Per che cosa stiamo vivendo? -prima parte-

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è come primavera

ma tu sei neve¹.

L'orologio segnava le nove del mattino di una ancora calda giornata di Ottobre quando JungKook, HoSeok e JiMin arrivarono davanti al loro nuovo appartamento con un minivan carico di scatoloni. Scesero rumorosamente dal mezzo spintonandosi e ridendo a causa dei continui rimbrotti fatti da JiMin perché avrebbe voluto viaggiare più comodo, «JiMin-ssi, giuro che la prossima volta che traslochiamo ti faccio correre dietro al furgone così avrai qualcosa di serio per cui lamentarti», JungKook adorava prendere in giro il maggiore ed esasperarlo perché era solito mettere un broncio carino e divertente e sia perché gli piaceva l'idea di usare la sua irriverenza verso il maggiore come arma per esasperarlo.

JiMin, che mal sopportava le prese in giro, non deluse le aspettative del più piccolo guardandolo subito con quella faccia imbronciata che quest'ultimo anela di ottenere, vedere e dileggiare, «Jeon JungKook ringrazia che voglio entrare per primo e scegliere la stanza più bella e comoda per me ed il mio ragazzo, altrimenti adesso ti ritroveresti con un ragazzo attaccato ai capelli pronto a renderti calvo», JiMin sapeva bene quali fossero i punti deboli del maknae e quanto questo ci tenesse ai suoi stupidi capelli.

«JiMin-ssi è inutile che corri via, non c'è niente da scegliere, non alloggeremo mica al 'Ritz'. C'è una sola stanza sufficientemente grande da poter essere condivisa da due persone ed abbiamo già deciso di lasciarla a te e YoonGi» rispose JungKook guardandolo di traverso e con un pizzico di furbizia nella voce perché sapeva perfettamente che a spingere JiMin non fosse la voglia di scegliere per sé stesso e per il suo fidanzato la stanza migliore – quella era soltanto una scusa – il suo reale obiettivo era quello di riuscire a scansarsi la fatica di portare su per le scale tutti quegli scatoloni.

«JiMin-ah non ci provare neanche, il maknae è troppo furbo per cascare nel tuo misero piano di sfuggire ai tuoi doveri», la voce squillante di HoSeok risuonò per tutto il piccolo cortile, posto davanti al condominio, e la sua risata contagiosa non tardò a scatenare l'ilarità dei suoi compagni.

«Nessuno è più furbo del sottoscritto, ormai dovresti saperlo HoSeok hyung, se Kook-ie non si è ancora lasciato convincere è perché non ho sfoderato il mio meraviglioso sorriso ed i miei occhioni languidi ai quali nessuno può resistere», proprio mentre pronunciava quelle parole JiMin si avvicinò al viso del più piccolo fra i tre mostrandogli i suoi occhietti seducenti ed il suo sorriso migliore che però non ottennero l'effetto sperato.

JungKook era irremovibile, non si sarebbe fatto prendere in giro da un trucchetto che decine di ragazze avevano usato prima di lui fallendo miseramente, mise le sue grandi mani – enormi rispetto alla figura mingherlina del maggiore ma in verità ben proporzionate, affusolate, pallide e la maggior parte delle volte gentili – sulle spalle dell'amico lo girò con decisione verso il camion contenente gli innumerevoli scatoloni, gliene mise uno tra le braccia e sentenziò: «Prima il dovere e poi il piacere JiMin-ssi», anche se era un lavoro ingrato dovevano portare in casa tutte le loro cose e dovevano farlo insieme.

«Sei uno schiavista JungKook-ah, mi hai fatto svegliare all'alba dopo che ieri notte avevamo dormito poco per riempire il furgoncino, non ci hai neanche lasciato fare una colazione degna di questo nome e adesso che mi vorrei fermare per cinque minuti ti impunti in questo modo. Dovresti fare il poliziotto oppure il secondino in una prigione», stava decisamente esagerando ma era consapevole di doverlo fare per convincere quel cocciuto a risparmiargli tutta quella fatica, troppa per la costituzione minuta del suo fisico.

표류 Pyolyu - Andando Alla DerivaWhere stories live. Discover now