcato il confine!-

Ebbi un tuffo al cuore, iniziai a respirare affannosamente. Il saggio continuò

-Ha trasgredito la regola più importante di Greenhmoon! È ufficialmente esiliata da tutto il continente di RedValley!-

Divenni pallida come un lenzuolo bianco di seta, le mani iniziarono a tremare ancor più forte di prima. Le lacrime scorrevano da sole, caddi a terra incapace di rialzarmi.

Per fortuna ero lontana dalla piazza e nessuno poteva vedermi visto il buio che ricopriva il paese, se mi fossi avvicinata ancor di più i popolani mi avrebbero uccisa.

-Il raggio mi dice che c'è una nuova prescelta!- Shal avanzò tra la folla.

Il terrore racchiuse la folla come un corvo dalle ali raccapriccianti. il chiarore si spostò su un gruppetto di ragazze che man mano si scansarono lasciando posto alla prescelta.

Il raggio illuminò il suo volto.

Era Melody!

-Noooo- Urlai con tutto il dolore che avevo in gola.

I popolani si girarono verso di me, come una massa di squali in cerca di carne fresca. Un signore grasso puntò il dito contro urlando.

-E' LA TRADITRICE! È LEI SUSAN BLUE!-

Parole disprezzanti e pietre si scagliarono su di me, cercai di ricoprirmi nascondendomi dietro un carro che trovai vicino. Sgattaiolai sotto un tavolo con sopra del pesce e mi diressi verso il vecchio mercato alle spalle della piazza. Corsi veloce come un ghepardo, ma debole come un agnello, malgrado i miei piedi ormai doloranti ricoperti di vesciche.

la folla avanzò bellicosa armata di forconi e pietre. Riuscì a seminarli nascondendomi dentro una  larga e profonda vasca di legno per il lavaggio degli asini. Riuscivo ancora a vedere da lontano cosa stava accadendo nella piazza.

Dovevo fermare Melody, dovevo aiutarla!

Il raggio l'avvolse, cercava di liberarsi dalla stretta ma fu inutile. Non riuscivo a scorgere il suo viso, vedevo solo i suoi capelli biondi in subbuglio dal dimenarsi. Urlava a squarcia gola, i suoi gemiti mi trafissero le orecchie e si depositarono nel mio cuore, rendendoli ancor più forti, quasi amplificati. Mi tappai le orecchie, avevo paura che sanguinassero dal dolore.

Improvvisamente qualcosa di lungo colpì Melody dal cielo. Urlò ancora più forte. Il raggio si spense facendola cadere sul suolo

-Melody Nooo- per fortuna l'altezza che divideva la ragazza dal suolo era alta pochi metri ed il suo corpo da lontano sembrava ancora vigile, lo natai da come scuoteva le gambe doloranti.

Vibrava qualcosa sul suo petto, ansiosa, sgranai gli occhi, sembrava una freccia d'oro, ornata da una piuma rossa in cima alla cocca, ma non ne ero sicura. Non avevo più lacrime da buttare, mi morsi il labbro sanguinante, cercando di contenere tutto quel dolore che mi opprimeva.

Il vento ricominciò a farsi forte, spazzando via tutto quello che aveva in torno. Mi feci piccola dentro la bacinella, tenendomi stretta alle gambe. Notai la luna, pian piano stava riprendendo il suo pallore biancastro.

Il raggio scomparì insieme al vento. Uscii dalla bacinella, riaprendo gli occhi ormai consumati.

Melody era scomparsa.

Mi massaggiai il volto, cercando di schiarire la vista. Melody non c'era insieme al resto degli abitanti.

Mi scoppiava la testa.

Non poteva essere morta! Non poteva!

Mi incamminai verso la piazza ma una stretta si posò brusca sul mio braccio bloccandomi. Mi girai di scatto con un groppo in gola.

Davanti a me avevo un uomo con un forcone tra le mani

-Bambola te ne vai di già?- Mi chiese con un espressione da psicopatico e con l'alito che puzzava di alcol.

Dietro di lui c'erano tutti i popolani che circondavano la piazza, armati di pietre e bastoni infuocati. Gridavano

-hai tradito la valle!-

-Dovevi morire tu, non i nostri figli!

-TI UCCIDEREMO-

Il respiro ricominciò ad essere accelerato, faticavo a respirare bene. Una scia di adrenalina percorse il mio corpo, forte come non mai, sganciai un pugno all'uomo che avevo davanti, liberandomi dalla sua stretta. Gemette accarezzandosi la guancia dolorante.

Scappai più in fretta che potevo, ero troppo in pericolo per essere stanca. Correndo, passai la piazza e mi diressi verso le mura di Greenhmoon.

Uscendo dal paese sbucai davanti ad un fitto bosco, si faceva largo in mezzo agli arbusti una stradina di ghiaia bianca che portava al paese vicino. Non potevo rifugiarmi a Brush, quel paese era troppo vicino a Greenhmoon, allora cambiai strada dirigendomi verso il bosco che si affacciava ai lati. Andai a destra.

il bosco era fitto e nebbioso, non riuscivo a vedere bene. Continuai a correre, non con la foga che avevo prima ma con più calma.

Era terapeutico per me, mi aiutava a non pensare a tutti quei dolori che avevo subito due ore fa. La delusione per Peter, la scomparsa della mia amica Melody, l'esilio dal mio paese natale ...

Non poteva essere successo tutto in una sola notte! Non avevo più una casa, del cibo e qualcuno su cui contare. Ero piena di ferite ed i miei vestiti erano in brandelli. Facevo schifo! Avevo tradito tutti anche me stessa.

Sfinita, cessai di correre e mi accasciai a terra. Mi abbracciai le gambe ed iniziai a piangere.

L'erba secca mi solleticò il volto, le lacrime persistevano ancora ma scorrevano lente e gli occhi mi pulsavano.

Li chiusi per un attimo ma mi addormentai

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