Mentre il tempo passa presto realizzeremo che - terza parte -

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Come gorgheggia

il pettirosso odo

la tua pena

TaeHyung si voltò verso l'uomo che dentro l'auto lo stava aspettando impaziente di conoscere le sue intenzioni e facendogli un grande sorriso gli rivolse, finalmente, la parola, «Mi scusi se l'abbiamo disturbata e se l'ho fatta aspettare ma io rimango qui. Può dirmi quanto le devo per la sua chiamata?», pagò quello che gli fu chiesto senza battere ciglio e poi, di corsa, si infilò dentro il locale cercando con lo sguardo il tavolo dove si erano seduti i due vicini di casa, fiero di essere riuscito, per una volta nella sua vita, a trovare il coraggio di fare quello che voleva, ed era tutto merito di JungKook!

Dentro il locale ormai tutti stavano cantando, sul palco faceva bella mostra di sé la ragazza con i capelli fucsia, intonava una di quelle canzoni che le persone scelgono per fare una buona impressione, piena di acuti e virtuosismi della voce ma che poi si rivelava la loro disfatta, «Poverina», disse alzando un po' la voce, per farsi sentire dai due fratelli, mentre si accomodava con naturalezza in una delle due sedie libere al loro tavolo come se fosse normale per lui trovarsi lì o come se i due ragazzi lo stessero aspettando, «Ha provato a volare troppo alto ed adesso invece di un bel cigno sembra un'oca starnazzante». Si sentì un po' crudele a dire quelle parole ma poi, ripensando a lei intenta a baciare il moro quella stessa mattina, illuminò il suo sguardo con un sorriso malefico che raramente si era visto nei suoi occhi.

«Sei tornato Taeg-ie?», anche se era arrivato all'improvviso, SeokJin lo aveva comunque accolto con un sorriso smagliante, segno che la sua presenza non gli dava affatto fastidio.

Il ragazzo dai capelli blu, mentre teneva la mano sotto il mento intento a cercare qualcuno tra la folla, fece un cenno della testa annuendo e continuando a parlare con naturalezza, come se le parole che aveva scelto di pronunciare non contenessero dentro di loro un significato triste e malinconico, «Sono scappato dalla mia gabbia dorata, hyung».

Entrambi lo guardarono scioccati e NamJoon si affrettò a parlare prima che il giovane si potesse pentire della sua scelta, «Sei sicuro che non se ne accorgerà? Se vuoi ti riaccompagno io a casa, adesso».

TaeHyung non accennò a cambiare posizione ed espressione, gli occhi sempre intenti a vagare per il locale, scosse ancora la testa prima di parlare, ancora sicuro e fiero, «No hyung, lui è uscito a divertirsi con i suoi colleghi e non tornerà prima dell'una. Lo conosco troppo bene». SeokJin allungò una mano verso quella del fratello per fargli cenno di non insistere, l'altro capì subito cosa intendesse il maggiore, dovevano appoggiarlo e non mortificarlo per la sua scelta coraggiosa, «Come vuoi TaeHyung-ie ma dopo ti riaccompagniamo noi, e comunque benvenuto».

Il maggiore fra tutti sorrise battendo le mani come un adolescente per spostare poi la sua attenzione verso un cameriere che passava di lì ed ordinare un altro cocktail, «Tu prendi qualcosa Taeg-ie?», il nominato ci pensò sopra, non aveva molta esperienza con i superalcolici e non voleva rischiare di ubriacarsi così decise si ordinare un altro Pink Lady.

Quando l'ordine arrivò al bancone, JungKook si sporse subito a guardare la sala per capire chi avesse ordinato quel drink e rimase sorpreso nel vedere TaeHyung seduto al tavolo con i fratelli Kim. Preparò in fretta quello che gli era stato chiesto e dopo aver messo i tre bicchieri sopra un vassoio andò lui stesso a consegnarli, nessun dolore fisico gli avrebbe impedito di avvicinarsi a quel tavolo, «Ecco a voi l'ordinazione per il tavolo Kim», disse il maknae sorridendo di gusto, tutti lo guardarono ricambiando il sorriso.

표류 Pyolyu - Andando Alla DerivaWhere stories live. Discover now