E se...

83 4 0
                                    

Sorseggio allegramente la mia cioccolata calda,appostata agli armadietti,mentre osservo attentamente ogni studente che passa,avvolta nel mio maglione verde a scacchi gialli,bianchi,porpora e blu.
Non è poi iniziata male come giornata oggi,forse perché mi sono alzata tardi e ho saltato le prime tre ore.

Guardo Nick dal fondo del corridoio,vicino a Mitch che parla con una ragazza dell'ultimo anno,e Blake che si sta disegnando le ossa delle dita della mano con una biro.
Quei tre sono sempre costantemente ai margini della scuola,eppure tutti li conoscono.

È esattamente da una settimana che io e Nick stiamo insieme e in realtà sta andando molto meglio di quanto mi aspettassi.
Certo,non che avessi alte aspettative:pensavo che nel giro di due giorni uno dei due avrebbe cercato di ammazzare l'altro per aver superato il livello di sopportazione,e invece non è successo.
Anzi,nel weekend siamo tornati sulla torre della luce dove mi ha portato quando ci conoscevamo appena,il venerdì in punizione ci siamo messi a disegnare sulla lavagna e a ballare attorno alla stanza con la musica del telefono,e poi siamo andati a fare un giro per Tacoma,e sarà si e no da tre giorni che ci troviamo ogni pomeriggio e poi andiamo con lo skate alle corse,che chiaramente al pomeriggio diventano solo un semplice parcheggio con più mozziconi che asfalto.
Ah,e ieri siamo andati a comprare dei vecchi vinili.

Ci stiamo praticamente comportando come quelle coppie melense e sdolcinate che abbiamo entrambi sempre odiato,solo all'oscuro da chiunque.

Nick probabilmente si accorge che lo sto fissando,così comincia a guardarmi facendomi distogliere lo sguardo.
Poco dopo mi arriva una sua foto su IMessage che apro e sorrido come una idiota vedendo la foto che mi ha fatto.
Sono continuamente in bilico fra il trovare riluttante e adorabile il modo in cui mi fa sentire.

La campanella spegne il mio sorriso. Guardo ancora per un po' la foto e poi metto il telefono nello zaino.
Quando alzo lo sguardo prendo uno spavento ritrovandomi il volto di Nick ad un metro da me.
"Guarda dove cammini"mi dice facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Sei tu che ti sei messo davanti a me. Hai un corridoio intero"gli faccio notare,mentre per la testa mi torna in mente la prima volta che ci siamo incontrati distrattamente.
Io gli ero andata addosso e dopo avergli chiesto scusa,lui mi ha risposto esattamente come ora.

"A che pensi?"mi chiede,vedendomi imbambolata.
Chissà se lui si ricorda ancora di quel giorno in cui ci siamo visti per la prima volta.
"Alla frase che hai detto"
"Perché?"
"È stata la prima frase che mi hai rivolto,quando ci siamo incontrati"spiego ripensando a quel giorno di inizio settembre. Come vola il tempo...  .

"Ecco quando ho fatto colpo"dice con la sua solita modestia e passandosi una mano fra i capelli.
"O quando sei stato crociato a vita"dico con un sorrisetto innocente,beccandomi una sua occhiata ovvia.

"Che è questa tenda?"chiede sollevando leggermente una parte della mia gonna nera a metà polpaccio,mentre noto che nel bel mezzo del corridoio non c'è più anima viva.
"Sì beh,sembro un po' la baba jaga"
"Non so chi sia,ma io stavo per dire una gipsy"
"Tu non sposerai un gorger!"esclamo facendolo soffocare dalle risate,e finendo col riderci assieme.

"Ti prego non dirmi che anche tu come Nicole e Martha guardi quel programma"dice poi palesemente sconsolato,il che mi diverte parecchio.
"Chiunque l'ha visto almeno una volta nella vita"dico guardandomi le unghie con un fare noncurante.

"Comunque chi è sta baba jaga?"chiede interessato,appoggiandosi al muro.
"È una vecchia russa assissina bipolare e femminista che si sposta volando su un mortaio"spiego sarcasticamente.
"Ah,una tua parente"scherza Nick facendomi scoppiare a ridere.

𝐄𝐯𝐞𝐫𝐥𝐨𝐧𝐠Where stories live. Discover now