Da dimenticare

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In un angolo del soggiorno,seduto su una poltrona in pelle nera,il signor Anderson tirava una boccata di fumo dal sigaro,mentre fingeva di leggere il Washington Daily News,ma di sottocchi mi guardava.
I genitori di Vivian erano due avvocati,il padre è inglese e da bravo inglese fuori sede passa il tempo rinfacciando a chiunque quanto questo paese sia inferiore all'inghilterra.

Sono comunque brave persone,certo,un po' puntigliose e rigide,ma gli sono simpatica.
Più o meno.

"Viv,muoviti!Led ci sta aspettando in macchina"la richiamo dall'ingresso.
La mia amica spunta velocemente da sopra le scale.
Oggi ha addosso dei jeans chiari e una maglietta a collo alto bianca,il tutto abbinato con delle Dr. Martens nere.

"Eccomi. Non trovavo più le scarpe"spiega Vivian mentre si mette lo zaino in spalla.
"Incredibile!"borbotta il signor Anderson dalla sua poltrona.
Ogni volta che vengo in questa casa è sempre seduto lì,probabilmente con i rimorsi di non far parte del parlamento.
Viv mi fa segno di lasciar perdere,ma mi diverte parecchio fingermi interessata al degrado del nostro comune.

"Che succede signor Anderson?"chiedo beccandomi un calcio sul piede da parte di Vivian.
"Ecco Vivian. Becka si interessa a certi problemi!"esclama facendomi cenno di venire verso di lui.

Mi ritrovo a parlare per un quarto d'ora di titoli di borsa,crolli e risprese economiche ed infine,il preferito del caro Anderson:il prossimo presidente degli USA.
"Voglio dire,che visti i pessimi profitti ricevuti..."
"Papà,ora io e Beck dobbiamo andare a scuola"dice Vivian interrompendo il padre e trascinandomi fuori da casa sua in un attimo.

"Vedi di non farti mettere in punizione Becka!"mi urla dietro divertito il signor Anderson.
"Non le assicuro nulla signore"

Vivian chiude la porta e trae un sospiro di sollievo.
"Sei insopportabile"mi dice mentre saliamo in macchina,e ritroviamo Led addormentato sul volante.

Faccio cenno a Viv di stare zitta,mentre dallo zaino tiro fuori una bottiglietta d'acqua,di cui verso il poco contenuto rimasto nel colletto di Led.
Il mio amico,appena sente il contatto del suo collo con l'acqua si risveglia scattando in piedi.
"Ma che cazzo..."sbuffa capendo poi cosa gli è successo,mentre io e Vivian soffochiamo dalle risate vista la sua reazione.

"Ridete pure stronzette"borbotta partendo verso la scuola "Fammi indovinare,il vecchio Phil anche oggi aveva da lamentarsi riguardo le bollette"
"Oggi erano interessati alle elezioni"gli spiega Vivian facendolo ridere.
"Ehi!Dovresti interessarti di certe faccende!"dico imitando suo padre.

"Il vecchio Phil non ha tutti i torti"blatera Led,arrivando nel parcheggio.
"Il vecchio Phil non ha ancora capito che siamo una ridicola generazione apatica"dico in tono aspro,disgustata dai miei coetanei e soprattutto da me stessa e dal mio menefreghismo.

Sia io che Led ci rendiamo conto che Vivian non ci sta minimamente calcolando e si sta scrivendo con qualcuno al cellulare.
"Facci indovinare. Taylor?"chiedo divertita.
Vivian fa un sorrisetto di scuse mentre Led parcheggia.
"Gli ho mandato quelle foto alla fine"spiega facendo finta che non sia nulla di che.

Led frena di colpo e guarda prima me e poi lei,Vivian sta per aprir bocca divertita ma lui ci zittisce.
"Non lo voglio sapere"dice alzando le spalle e scendendo dall'auto,insieme a noi.

"Quindi fra te e il fantomatico Taylor va a gonfie vele"dico mentre ci mischiamo fra la marmaglia di studenti,di modo che Cramer non ci veda per rinfacciarci che la macchina è parcheggiata in doppia fila.
"Sì beh...non ci siamo mai visti"
"Cioè tu non sai com'è fatto 'sto tizio?"chiede Led.
Vivian si morde il labbro.
"Dite che dovrei chiedergli di uscire?"chiede mentre saliamo le scale.
"Certo!"esclamiamo in coro io e Led.

𝐄𝐯𝐞𝐫𝐥𝐨𝐧𝐠Where stories live. Discover now