Elyse studia entrambe le proposte, indecisa sul da farsi. Non è una scelta facile e la maggioranza deve essere d'accordo sulla decisione.

«Marg, cosa ne dici?» le chiedo, chinandomi al suo fianco. Fino ad ora non l'abbiamo mai presa in considerazione per le scelte, perchè è una bambina, ma ha il diritto di esprimere la sua preferenza, del resto è sempre parte del nostro piccolo gruppo.

«Non voglio incontrare i Vaganti» ribatte mordendosi il labbro e stringendo nel palmo della mano l'estremità del giubbotto di Elyse.

«D'accordo, quante provviste abbiamo senza il mio zaino?» Elyse incrocia le braccia al petto, credo per tenersi più al caldo possibile.

«Se i miei conti sono esatti, abbastanza per quattro, forse cinque giorni?» rispondo, anche se esce più come una domanda. «E abbiamo bisogno di vestiti asciutti, se non vogliamo ammalarci.»

«Io dico di dividerci-»

«No.» Elyse ed io mettiamo subito a tacere la pazza idea di Calum. Non possiamo dividerci, non di nuovo.

«E allora cosa? Non ho intenzione di portare Margaret dritta verso il pericolo, rischiando un attacco, di chiunque sia.»

Impreco, cercando di trovare una soluzione a tutti i problemi che abbiamo.

«Io e Kayla andiamo avanti, vediamo di che si tratta,» comincia Elyse, togliendosi il fucile d'assalto dalla spalla e impugnandolo risoluta, «se vedete alzare due braccia, significa che potete venire, altrimenti... prendete l'altra via.»

«Se è l'unica via possibile... D'accordo.» Faccio un cenno di assenso con il capo, già pronta con il coltello in mano. Significa dividerci in un certo senso, ma non vedo alternative.

«State attente» risponde infine Calum. Mi aspettavo combattesse per trovare un'altra via, evidentemente è davvero l'unica.

Dopo aver fatto un cenno di saluto al ragazzo e a Margaret e dopo che Elyse si è stretta bene al corpo lo zaino - non possiamo permetterci di perdere altre provviste fondamentali, non qui in mezzo ai campi -, ci incamminiamo a testa alta verso i corpi in movimento in silenzio, preparandoci a qualsiasi cosa dovremo affrontare davanti a noi.

«Sono Vaganti» borbotta Elyse più a se stessa che a me, non appena siamo abbastanza vicine per delineare con chiarezza i loro corpi e i loro movimenti, che sono ripetitivi e macchinosi proprio come quelli dei Morti. Sono sei in totale, il che significa tre a testa. Le lancio un'occhiata preoccupata. «Oh, avanti, sai anche tu che possiamo farcela. Siamo le più spaccaculi che conosco,» ribatte al mio sguardo, «e poi, non vuoi avere una vendetta per tutto ciò che ti hanno tolto? Perchè io sì, decisamente.»

Alle sue parole un fuoco comincia ad ardere dentro di me, salendo dalla pancia fino alla faccia, facendo ritornare quella furia incontrollata per tutto ciò che mi è stato portato via dai Morti, anche se inconsapevolmente. Annuisco, lo sguardo che si trasforma in uno tagliente e la presa che si stringe forte sul coltello.

«Ti copro le spalle» dice, posizionando il fucile per avere una buona mira. Spero non manchi i bersagli.

Ci avviciniamo accelerando il passo e cominciando a fare rumore con i piedi per attirare la loro attenzione, poi Elyse spara il primo colpo e il primo corpo cade a terra in pochi istanti. Come fosse un richiamo, i cinque Morti si girano verso di noi quasi in sincronia. Uno dei più coraggiosi, avanza verso di noi e aspetto abbastanza per farlo distanziare dagli altri per prendere una rincorsa, saltare e conficcargli con tutta la mia forza il coltello nel cranio, mentre l'altra mano finisce sulla sua spalla molle e putrefatta per farlo cadere a terra, adesso veramente senza vita una volta per tutte.

Alive - Prova a sopravvivereWhere stories live. Discover now