14 - Pesco spazzatura

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Rivoltò il corpo sulla pancia e appoggiò l'orecchio sul petto del ragazzo svenuto, poi scostò le bende sul collo e appoggiò due dita sotto l'orecchio. Il cuore batteva. Per fortuna.

- Chuuya... È vivo?

Chuuya annuì e basta. Sì era vivo, l'aveva tirato fuori dall'acqua appena in tempo. Ma perché cazzo quell'idiota amava tanto giocare con la morte? Cosa ci trovava di divertente?
Il cuore batteva, ma il ragazzo - capelli castani e fradici, vestiti scuri e altrettanto bagnati e bende - non respirava.

Chuuya intuì che le sue vie respiratorie erano ostruite dall'acqua, non molta, e doveva tirarla fuori. Lo girò dal lato poi da un altro, poi cominciò a preme in vari punti sul petto, poi lo rebaltò a pancia in giù. Chuuya vide con sollievo un rivolo d'acqua scorrere fuori dalla bocca di Dazai.
Il ragazzo bendato comincia a tossire mentre Chuuya gli batteva sulla schiena, mentre sentiva la rabbia crescere sempre di più.

- È vivo, sei grande Chuuya-Kun.

Chuuya accennò un sorriso, poi, dopo essere sicuro che Dazai fosse vivo anche se non troppo cosciente di esserlo, gli saltò addosso e lo strattonò prendendolo per il colletto della camicia.

- Cazzo, sei scemo? Cosa ti è venuto in mente?

Dazai si lasciò scuotere fissando Chuuya con sguardo vuoto, perso e confuso.

- Chuuya-Kun?

Chuuya non mollò la presa.

- Cazzo, sei un cretino, bastardo. Se non ci fossi stato io saresti morto.

Dazai solo allora sembrò capire e riprendersi un po', il giusto per scoppiare a ridere.

- Nessuno ti ha chiesto di salvarmi!

Chuuya stava per tirare un pugno in faccia a Dazai quando Tachihara, che non stava capendo niente di quella scena, lo fermò.

- Calmati Chuuya-Kun! Non vedi che è ancora mezzo andato. Stai calmo. E poi perché lo stai aggredendo così?

Trascinato da Tachihara, Chuuya fu costretto a levarsi da Dazai e a rinunciare a prenderlo a pugni.

- Tachi, sto cretino si stava suicidando!

Tachihara strabuzzò gli occhi su Dazai, che sdraiato nella polvere e nello sporco stava ancora cercando di riprendersi, tossendo e massaggiandosi la gola.
Chuuya prese tre respiri profondi prima di calmarsi. Poi si chinò all'altezza di Dazai e, prendendolo per i capelli gli sollevò la testa verso la sua in modo da poterlo guardare negli occhi.

- Ci sei o devo chiamare un medico?

- No, sto bene.

Riuscì ad articolare Dazai tra i colpi di tosse che si facevano sempre meno forti e insistenti.

- Bene, allora spiegami... Cosa cazzo ci facevi nel fiume?

L'ultima parte della frase Chuuya la disse quasi urlando, mentre goccioline d'acqua si staccavano da suoi capelli e gli scivolano lungo il viso per poi finire nei vestiti già abbastanza fradici.

- L'hai intuito benissimo... Credevo di esserci riuscito questa volta...

Chuuya mollò la sua testa con forza e per poco Dazai non la sbattè per terra.

- Non provarci più.

Disse poi Chuuya, alzandosi. Poi guardò Tachihara, i suoi vestiti fradici e di nuovo Tachihara... Poi scosse la testa e salutò l'amico con un sorriso stanco.

- Scusami Tachi, ma devo darmi una sciacquata e cambiarmi i vestiti... Ci vediamo mercoledì, vado a casa. E per favore controlla che questo idiota non si butti nel fiume di nuovo preso da chissà quale strana voglia.

Poi abbassò uno sguardo gelido su Dazai.

- E tu, piccolo bastardo, mi devi la vita e una Coca-Cola.


A. A.
Tantantantaaaaan. Non vedevate l'ora di questo aggiornamento, vero? No, okay.
Preparatevi perché il prossimo capitolo sarà una cosa un po' soft e carina... Quello dopo ancora sarà un casino e nulla sti qui sono peggio di un'altalena, mi fanno impazzire!
Vi ricordo la solita stellina se vi va. Byeee.

We are falling like the stars - SoukokuWhere stories live. Discover now