Capitolo 36

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"Cazzo cazzo cazzo!" impreco sottovoce aumentando il ritmo della mia corsa, mentre un tuono squarcia il cielo grigio provocando un boato.

Dopo tutto quello che ho mangiato durante queste feste andare a correre mi sembrava il minimo.

È incredibile come queste vacanze natalizie stiano volando. La maggior parte delle mie giornate le ho trascorse a casa di Shawn, e Karen ci ha cucinato ogni prelibatezza possibile ed immaginabile.
Diceva di voler sperimentare nuovi piatti, e le serviva qualcuno che assaggiasse il cibo.
Non potevo tirarmi indietro, no?

Ma come mio solito ho scelto la giornata peggiore per fare un po' di attività fisica.

Mentre i miei piedi percorrono frettolosamente le strade trafficate della città lancio un'occhiata al cielo, sperando che non venga a piovere dato che sono sprovvista di ombrello.

Fra qualche giorno la scuola riaprirà, e purtroppo avrò molto meno tempo libero da dedicare allo sport, ma anche alla musica.

Da quando Shawn mi ha regalato quel piano, ovvero a Natale, impiego ore ed ore a suonare.
Ogni volta che le mie dita toccano quei tasti mi sembra di non riuscire più a smettere, e così continuo a suonare finché non iniziano a farmi male i polpastrelli.
Ogni volta che suono mi sembra di fare un tuffo nel passato, e vengo sommersa dai ricordi.

I miei pensieri vengono interrotti da una goccia che mi cade dritta nell'occhio, per poi diventare due gocce, tre, fino ad una vera e propria cascata d'acqua.

Mi rifugio sotto la tettoia di un negozio, stringendomi nella mia giacca.
L'acqua scivola sull'asfalto creando delle grosse pozze, che gli automobilisti percorrono senza preoccuparsi degli ignari pedoni che vengono puntualmente bagnati dalla testa ai piedi.

Mi scappa una risata nell'osservare un uomo sulla quarantina mandare a quel paese l'autista di un Suv, mentre la sua giacca ed i suoi pantaloni grondano d'acqua.

Rimanere qui al freddo non mi sembra una buona idea, e dato che sono ancora lontana da casa decido di chiedere un passaggio ad uno dei miei amici.
Shawn oggi sarebbe uscito con Nash, Sam invece ha ancora la gamba ingessata, perciò faccio affidamento sull'ultima rimasta.

Dopo pochi squilli la sua voce mi risuona nelle orecchie.

"Ehiiiii bella mia!" risponde allegramente.

"Ciao Mad, senti avrei bisogno di un piccolo favore"

"Dimmi tutto"

"Sono uscita a correre ma come saprai sta venendo giù il mondo, mi riusciresti a dare un passaggio?" domando incominciando a camminare avanti e indietro sotto la piccola tettoia che mi ripara dalla pioggia.

"Ma certo, mandami la posizione e arrivo!" risponde subito.

"Grazie mille Madison, sei una Santa"

"Di niente, cinque minuti e sono li!"

Rimetto il cellulare in tasca sollevata, e fortunatamente dopo una manciata di minuti la macchina bianca di Mad si ferma di fronte a me.

Alzo il cappuccio e mi lancio all'interno dell'abitacolo.

"Sei stata un fulmine!" esclamo allacciando la cintura di sicurezza.

La mia amica mette la freccia e si immette nella strada, fermandosi subito dopo per un semaforo.

"In realtà ero già in giro, ho fatto delle commissioni per i miei" mi risponde lei indicando delle borse di plastica posate sui sedili posteriori.

~Perfectly Wrong~ S.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora