Occhi rossi

6 1 0
                                    

Ho come l'impressione che il cielo va giù. / Gli occhi rossi testimoniano che non posso fermarlo, mentre scalda con i raggi / Chi non si ostina a chiamarlo, / Ho come l'impressione che il cielo va giù. / Gli occhi rossi testimoniano che è il tempo che cambia, /Che la sabbia quando è calda può coprire la rabbia. / E certe cose non cambiano mai, no no, / Certe cose non cambiano, mai.

La sveglia alle 7 non mi mancava per niente. Non che mi manchi qualcosa della scuola comunque. Non posso nemmeno prendere qualcosa alle macchinette, i Bulls nasconderanno i soldi in un altro posto, che ovviamente non conosco. Una motivazione in più per stargli lontana. Lontana.

Non ho dormito per niente, ho passato la nottata a guardare il soffitto e la stanza che lentamente si rischiarava all'alba. Non mi trucco. Non mangio. Eppure faccio tutto così controvoglia che sono quasi in ritardo. E allora? A chi interesso? A me di sicuro no.

Niente di nuovo sul fronte occidentale: autobus stracolmo e puzzolente, classe tanto spoglia e orribile quanto quella della vecchia sede. Compagni sempre falsi, ipocriti, immaturi. Prof sempre inutili e tutto fuorché ispirati o anche solo umani. Blablabla.

Alla seconda ora entra il preside.

 - Buongiorno fantastica e solare 3D. Ho una bellissima sorpresa per voi. Come il prof di inglese vi avrà detto in questi mesi, oggi finalmente inizia il programma di scambio culturale: Bobbie è andato in Irlanda, e fresco fresco da Belfast viene oggi un nuovo compagno. Vi presento il signor Ben Noft.

Alla vista dell'irlandesino molte ragazze (e anche alcuni ragazzi) si svegliano improvvisamente, rinnovati da nuove energie. Lineamenti regolari, pelle più bianca e liscia della mia, occhi azzurri chiarissimi, capelli castani e riccioluti. Dal fisico capisco che per anni è stato estremamente magro, ma ha cercato di migliorare e i primi risultati di un allenamento intensivo iniziano a notarsi. è molto bello nel suo complesso. Peccato però che sia piuttosto basso, forse giusto qualche centimetro più alto di me (quindi basso). Ha un sorriso che fa quasi svenire perfino la prof. Nauseanteeeee.

Ovviamente l'unica a non avere un compagno di banco sono io (ma tanto per cambiare eh...), quindi lo costringono a sedersi vicino a me.

    - Ciao, sono felice di conoscerti. Troppo piacere. Qual'è il tuo nome?

    - Mi chiamo Armony.

    -Tu hai un bellissimo nome, degno di tua bellezza se posso usare un complimento.

Sorrido e non so cosa dire, non ho molta voglia di parlare, ma nemmeno di fare la maleducata. Continuo a sorridere e gli faccio una proposta a denti stretti, sforzandomi di essere gentile.

     -Ti va se alla prossima ora ti faccio fare un giro per la scuola? Questa non è la solita sede, c'è stato un incidente e quindi oggi è sotto un certo punto di vista il primo giorno di scuola per tutti. Possiamo esplorarla insieme.

     -Che gentilissima lady che sei, mi farebbe oltremodo troppo piacere. Sono contento di conoscere te, ragazza musicale.

     -Il piacere è tutto mio, Ben, davvero. Fammi vedere gli orari delle tue lezioni, sono curiosa di sapere se ne abbiamo qualcuna in comune.

Ben tira prontamente fuori il suo piano orario, e me lo mostra con un sorriso a 32 denti.

    -Mmmmh... mi sa che non ne abbiamo nessuna.... ah no aspetta! Abbiamo in comune il corso di musica! Sono proprio curiosa di sentirti all'opera, o Ben.

     -Lo stesso vale per me. Allora, al prossimo cambio d'ora.


Ci salutiamo e le nostre strade si dividono, e io mi avvio verso la lezione di scienze.
Il prof inizia a blaterare qualcosa riguardo le cellule vegetali, e io come al solito inizio a pensare a cosa mangerò a pranzo. Non mi interessa nulla della sua materia, è noiosa e difficile. Preferisco materie creative come arte o musica, in cui modestamente sono un mezzo genio.

A metà dell'ora la dura realtà mi investe, e sono costretta a interrompere i miei castelli in aria sul cibo per fare un esperimento. Yay.

L'esperimento consiste nell'osservare a microscopio delle cellule vegetali attraverso i tessuti delle piante; il prof decide di mischiare le coppie, e il suo senso di crocerossino della classe fa tutte le accoppiate peggiori che esistano. Io ovviamente finisco con Jessica, e il prof ci dà un peperoncino da sezionare e studiare. MA è STUPIDO? Se dai un'arma urticante in mano a Jessica, stai certo che lei cercherà di infilartela in tutti gli orifizi esistenti e pure negli occhi. Come volevasi dimostrare, infatti, si offre di tagliare l'arma di distruzione di massa con un coltellino che mi ricorda vagamente una mannaia nelle sue mani. Invece, mi stupisce con uno spruzzo potente e mirato che parte dal primo taglio e finisce direttamente nel mio occhio, che inizia a bruciare peggio che l'inferno. Mi alzo di scatto, e lancio uno sguardo mortale con i miei occhi rossi a Jessica, che si spaventa un pochino nonostante il suo sorrisetto inquietante.

    -Prof, posso andare in bagno? Mi è finito il peperoncino nell'occhio, guarda caso.

Altra occhiataccia a Jessica, mentre tutti ridono, prof compreso; fra le risatine il simpaticone mi da il permesso, e io corro fuori con il briciolo di dignità che mi è rimasta, avendo cura di pestare le scarpe bianche e costosissime della mia adorata vicina di banco, ottenendo un verso disgustato.

Uscita dalla classe, i miei occhi iniziano a lacrimare sempre più forte, e nella mia infinita stupidità me li strofino con le mani, il che li irrita sempre di più. Procedo a tentoni, non vedo nulla, e a un certo punto sento un dolore fortissimo alla testa.

Buio. 

Ammaliata in un istanteHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin