13. Dalle stalle alle stelle

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canzoni:
•Senorita- Shawn Mendes, Camila Cabello
•Everything i wanted- Billie Eilish
•Mama- Jonas Blue

Camminiamo a braccetto sorridenti, sembriamo dei bambini che non vedono l'ora di comprare dei giocattoli e tornare a casa per utilizzarli subito dopo.

Ci fermiamo in un bar per bere qualcosa. Entriamo e noto con piacere che ha un aspetto molto accogliente.

Piccolino e colorato di colori pastello. Il bancone è abbondante di cibo: torte, pasticcini e brioche di tutti i tipi. Ci accomodiamo e quando arriva il cameriere ordiniamo.

Sean prende un muffin al cioccolato è un frappé alla vaniglia, dopo aver spiegato per ben cinque minuti, quanto ama i muffins. Persino il cameriere stava per mandarci a quel paese.

Io ordino un cappuccino e un pasticcino al cioccolato.

<<Davvero Terry, amo i muffins.>> Continua, <<E io amo i cappuccini e la vaniglia>> rido e lui annuisce scuotendo la testa.

Sean controlla per un attimo il telefono, dopo essersi accorto di una notifica.

Legge subito e poi lo riposa in tasca. <<Era mia sorella>> mi spiega, <<Hai una sorella?>> piego la testa da un lato,
<<Già, oltre lei nessuno. Te la farò conoscere>> mi sorride e io annuisco certa.

<<Tu invece?>> mi chiede, scuoto la testa, <<Solo io>> alzo le spalle.

<<Dimmi un po' com'è il Canada?>> gli domando posando il mento sulla mano, <<È bellissimo>> esclama alzando le mani, <<Va avanti>> lo incito a parlarmi un po' di lui.

Con tutto il consenso inizia a raccontarmi della sua vita.

Mi dice che è nato appunto in Canada. Ha vissuto la maggior parte dei suoi anni con sua madre, poiché suo padre se ne andò quando aveva dieci anni.

Da qual momento gli è stato difficile essere sempre di buon umore, ed è per questo che aveva pochi amici.

Sua madre iniziò, per il dolore, ad ubriacarsi. Ma grazie a lui e sua sorella, che l'hanno spronata a voltare pagina, andò in un centro di alcolisti anonimi.

Da lì si riprese con pazienza e speranza e tenendosi forza l'un l'altro sempre, ne uscì vincente.

Gli afferro la mano, ha gli occhi leggermente lucidi, ci distraiamo un secondo per il cameriere che ci consegna le nostre ordinazioni.

<<Sean>> lo richiamo, alza lo sguardo con un sorriso debole, <<Sei davvero un ragazzo forte. Non mi aspettavo che avessi passato una cosa del genere e sono contenta che tu sia riuscito a ritornare in sesta>> dichiaro sinceramente.

<<Ora va tutto bene, ah e dimenticavo, amo anche giocare a Hockey sul ghiaccio>> sorride soddisfatto, lo seguo annuendo fiera.

<<Diciamo che l'adolescenza è un punto debole per tutti, o almeno quasi>> abbasso lo sguardo, ripensando alla mia adolescenza.

<<Vuoi parlarne?>> il mio amico sembra capire, sospiro e annuisco.

Io mi fido di lui, mi sento sicura a raccontargli le mie debolezze.

Perché riconosci un amico da questo, quando sei sicuro di poter condividere i tuoi punti deboli e sai che non li scaglierebbe contro di te, anzi in più ti aiuta a superare le difficoltà di cui hai sempre avuto paura.

Io vedo tutto questo in lui, nel suo essere sempre gentile e disponibile, anche conoscendolo da poco.

Inizio a raccontargli la mia storia, ovvero che sono nata in Italia, come già sapeva. Ho trascorso fino ai sei anni l'infanzia con i miei genitori uniti, poi hanno divorziato per i continui battibecchi.

Keep eachother company.Where stories live. Discover now