Capitolo 17

4.6K 233 108
                                    

***

Ciao a tutti!

Farmi sentire prima dei capitoli è decisamente insolito per me, ma mi prendo questo spazio semplicemente per avvisarvi che probabilmente passerà qualche settimana prima del prossimo aggiornamento perchè in questo periodo sono sotto esami :(

Ho già scritto qualcosa del prossimo capitolo, ma ancora non è terminato e non so quando riuscirò a farlo, di conseguenza ho preferito pubblicare questo per non lasciarvi senza contenuti per troppo tempo.

Grazie a tutti e spero a presto!  💜💜

- Marina

***

KAYLA

Sono passate un po' di settimane da quando ho ritrovato mia sorella, sono passate così velocemente. Mi sembra di averla trovata appena ieri e, allo stesso tempo, di averla avuta con me per un'infinità di tempo.

Quando l'ho rivista per la prima volta, non ci credevo, non potevo farlo: era successo tutto così velocemente e casualmente, ero ancora scossa dagli avvenimenti di pochi attimi prima, quando improvvisamente mi si presenta davanti ai miei occhi lei, quasi come un'allucinazione, che ho temuto di aver avuto fino a quando non l'ho ristretta tra le mie braccia.

È stato come ricevere una botta di vita improvvisa, inaspettata. Per quei piccoli istanti mi sono sentita a casa di nuovo. È stato come se l'avessi vista nascere per una seconda volta.


«Kayla.» Mi sento scuotere una spalla un paio di volte.

«Kayla.» Ora la voce prende forma nelle mie orecchie e sbatto le palpebre, cercando di far sparire completamente il sonno dai miei occhi.

«Zia? Cosa c'è?» chiedo alla donna che mi ha svegliato. Mi sistemo meglio sulla sedia verde e scomoda su cui mi sono addormentata.

«Non vuoi venire a vedere tua sorella?» Una scossa di adrenalina mi attraversa il corpo non appena sento la parola "sorella".

Salto in piedi velocemente e comincio a porre subito mille domande a mia zia.

«È già nata? Perchè nessuno mi ha svegliata prima?!» mi lamento, saltellando da un piede all'altro mentre la donna mi fa strada tra i corridoi dell'ospedale.

Quando mamma e papà mi hanno detto che avrei finalmente avuto una sorellina, avevo fatto i salti di gioia: era da quando avevo cominciato a parlare che chiedevo di avere una sorella o un fratello, lo avevo scritto in tutte le letterine a Babbo Natale, ma le mie richieste non erano mai state esaudite, fino a nove mesi fa. Avevo da poco compiuto gli undici anni e ormai non ci pensavo più di tanto, i miei desideri stavano pian piano cambiando.

Qualche settimana dopo, andammo tutti insieme a mangiare fuori e io mi chiedevo qual era l'occasione: ce n'era sempre una. Una volta finito il dolce, mia mamma mi prende le mano e la appoggia sulla sua pancia mentre mi dice le fatidiche parole: "Kayla, sei pronta per avere una sorellina?"

È scontato dire quanto quella notizia mi migliorò l'intera settimana. Finalmente avrei avuto anche io qualcuno con cui giocare, al di fuori dei miei amici di scuola, avrei avuto anche io qualcuno con cui passare le mie giornate e con cui condividere le mille avventure in cui mi cacciavo durante le vacanza al mare o in montagna.

«Ohi, nipotina numero uno!» mi saluta mio zio non appena ci vede arrivare, scompigliandomi i capelli.

«Zio! Ci ho messo un quarto d'ora per metterli in ordine!» lo sgrido, dandogli uno schiaffetto sulla mano, fingendomi offesa.

Alive - Prova a sopravvivereWhere stories live. Discover now