14. Tutto quello che faccio, lo faccio per te.

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Chiara camminó avanti e indietro nella sua camera, nonostante il suo abito fosse ingombrante. Indossò nuovamente lo stesso abito della prima serata a palazzo Chigi. Stesso trucco e stessa acconciatura.
Tanti ricordi rifiorì nella sua mente.
Dalle lacrime di commozione di Giuseppe, gli appuntamenti al terrazzino per parlare di qualsiasi cosa, i primi baci e al fare l'amore tutte le sere.
Erano attratti da morire, pazzi l'un l'altro ed erano anche spalle su cui piangere.
La mora aveva nello stomaco mille emozioni. Malgrado il lockdown, era il primo appuntamento ufficiale con Giuseppe.
L'uomo voleva architettare un classico appuntamento e la chiamò al cellulare.
"Chiara esci dalla porta. Sono qui!"
Mise la mano sulla maniglia, chiuse gli occhi, sospirò e l'aprì.
Giuseppe era meraviglioso quella sera. Indossò un abito semi lucido nero, una camicia di seta pregiata e il papillon.
Anche lui rimase stupito dalla giovane.
Le bacio la mano sinistra come gli uomini di altri tempi. Raffinatezza ed educazione.
"Salve, signorina Chiara. Quanto sei favolosa questa sera!"
"Anche il signore Conte non scherza oggi!"appoggiò la fronte verso le sue labbra e, di istinto,baciò.
"Le volevo avvisare che dovremmo raggiungere a piedi il nostro ristorante. Facciamo due passi a piedi!"
Chiara iniziò a ridere di gusto. Prese la mano e percorsero il maestoso corridoio ricco di affreschi.
Giunti alla camera di Giuseppe, c'era Ernesto versione maître e indossò una giacca bianca e un farfallino nero.
"Buonasera signori! Il vostro tavolo è già pronto. Vi accompagno!"
Chiara scoppiò a ridere davanti a quella scena ma Giuseppe era preso nella parte.
"La ringrazio!"
Anita aveva fatto un lavoro eccezionale. Il tavolo allestito in maniera meticolosa.
Il tavolo tondo aveva una tovaglia bianca e il runner color crema.
Al centrotavola, c'era una composizione di orchidee e tulipani, poi due candele bianche a forma di cuore e di fianco, un carrello con le varie cloche e c'erano, all'interno,le varie pietanze.
Ernesto si inchinó davanti alla coppia.
"Vi auguro una buona cena, signori!"
Uscì dalla camera lasciandoli soli.
Da gentiluomo, Giuseppe fece accomodare Chiara sulla sedia e prese una bottiglia di prosecco.
Riempì due calici e si sedette di fronte alla ragazza.
"Buona cena, signorina Amoruso!"
"Anche a lei, signor Conte!"
Un cin cin per iniziare immediatamente le danze.

Durante la cena, mentre stavano mangiando un primo di pesce, l'uomo si alzò e andò vicino a qualcosa.
"Giuseppe, dove vai?"
L'uomo abbozzó un sorriso quando partì la canzone di "Everything i do, i do it for you" di Bryan Adams.
Tanti ricordi nella loro mente...

Flashback

Nella megagalattica camera di Giuseppe, c'era un pianoforte a coda,color noce, del millenovecentonovanta e posizionato nel salottino adiacente alla camera da letto.
Chiara, con passo felpato, si mise davanti alla porta. Guardò prima a destra e poi a sinistra se non c'era nessuno e poi entrò.
Giuseppe le aveva dato le chiavi, quella sera avrebbe lavorato fino a notte fonda perché dovette perfezionare al meglio il nuovo decreto.
Quel pianoforte era una forte tentazione. Le mancava suonarlo e, soprattutto, cantare.
Non ci pensó due volte, si sedette allo sgabello e sgranchì le mani.
Decise di suonare e cantare "Everything i do - I do it for you" di Bryan Adams.
Chiara e la musica, un connubio speciale.
Era la sua forma di espressione massima.
Mani decise sulla tastiera e gli occhi socchiusi. Era in estasi!
Aprì gli occhi e Giuseppe era davanti a lei con gli occhi lucidi dall'emozione.

I'll be there

L'uomo si sedette affianco a lei e la guardò dolcemente.

I'd walk the fire for you

Lo sguardo di Chiara aveva una forte carica emotiva. L'uomo tremò dalla commozione.

I'd die for you

Giuseppe allungò la sua mano destra e posizionó sul fianco di lei.

Oh, yeah, All the time, I'm going all the way, all the way.

Lacrime di emozione rigó lungo il viso dell'uomo e, Chiara, terminata la canzone, asciugò il viso e lo baciò.

I loro corpi ravvicinati per il ballo scaturì una forte emozione. Chiara appoggiò la parte laterale del viso sulla spalla dell'uomo. Le mani di quest'ultimo erano posizionate sulla schiena di lei.
Era la loro canzone.
Come ogni sera, Giuseppe e Chiara fecero l'amore. La loro alchimia fisica e mentale era potentissima. Volevano essere sempre tutt'uno.
Una notte ricca di passione e di eccitazione.

Volevano concludere quella notte magica al terrazzino.
L'alba della primavera inoltrata, era pazzesca!
Il cielo aveva delle sfumature meravigliose:dal corallo fino al rosa tenue.
Giuseppe abbracció Chiara da dietro.
"Tesoro, sei il mio casino più bello in mezzo al nubifragio. Vorrei che questo momento sia in eterno!"-sussurró lentamente con la sua voce calda nel suo orecchio.
"Sembra di sognare! Con te mi sento al sicuro!"-si voltò la ragazza.
I loro baci erano ricchi di foga. Lunghi e tanto sentiti.
Nel frattempo passó un drone in cielo...

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