Capitolo 49

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Sai, non pensavo che saremmo arrivati a questo punto. Chi l'avrebbe mai immaginato, eh? Sicuramente non io.
So che questo non è il modo più appropriato per iniziare una lettera, ma non so veramente cosa scrivere. Tengo la penna fredda tra le dita, e quasi non mi rendo conto di muoverla sul foglio bianco.
Quindi diciamo che in realtà so cosa voglio scrivere, ma non so come farlo.
Fa male pensare che queste parole tu non le leggerai mai, fa troppo, troppo male.

Avevo intenzione di scriverle settimane fa, ma ogni volta che ci provavo le lacrime macchiavano il pezzo di carta steso sul tavolo. Non mi sentivo pronta, ma la verità è che non sono pronta nemmeno ora, e mai lo sarò.

Come si fa a sentirsi pronti a dire addio ad una persona amata? Come?
Ho così tante cose da dire, così tante cose da spiegarti, e solo uno stupido foglietto a disposizione.

Mi manchi Shawn.
Mi manchi così tanto, cazzo. Non riesco a ripensare a quel giorno, quel maledetto giorno al lago.
Avevo il tuo sangue sulle mani, sui vestiti, sul viso.
Tu eri per terra, e i tuoi occhi erano fissi nei miei.

Il tuo cuore stanco batteva lentamente mentre digitavo il numero dell'ambulanza, mentre cercavo di rassicurarti, mentre ti tenevo la mano dicendo di amarti.
Il sangue scuro si dilagava velocemente sotto il tuo corpo, ma tu hai cercato di tenere duro.
"Non ti lascio" , queste sono le parole che hai sussurrato poco prima di chiudere gli occhi.
Ricordo ancora il sapore delle tue labbra quando ti ho baciato per l'ultima volta. Sapevano di lacrime e di paura.

Ricordo quando la presa intorno alle mie dita si è fatta sempre più debole, fino a quando la tua mano si è accasciata sul terreno.
A quel punto il tuo petto ha smesso di muoversi.
I soccorsi sono arrivati tre minuti dopo.

Se solo fossi stata più veloce, se solo le mie dita non avessero cominciato a tremare così tanto mentre tenevo il cellulare fra le mani, se solo non fossimo andati al lago quel pomeriggio.
Se solo non ti avessi mai conosciuto, a quest'ora saresti ancora vivo.

Mi sento così in colpa, Shawn. È tutta colpa mia, so che le scuse non servono più a niente, ma mi dispiace. Meritavi molto, molto di più.
Tu meritavi il mondo.

Il mio cuore ha fatto così male quando i tuoi genitori sono venuti a sapere tutto, quando tua madre è entrata in chiesa, il giorno del tuo funerale, riuscendo a malapena a camminare da sola, con al fianco Manuel e la piccola Aaliyah, entrambi con gli occhi gonfi e pieni di lacrime.

La prima volta che ho rivisto Sam, Nash e Madison non abbiamo proferito parola. Abbiamo solo pianto, e ci siamo abbracciati.

Fa così fottutamente male, Shawn.
Non sai cosa darei per tornare indietro e prendere quella pallottola al posto tuo, lo farei senza alcuna esitazione.

Io una vita senza di te non la voglio vivere.
Una vita senza il tuo sorriso, senza i tuoi occhi allegri, senza poter sentire le tue mani sul mio corpo, il tuo respiro sulla mia pelle, le tue labbra premute sulle mie.
Una vita senza le tue battute stupide, i tuoi maledettissimi film di Harry Potter, la tua chitarra strimpellata dolcemente la sera.
Una vita senza le nostre lotte sul letto, senza le nostre corsette per la città, senza i nostri viaggi in macchina con la musica a tutto volume, senza i nostri corpi che danzano in sintonia sotto le coperte.

Una vita senza me e te insieme. 

Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata.
Mi hai fatta sentire la ragazza più fortunata sulla Terra.

~Perfectly Wrong~ S.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora