To Be So Lonely;

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Nico a volte si sentiva stanco.
Avvertiva il peso di vivere. L'enorme sforzo che certe volte richiedeva respirare, pensare o parlare.
Ogni tanto immaginava di essere in un altro corpo, in un altro luogo, a vivere una vita che non era la sua, felice.
Dopo averlo fatto, solitamente piangeva. Era così da egoisti sperare in qualcosa di meglio?

Ma pensandoci, spesso non credeva di meritare niente di meglio.
Aveva paura di sé stesso e delle persone, era terrorizzato dai suoi stessi sentimenti. Odiava amare ed essere amato. Odiava Percy Jackson, odiava amarlo in modo così travolgente, odiava non poter farci niente.
Ma più di tutti odiava sé stesso. Detestava essere così.

Quella mattina Nico Di Angelo si svegliò arrabbiato, e triste, ovviamente. Aveva avuto un altro sogno in cui stava con Percy, e come ogni volta si sentiva sporco. Annabeth era innamorata di Percy, e Percy di lei, e presto si sarebbero messi insieme. Basta, fine. Era inutile, e assolutamente deleterio, inventare cose che non esistevano.
Si strofinò gli occhi con le mani e uscì dal tempio di Ade, per prendere un po' d'aria. Si stupì nel notare il cielo di una piacevole sfumatura arancione, col sole che sorgeva. Nonostante tutto, gli piaceva il sole.
Si sedette su una roccia con le mani in grembo e chiuse gli occhi, il viso rivolto verso il sole.
-Posso sedermi accanto a te?-
Nico mancò letteralmente un battito; prima per lo spavento, poi per aver realizzato che il ragazzo in piedi accanto a lui era Percy. Era in pigiama, spettinato, e assolutamente meraviglioso. Nico fece cenno di sì con la testa, a disagio.
-Non riuscivo a dormire, ho fatto un sogno strano- disse il figlio di Poseidone, guardando il corvino con curiosità.
Si comportava in modo diverso con lui da qualche tempo. Ogni tanto il suo sguardo indugiava su Nico per un secondo di troppo, quando erano in compagnia, e quando Nico lo notava, seppur in cuor suo gioioso, entrambi sembravano imbarazzati, e distoglievano lo sguardo. Il figlio di Ade ci faceva molto caso, come con tutte le cose che riguardavano Percy, ma tentava di non fantasticare troppo, consapevole del dolore che la cosa gli avrebbe causato non appena avrebbe realizzato che era tutto nella sua testa.
Ricambiò lo sguardo di Percy, era da un po' che non lo guardava così apertamente. Non era male come sensazione.
-Tu come mai sei sveglio?- chiese il moro in tono neutrale.
Nico distolse immediatamente lo sguardo. Lo aveva immaginato o Percy si stava avvicinando a lui? Stava ancora sognando?
-Sogni strani anche per me-
-Credevo che volendo potessi non sognare, o decidere semplicemente di entrare in sogni altrui, deliberatamente invadendo la loro privacy, ma sì, ecco, per scambiare informazioni o cose simili.-
Nico sorrise. A volte trovava Percy adorabile. Questa era una di quelle volte.
-Sì, posso, ma é incredibilmente stancante, cerco di farlo solo se utile a qualcuno.-
-Oh, capisco. Ma quanto potenziale sprecato. Potresti fare magnifici scherzi, amico- esclamò Percy gioioso.
Nico abbassò lo sguardo sconfitto. Di nuovo quella parola. Amico. Odiava sentirselo dire da Percy. E lui non se ne rendeva neppure conto; ora si era lanciato in una dettagliata descrizione dell'incredibile scherzo che avrebbe fatto a Grover se avesse potuto modificare i suoi sogni. Nico tirò su col naso, guardò Percy e decise, odiandosi per ciò, che avrebbe preferito essere suo amico che continuare a vivere nella fantasia di un amore impossibile.
-Facciamo questo scherzo, amico.-

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Ultimamente mi sento vuota, spero che scrivere questa storia mi aiuterà a ritrovare un po' di lucidità. Also, in questa storia Percy e Annabeth si devono ancora mettere insieme, ma tutto il campo sa che si piacciono. Non c'é Hazel (forse la introdurrò dopo) e nessuno degli altri 4 della profezia.
Ultima cosa, a fine capitolo 6 c'è un mini riassunto sul carattere dei personaggi, per chi non avesse letto la saga😾😾😾.
Buona lettura<3

Treat People With KindnessWhere stories live. Discover now