Sunflower;

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Percy, dal canto suo, viveva la vita con leggerezza.
Poche cose gli importavano davvero. Amava vivere, amava amare, e amava stare con chi lo faceva stare bene.
Nico, aveva notato da poco, era una di quelle persone. E lo erano anche Grover e Annabeth.
La figlia di Atena in particolare lo faceva uscire di testa; prima lo trattava a pesci in faccia e poi sosteneva di volergli bene.
A lui lei piaceva. Adorava stare con lei, ne avevano passate tante insieme.
Eppure certe volte era così difficile capirla. Ogni tanto era intrattabile, soprattutto se per qualche immondo motivo si finiva a parlare di architettura.
In quei momenti di solito Percy fissava lo sguardo su qualcosa di lontano, sfocava la vista, e pensava ad altro.
Alle volte invece era estremamente interessante, ed era divertente passare il tempo con lei.
Quella mattina era una di quelle volte.
Si era svegliata di cattivo umore, farfugliando qualcosa su Grover che la svegliava all'alba, sostenendo fosse coinvolta in uno scherzo con Percy. Naturalmente il ragazzo aveva negato, e la bionda aveva deciso di passarci sopra.
Avevano passato una mattinata in allegria, con Grover ancora un po' imbronciato, a discutere di quale divinità fosse più propensa ad aprire un blog sulla cucina. Annabeth era convinta che Iride avrebbe aperto un ottimo sito sulla cucina bio e vegana, mentre Grover e Percy sostenevano che Estia o Apollo avrebbero fatto un lavoro migliore.
Nico non si vide fino a pranzo. Dopo lo scherzo a Grover, all'alba, si era d'un tratto incupito ed era tornato nel tempio del padre.
Percy era estremamente incuriosito da quel ragazzo. Aveva difficoltà a comprendere i suoi cambi d'umore improvvisi, e spesso temeva che il ragazzo fosse ancora arrabbiato con lui per la perdita della sorella, Bianca.
Per lui Nico era di famiglia, e voleva si sentisse come tale.
A pranzo, come sempre, i ragazzi si sedettero separati.
Annabeth con le sorelle e i fratelli della casa di Atena, Percy con il fratellastro e ciclope Tyson, e Nico da solo all'ombra.
Era sempre così. Non c'era nessun altro della casa di Ade nel campo mezzosangue, e a dir la verità, erano tutti un po' spaventati da Nico. Emanava un'aurea tetra, solitaria. La gente ha paura della solitudine. Nico no, a quanto pareva.
O più probabilmente se ne era fatto una ragione. La sua vita era così.
A Percy capitava di pensare a Bianca, la sorella perduta di Nico. Della promessa che gli aveva fatto. Di come non era riuscito a mantenerla. I sensi di colpa lo avevano abbandonato da un po', eppure quando guardava Nico, a volte sentiva di dover chiedere ancora scusa.
Sapeva che non era colpa sua, che Bianca aveva deciso da sola di sacrificarsi. E sapeva di non poter farci nulla, era andata così.
Eppure quella che provava per Nico non era solo compassione. Il ragazzo non gli faceva in alcun modo pena già da un po' di tempo.
Provava piuttosto curiosità. Il ragazzo stava crescendo in una situazione estremamente tragica, e stava soffrendo. Spesso questo faceva venire voglia a Percy di alzarsi e abbracciare Nico, dirgli che era suo amico, e che sarebbe stato lì con lui se ne avesse avuto bisogno. Voleva offrirgli amore, e fargli da guida.
Fissò lo sguardo sul figlio di Ade, pensieroso, e i loro occhi si incontrarono.
Il figlio di Poseidone sorrise, e Nico arrossì leggermente.
Percy, seppur confuso, non poté fare a meno di trovarlo adorabile.

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ehilá🥰, prima cosa, ribadisco che ho problemi con l'email e non riesco a rispondere ai messaggi in bacheca, quindi se qualcuno vuole interagire rispondo tramite i commenti o in questo spazio a fine capitolo :))
Seconda ed ultima cosa, ho deciso che pubblicherò ogni giorno/ogni due, capitoli abbastanza brevi, di 600 parole circa, buona lettura<3
e grazie mille per star supportando la mia storia Sakura_Ackerman_09 🥺✨

Treat People With KindnessWhere stories live. Discover now