12 - Trovo un lavoro come palla da basket

Start from the beginning
                                    

Dazai si guardò i polsi con aria colpevole e Chuuya non poté fare a meno di chiedersi se l'avesse mai effettivamente fatto. Quando Dazai si voltò verso di lui bruscamente, sussultò.

- Tu pensi che io sia un pazzo depresso che si taglia le vene, Chuuya-Kun?

- Ovvio. Ma perchè queste domande? Tu che sei un genio dovresti saperlo già.

Dazai scoppiò a ridere cogliendo l'ironia dell'amico e Chuuya sorrise, poi togliendosi una ciocca di capelli che gli ricadeva sugli occhi chiese al ragazzo ricoperto di bende:

- Non per farmi glia affari tuoi, ma... Perché?

- Perché cosa?

- Perché provi continuamente a suicidarti? È una cosa da cretini.

- Avere paura di morire è da cretini e codardi.

- Provare a uccidersi per non affrontare la vita è da codardi.

- Cose ne vuoi sapere tu della vita e della sua crudeltà Chuuya-Kun, tu che vivi nel tuo piccolo mondo incantato?

Chiese Dazai con aggressività e una rabbia malcelata. Chuuya al sentire quelle parole strinse i denti, ma non ribatté. Cosa doveva saperne lui della crudeltà della vita? Era orfano di madre e di padre, sua nonna lo avrebbe abbandonato presto, alla fine non gli sarebbe rimasto più nessuno nessuno. La vita sembrava destinarlo a continuare a camminare da solo. Lui, la crudeltà della vita, riteneva di averla già assaporata abbastanza. Nonostante tutta la rabbia e tutti i pensieri che gli ribollivano dentro disse solo:

- Scappare davanti ai problemi è sempre la scelta più stupida.

Dazai lo guardò serio.

- La morte fa parte della nostra vita, che tu lo voglia o no. Tutti vivono in attesa di qualcosa, chi qualcuno di amare, chi in attesa che un sogno si avveri. Io in attesa della morte... perché tutti gli altri possono mettercela tutta per diminuire l'attesa e io no? Cosa c'è di sbagliato?

Chuuya distolse lo sguardo seccato e realizzò che la cosa non lo riguardava direttamente, se Dazai voleva morire affari suoi, non doveva interessargli. Però le parole di Dazai lo avevano colpito e non poté fare a meno di domandarsi per che cosa lui attendeva. Poi alzò gli occhi al cielo azzurro di metà giornata e capì. Lui era in attesa, da sempre, della stessa cosa...

Chuuya tornò a leggere mentre Dazai cominciò a canticchiare al suo fianco. Chuuya continuava a non capire quel ragazzo. Dazai non aveva senso.
Sembrava che non gliene importasse nulla del mondo, della vita e degli altri... Eppure Chuuya, vista la strana inquietudine che la sua compagnia gli creava era arrivato a pensare che la faccia che Osamu Dazai mostrava fosse solo una maschera.
Più il tempo passava dal loro primo incontro, più Chuuya si convinceva di conoscerlo sempre meno e per  una volta, stranamente, un sentimento prevaleva sulla sua noncuranza, era curiosità. La curiosità del vero volto di Dazai privato della sua maschera.

In quel momento la palla da basket volò verso di loro e si fermò ai piedi di Dazai che la prese in mano. Il ragazzo che era corso a riprenderla stava per chiedere a Dazai di lanciargli la palla quando realizzò chi fosse la persona con cui stava parlano, ovvero lo strano ragazzo di prima che il giorno precedente aveva tentato il suicidio, si bloccò a metà della frase, fissando Dazai con circospezione.
Dazai allora gli lanciò la palla e l'altro la prese con una faccia un po' schifata, come se toccandola avesse potuto prendersi qualche strana malattia da sadico suicida.

- Tu sei quello...

Non finì la frase perché Chuuya era scattato in piedi chiudendo il libro di colpo.

- Cosa cazzo vuoi tu?

- Ma fatti gli affari tuoi, nano.

Chuuya ringhiò.

- Nano lo dici a tuo zio, bastardo.

Il ragazzo, con il pallone da basket si fermò a fissarlo con superiorità.

- Sei solo un povero sfigato, troppo basso per qualsiasi cosa, che riesce a fare amicizia solo con i malati. - Indicò Dazai con un cenno del capo.

- Invece di urlarmi contro come un deficiente giochiamocela a basket.

- Tu? Contro di me? Con la tua altezza puoi solo fare la palla, hai pure i capelli del colore giusto.

- Invece sai che ti dico? - Rispose Chuuya passando un braccio attorno alle spalle di Dazai che intanto si era alzato in piedi.

- Io e Dazai adesso vi facciamo il culo, bastardi!

A. A.
Ahhhhh, questo capitolo.
Lo adoro, letteralmente! Spero piaccia anche a voi!
Nulla vi ricordo la solita stellina se vi è piaciuto.
Byeeee.

We are falling like the stars - SoukokuWhere stories live. Discover now