40. Io, me stessa e me medesima.

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canzoni:
•Say So- Doja Cat, Nicki Minaj
•my future, Billie Eilish
•Let me yet- Daya

C'è quella sensazione di pace. Una sensazione che provi da sola, quando chiudi gli occhi e senti lo sgranocchiare del cibo.

Questa sensazione di pace, viene interrotta dal mio secondo morso: prima che possa addentare la mia fetta biscottata con doppio strato di marmellata, osservo tutto a rallentatore.

Mi scivola dalle mani, sbarro gli occhi e prendo fiato pronta per imprecare.
La mia fetta biscottata spiaccicata al pavimento, atterrata al lato della marmellata.
Cristo Santo.

Prendo un panno umido dalla cucina e Ripulisco subito il disastro. Infine opto per mangiare dei biscotti al cioccolato.
Molto più tranquilli... per me.

Mi stendo sul divano e accendo la tv. Oggi voglio stare per conto mio.
Non voglio vedere nessuno, saremo solo io, me stessa e me medesima.

Posso magiare, guardare la tv, leggere, truccarmi per poi struccarmi, provare tanti vestiti e fare sfilate davanti allo specchio. Insomma, stare in tranquilli-

A interrompere il mio momento di riflessione è qualcuno che bussa alla porta.
Oggi la calma è andata a farsi fottere.

Metto la tv in modalità muto, così chiunque sia penserà che non ci sono.
Il mio metodo non funziona, quindi sbuffo e con lentezza mi alzo.

Giro la maniglia... <<Ciao>>
<<No.>> sto per chiudergli velocemente la porta in faccia, ma mi precede, bloccandola con il piede e con la sua grande mano.
Quando dico che voglio stare da sola, non funziona mai.
Non volevo vedere nessuno, tantomeno Travis.

<<Voglio parlarti>> dice, guardandomi con occhi seri.
Non abbiamo nulla da dire, mi ha già detto abbastanza l'ultima volta.

Prima di rispondergli, mi concedo qualche secondo per osservarlo:
indossa una t-shirt bordeaux, molto attillata, lasciando molto all'impaginazione.
E io di immaginazione ne ho tanta.
È infilata dentro a dei pantaloni in tuta neri che gli fasciano perfettamente le gambe lunghe e massicce.
Merda.

E io... con il pigiamino nero, i capelli legati in una coda disordinata e la faccia assonnata.
Probabilmente ho ancora il segno del cuscino sulla guancia.

<<Io... sinceramente, no.>> arriccio le labbra fingendomi disinteressata alla situazione, <<Per favore, Teresa>> mi supplica con lo sguardo.
Santo Sean, quante ne devo sopportare!

<<Non voglio sentire altri insulti da parte tua, proprio non mi va>> scuoto la testa e fisso il pavimento, <<Non voglio insultarti, lo giuro. Voglio solo parlare. Non me ne vado se no>> si appoggia al lato della porta, incrociando le braccia al petto.

Io trattengo la rabbia e la voglia di rovinargli con un pungo quel bel naso che si ritrova.
<<Entra>> ordino scocciata, senza nemmeno guardarlo.

Lo supero con la mia camminata arrabbiata, che consiste in:
sembrare un soldato alto quanto uno gnomo, le braccia vanno avanti e indietro con i pugni serrati e sul viso un'espressione da chihuahua incazzato.

Torno a stendermi sul divano, mentre lui resta in piedi a guardarmi da capo a piedi.
Di solito i suoi occhi su di me mi fanno piacere da morire e battere il cuore a mille, mentre adesso nessun effetto.

<<Se devi parlarmi di quello che è successo con Mike, puoi anche andartene>> puntualizzo, prima che inizi.

Si piega sulle ginocchia, dinanzi al mio viso, lo fisso con finta indifferenza.
<<Teresa, io voglio solo chiederti... perché? Perché l'hai fatto?>> punta i suoi occhi dritti mei miei, dove vi leggo tutta la confusione e delusione.
Resto in silenzio.

Keep eachother company.Where stories live. Discover now