Capitolo 45

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"Questa è buona!" sbuffo leggendo il titolo della notizia in prima pagina sul giornale di oggi, o meglio dire, la notizia in prima pagina sul giornale di ieri, e di ieri l'altro pure.

È da una settimana che non si parla d'altro.

"Ragazzina fa rinchiudere il patrigno violento in prigione"

"Giovane ragazza si difende armata contro suo padre"

"Orfana di madre scampata ad un'aggressione al parco"

Ne ho lette veramente di tutte i colori.
Fortunatamente nessun giornale ha riportato informazioni private, nessuno sa che la ragazza in questione sono proprio io.

Ancora non ci credo che potrebbe essere tutto finito per davvero. L'ultima parola spetta ancora al giudice, che deciderà durante l'udienza che ci sarà fra due mesi circa.

L'idea di rivederlo mi spaventa, ma sono pronta a dire tutta la verità, a raccontare tutto quello che quel mostro ha fatto passare a me e a mia madre.
Sono sicura che finirà in carcere per il resto dei suoi giorni.

In centrale mi hanno rassicurata dicendo che sarò affiancata da un avvocato durante tutta l'udienza, e che potrò usufruire di un aiuto da parte dello stato per continuare a studiare e a pagare le bollette.

Accendo la macchinetta del caffè e lascio che il profumo pungente arrivi dritto alle narici.
Settimana prossima dovrei anche ritornare a scuola, ciò vuol dire che dovrò riabituarmi all'idea di vedere Shawn tutti i giorni e di essere totalmente ignorata da lui.
Per non parlare di Madison, Sam e Nash.

Scuoto la testa come per distrarmi da quel pensiero, e verso il caffè fumante all'interno di una tazza di ceramica.
Avvicino le labbra e dopo aver soffiato sulla nube di calore faccio scivolare il liquido bollente lungo la mia gola.

Strizzo gli occhi quando un raggio di sole mi colpisce in pieno volto.
Un primo segno del fatto che la primavera è quasi alle porte.

Mi siedo sulla penisola della cucina, sistemandomi proprio accanto alla finestra, e perdo qualche minuto ad osservare i colori della natura, così diversi rispetto a qualche settimana fa.

Il cielo è azzurro, ma pur sempre sovrastato da qualche nuvola bianca.
Le foglie ricoprono gli alberi che circondano il vicinato, a terra comincia a spuntare qualche timido fiorellino.

DRIIN

Volto di scatto la testa versa la porta, convinta di essermi appena immaginata il suono.

DRIIIN

Stavolta, sicura di aver sentito bene, cammino a passo svelto verso l'ingresso, mentre il campanello continua a suonare imperterrito.
Che sia un poliziotto? Forse devono farmi altre domande?

Apro la porta, e la figura che mi si para davanti mi fa mozzare il fiato in gola.
Le labbra mi si schiudono involontariamente, mentre la mano che era sulla maniglia comincia a tremolare.

"Parla di te, non è vero?" domanda con occhi velati indicando il quotidiano che tiene nella mano destra.
Potrei giurare che anche la sua mano stia tremando, come il resto del suo corpo.

Apro la bocca per parlare, ma da essa non mi esce un singolo suono. Le parole mi muoiono in gola.
Mi limito ad annuire, senza riuscire a staccare gli occhi dalle sue iridi verdognole.

Lui chiude gli occhi e serra le labbra, lasciando cadere a terra il giornale.
Si passa una mano fra i capelli, tirando i ricci lunghi fra le dita.

"Puoi...potresti ti prego spiegarmi cosa cavolo sta succedendo, Skylar?" domanda Shawn con un fil di voce.
Rabbrividisco sentendo il mio nome uscire dalle sue labbra, il suo tono così basso.

~Perfectly Wrong~ S.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora