Ricercato: Il Regno Oscuro [Traduzione di Wanted: The Dark Kingdom ]

Capitolo 35: Il Secondo Gioiello (Parte 1)

Hazel trovò Percy sul ponte principale, a notte fonda. Fatta eccezione per le guardie di ronda occasionali, era solo. Aveva sentito Hazel avvicinarsi a lui e quando si era girato per guardarla, si era immediatamente rigirato verso le acque oscure intorno a lui, annunciando silenziosamente i suoi sentimenti di rabbia nei suoi confronti.

Hazel ignorò il suo sguardo freddo e si mise al suo fianco, appoggiandosi al parapetto della nave. Delle lampade erano appese lungo il ponte, illuminando il mare abbastanza da permettere di vedere un po' di quello che li circondava, ma dove la luce non arrivava c'era solo l'oscurità. Anche la luna era a malapena visibile quella notte e la sua assenza rendeva il mondo color ossidiana.

Hazel si chiese che cosa Percy trovasse di rilassante in quell'ambiente, ma non aveva intenzione di chiedere. Non quando era stata lei a metterlo in quello stato di preoccupazione per sua madre. Dubitava che una scusa sarebbe stata sufficiente, ma non aveva altro da offrire.

Si girò verso di lui. "Mi dispiace, Percy. Davvero. Non ho mai pensato ti portasse così tanta rabbia e dolore."

Il re dell'oscurità tolse gli occhi dal dominio di suoi padre. "Quindi hai semplicemente deciso che vedere mia madre in quello stato non mi avrebbe fatto male? Sapevi che sarebbe successo. È per questo che lo hai fatto."

Aveva ragione e si odiava per questo. "Se potessi tornare indietro e annullarlo, lo farei."

Percy rise. "Potrei dire lo stesso di molte cose che ho fatto. È quello che diciamo tutti. Desideriamo tutti poter annullare molte cose fatte e dette. Non importa ora, sarà presto al sicuro."

"S-sono solo stanca di come stanno le cose fra di noi. Abbiamo fatto un patto per essere migliori, per un futuro migliore, e quello che ho fatto-"

"Quello che hai fatto è sbagliato. Senza dubbio. E ci vuole tutta la mia forza di volontà per non fare del male a te o Reyna. Ma al tempo, quando hai pianificato tutto questo, non sapevi che saremmo stati dalla stessa parte. Volevi usare mia madre come ricatto per salvare Annabeth. Purtroppo, capisco quello che pensavi." Spiegò, prima di guardare le acque scure.

Non la guardò, ma annuì, indicando che anche se la perdonava, era ancora arrabbiato per la situazione.

Rimasero entrambi in silenzio per un po', lasciando che le onde contro la nave riempissero il vuoto. Dopo tanti anni in cui non aveva sentito altro che odio per Percy mentre viveva a campo, Hazel fu sorpresa dalla facilità con cui lo aveva perdonato, quanto facilmente l'odio per lui aveva lasciato il suo cuore.

Ma era l'imbarazzo che trovava difficile battere. Il senso di amicizia genuina era da tempo ridotto in cenere. Non aveva mai pensato che perdere la loro amicizia le avrebbe potuto fare così male, soprattutto in quel momento, dopo il dolore che si erano provocati. Eppure, era lì, permettendo alla sua mente di essere inondata dai ricordi del loro passato.

"Quando ho scoperto che avevi ucciso Will, che eri scappato e il renderci le cose difficili sull'isola, ha fatto male, ma non ti odiavo. Non credo che potrei mai. Ha fatto male perderti come amico, eri come un fratello maggiore per me." Ammise Hazel, incapace di controllarsi.

Percy si raddrizzò, come se le sue parole gli avessero provocato un'improvvisa ondata di elettricità nel corpo. SI girò verso di lei, con i suoi occhi solitamente luminosi spenti. Il solito luccichio di furbizia e oscurità scomparsi.

Annuì. "Ha fatto male anche a me quello che vi ho fatto. E ci ho messo molto tempo a capirlo. So che scusarsi non è abbastanza e non lo sarà mai, ma mi dispiace."

Hazel sorrise. "Immagino che questo sia tutto quello in cui siamo bravi, chiedere scusa."

Percy annuì. "Per la cronaca, tu eri come una sorella minore per me. E mi ha fatto male vedere tutti quelli che amavo voltarmi le spalle quando sono stato accusato di avere ucciso Will, m-ma non ho avuto scelta." Spiegò con voce sempre più bassa e distante quando arrivò al nome di Will.