Capitolo 47

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Mi guardo allo specchio per la ventesima volta, facendo un giro su me stessa e scrutando il tailleur nero che avvolge il mio corpo.
No, nemmeno questo è adatto ad un'udienza.

Domani è il grande giorno. Grande per modo di dire ovviamente.
Dovrò andare in tribunale e rivedere David, testimoniare contro di lui, raccontare la mia storia davanti ad un giudice, e sperare che lui mi creda, perché se non dovesse farlo sarebbe la fine.

Ho passato gran parte della mattinata a provare abiti, vestiti, e pantaloni di ogni genere. In realtà non mi interessa l'impressione che darò, i vestiti sono l'ultimo dei miei problemi, ma dovevo assolutamente fare qualcosa per distrarmi, per tenere la mia mente impegnata e concentrata su altro.

Non faccio altro che pensare a domani, a come sarà rivedere quel mostro in faccia, e a cosa potrebbe andare storto.
In questo momento il mio cervello è come una prigione, e io vi sono intrappolata all'interno.

"Fanculo" dico chiudendo di scatto l'anta dell'armadio, per poi lasciarmi cadere sul letto.

Appoggio le mie mani fredde sulla fronte bollente, e inizio a fare dei grossi respiri per cercare di calmare il mio nervosismo.

Andrà bene.
Andrà bene.
Deve andare bene.

Vengo distratta da uno strano rumore proveniente dalla mia finestra.
Tic
Tic tic
Faccio forza con le braccia, e con un po' di sforzo riesco a sollevare del tutto la finestra.
Nel preciso istante in cui mi sporgo fuori un sassolino mi colpisce in pieno volto.

"Ahia!" grido ritraendomi di scatto.

"Oh cazzo scusa, scusami Sky!" sento urlare dal giardino, e subito riconosco la voce di Shawn.

"Shawn ma che problemi hai?" dico affacciandomi nuovamente.

"Volevo farti una sorpresa. Ti porto in un posto" dice sorridendo in modo melenso.

"Okay e non potevi suonare il campanello come sempre? Sarebbe stato meglio che tirarmi un sasso in faccia!" sbuffo indicandomi la chiazza rossa sulla fronte.

"Non rovinare il momento romantico e scendi giù Morris!" sentenzia lui sollevando le braccia in aria esasperato.

"Idiota" sussurro sorridendo mentre richiudo la finestra e corro giù dalle scale.

Quando esco sul vialetto salgo con un balzo sopra alla jeep scura parcheggiata affianco al marciapiede. Non do a Shawn nemmeno il tempo di aprire bocca che subito afferro con decisione i laccetti della sua felpa bianca e lo attiro verso le mie labbra.

"Questo vuol dire che non sei più arrabbiata per prima, vero?" domanda accarezzandomi piano il mento.

"Vero. Ora posso sapere il motivo di questa tua visita inaspettata?"

Lui accende il motore e inizia a fare manovra per immettersi in strada.
"Te l'ho detto, voglio portarti in un posto speciale. Pensavo ti avrebbe fatto bene distrarti un po' "
Lascia una mano sul volante mentre l'altra si stringe intorno alla mia.

"Già, hai ragione. Domani non sarà affatto facile"

"Ehi non pensarci, almeno per qualche ora"

"Ci proverò" dico buttando fuori un'enorme quantità d'aria.

Per il resto del tragitto cerco di svuotare la mente da ogni pensiero negativo, lasciandomi cullare dalla musica proveniente dalle casse dell'auto e dalla stretta rassicurante della mano di Shawn.

La visuale intorno a me scorre veloce, e i grandi grattacieli e le strade trafficate del centro di Toronto vengono rimpiazzate da una fitta boscaglia verde.
All'orizzonte l'azzurro del cielo si confonde col blu lucente delle acque del lago.

Shawn parcheggia la macchina in uno spiazzo ghiaioso totalmente vuoto, e quando scendiamo veniamo accolti da un venticello fresco.

La sua mano non si stacca dalla mia mentre camminiamo silenziosamente lungo un sentiero di terra.
Ad ogni passo il gorgoglio dell'acqua si fa sempre più intenso.
Nel giro di poco ci ritroviamo davanti alla grande distesa d'acqua scintillante, e Shawn mi fa sedere su un tronco d'albero posto proprio vicino alla riva.

Respiro a pieni polmoni la calma e la tranquillità che questo posto emana, ritrovandomi a sorridere.

"Allora, ti piace?" bisbiglia lui scrutando attentamente il mio volto. "Sai, ci venivo spesso da piccolo, è un posto speciale per me"

"È bellissimo Shawn, veramente"
Le mie parole lo fanno sorridere.

Passa un braccio intorno alla mia vita e mi attira vicino al suo fianco, facendomi stendere con la testa sulle sue gambe.

Da questa posizione riesco a studiare alla perfezione ogni sfumatura del suo volto, a partire dalle piccole voglie che ha sul collo, alla minuscola cicatrice che gli segna la guancia.

Il mio dito traccia con delicatezza il contorno della sua mascella scolpita, mentre il suo pollice accarezza con movimenti circolari il mio viso.

Alla luce del sole i suoi occhi sembrano ancora più chiari, come anche i suoi capelli castani.

"Vorrei che ci fossero più momenti come questo. Vorrei che la pace di questo posto ci seguisse anche a casa" sussurro nascondendo il viso contro al suo petto.

"Ce ne saranno Sky. Ce ne saranno tanti, te lo prometto"
Solleva il mignolo della mano destra, e lo lega al mio.

Mi sollevo quanto basta per arrivare con facilità alle sue labbra, e su di esse vi lascio un bacio lento e casto.

"Ti ho portata qui per una sorpresa, la devo andare a prendere" dice facendomi staccare a malincuore da lui.

"Vengo con te"

"No no no, tu mi aspetterai proprio qua" ride facendomi sedere nuovamente sul tronco. "Torno subito" continua correndo verso il sentiero.
Seguo la sua figura slanciata fino a che non sparisce fra la ricca varietà di vegetazione che circonda il lago.

Riporto gli occhi sull'acqua scintillante, con il piede che batte nervosamente a terra.
Sono così impaziente di vedere la sua sorpresa che sembro quasi una bambina.

A qualche passo da me un sassolino color rosso fuoco attira la mia attenzione, perciò mi alzo e tento di tirarlo fuori dalla terra scavando con le dita.

Mentre sto ancora tirando con tutta la forza che ho in corpo la piccola pietra sento un rumore di passi alle mie spalle.

"Cavolo hai fatto in fretta. Hai corso per caso?" rido dandogli le spalle.

Non sentendo una risposta da parte sua lascio perdere il sasso e mi tiro su, pulendomi le mani sui jeans scuri.

Mi volto lentamente, ma quando lo faccio il sorriso mi muore sulle labbra.

"Te l'avevo detto che dovevi stare attenta, Skylar"


Spazio Autrice

Tic, tac, tic, tac....
Il tempo per Perfectly Wrong sta per finire.

Al prossimo capitolo,
-Carli💗

~Perfectly Wrong~ S.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora