We are falling like the stars - Soukoku

16 - La mia moto si trasforma in un groviera

- Cosa cazzo stavi facendo?

- Lunga storia.

Chuuya non rispose e si conentrò sul frenare sotto il suo appartamento senza finire nel bagaglio della macchina parcheggiata lì davanti. Poi scese seguito da Dazai, si aprì il garage e portò dentro la moto.
Dopo e solo dopo aver preso un bel respiro per calmare il cuore che ancora batteva all'impazzata per la pazza corsa appena terminata, guardò le condizioni del suo fidato mezzo di trasporto.

- Cazzo...

Dazai guardava i buchi nella carrozzeria della moto con noncuranza:

- È così grave?

- È così grave? Ma ce li hai gli occhi, bastardo? La carrozzeria è completamente rovinata, il telaio della ruota è un miracolo che abbia retto fino qui e il tubo di scappamento è un buco unico. Cazzo l'avevo appena comprata, ci vorrà un lavoro immenso e il doppio dei soldi dell'acquisto per riuscire a sistemarla!

- Calmati, ho capito. Ci penserò io.

- No, cazzo! Direi che hai già fatto abbastanza per oggi.

Di colpo Chuuya si ricordò che il ragazzo era dietro di lui in moto e che i proiettili, se avevano colpito la moto dovevano aver preso anche lui. Alzò lo sguardo su Dazai e chiese in tono monocorde:

- E tu sei ferito? Com'è che non hanno bucherellato un po' anche te?

Dazai si levò il cappotto nero mostrando un giubbotto anti-proiettile.

- Non è un bene per me girare in certe zone, quindi avevo preso delle precauzioni.

Detto ciò si indicò la cintura dove era attaccata una piccola pistola nera. Chuuya lo guardò in silenzio non sapeva cosa dire, era confuso... Stava ancora pensando alla moto e a tutto il lavoro e i soldi che doveva fare per rimetterla in sesto.
Dazai gli diede una pacca sulla spalla in modo amichevole.

- Grazie, Chuuya-Kun. Alla fine sei anche tu una brava persona, ci vediamo a scuola.

Chuuya gli bloccò polso e lo guardò pieno di rabbia, quel contatto era stato la scossa che l'aveva fatto tornare in sè.

- Non credi di dovermi delle spiegazioni?

- Delle spiegazioni?

- Sì, non credo che delle persone attacchino un ragazzino a caso nei bassifondi, un ragazzino che in parte se la aspettava e si era preparato all'eventualità di incontrare pericoli del genere.

Puntualizzò Chuuya battendo il pugno sul giubbotto antiproiettili.
A quella parole lo sguardo da Dazai si fece serio e talmente gelido che Chuuya sentí i brividi correre lungo la schiena.

- Io non devo spiegazioni a nessuno, Chuuya-Kun.

Si liberò della sua stretta e si incamminò verso l'uscita del garage lasciata aperta sventolando in aria la mano con noncuranza mentre affondava l'altra nella tasca.

- Mi hai salvato il culo e te ne sono grato. Ma non per questo devi aspettarti qualche spiegazione... La tua parte in questa storia l'hai fatta... Il resto non ti riguarda.

Chuuya lo fissava a bocca aperta, con il nervoso a fior di pelle. Poi lo vide scomparire nel buio della sera che stava calando, fuori dalla porta del garage, fece per corrergli dietro con l'intento di riempierlo di tutte le botte che gli aveva fatto evitare e ricoprirlo di insulti quando inciampò nella scatola degli attrezzi che il giorno prima aveva lasciato sul pavimento.
Chuuya finì per terra, nella polvere e nello sporco che ricopriva la pavimentazione del garage e rimase lì un bel po' a fissare la moto, odiando Dazai con tutto sè stesso. "La tua parte l'hai fatta" così aveva detto. Come se lui fosse solo una stupida comparsa nella sua meravigliosa vita.
Chuuya strinse i denti.
La cosa che più lo scombussolava era che alla fine quella era proprio la verità.

Lui era solo una misera comparsa nella vita di migliaia di altre persone.

A. A.
(:

Non odiatemi, pls. Comunque l'ho detto che questi due sono peggio di un'altalena.
Bene Chuuya sarà anche una comparsa, detta da lui, ma è la comparsa più meravigliosa, fantastica e bellissima -Okay la smetto- mai esistita, concordate?

Se questo capitolo vi piace sapete già che fare, ormai sono stufa di dirlo e penso voi di sentirlo.
Al prossimo capitolo... Spero domani.