14. Tutto quello che faccio, lo faccio per te.

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Quella mattina di aprile inoltrato, Anita si alzò con una forte emicrania e decise di fare colazione con una bella tisana allo zenzero.
Indossò una vestaglia color cipria in raso e si alzò i capelli con il solito chignon.
Seduta comoda sulla poltrona, leggendo le varie rassegne stampa, suonó la porta.
La donna incurvó le arcate sopraccigliari meravigliata. Erano le sette del mattino.
Andò ad aprire farfugliando chi fosse alla porta ed era Giuseppe.
"Caro, è successo qualcosa?"
L'uomo entrò con passo svelto chiudendo la porta.
"Anita, ti vedo pallida!"-toccó il viso scavato di lei.
"Figliolo, tranquillo. Forte emicrania ma mi sta già passando! Come mai sei venuto a trovarmi?"
L'uomo si accarezzò il capo imbarazzato.
"Una ricetta di una torta per fare colazione. Mi serve per questa mattina!"
"Possiamo chiedere ad Ernesto se ti può portare una torta dalla pasticceria!"
Giuseppe si avvicinò alla finestra.
"Voglio preparare una dolce per Chiara! Vorrei stupirla!"
La donna scoppiò in una fragorosa risata. L'uomo si voltò meravigliato da quella reazione.
"Stai tranquillo ma è la prima volta che prepari qualcosa per una donna!"
"All'università ero il cuoco di casa! Me la so cavare! Vorrei solo che tu mi seguissi nella preparazione!"
Anita indicò la sua giacca e la cravatta.
"Meglio che ti togli la giacca e la cravatta. È pur sempre un abito di alta sartoria. Andiamo in cucina!"

Se c'era una cosa assurda da immaginare, era sicuramente vedere Giuseppe Conte alla preparazione di un dolce per una donna. Aveva optato per una torta al pistacchio. Anita non potette mai credere ai suoi occhi.
L'uomo, con il frullatore elettrico, visionó attentamente il composto.
"Anita, cosa ne pensi della consistenza?"
"Bravo! Hai preso tutto alla lettera ciò che ti ho detto!"-con un cucchiaino assaggió il composto
Un dettaglio che Anita non poteva sfuggire era che, il premier, voleva sempre sorprendere la sua Chiara.
Giuseppe osservó la torta in forno.
"Spero sia davvero ottima!"
Si voltò, poi, verso la donna che sorseggiava un caffè.
"Anita, quanto desidero portare Chiara a cena! Una cena come si deve! Tipo come una serata al gala!"
"Puoi farlo, caro!"asserì appoggiando la tazzina sul bancone.
"Siamo in lockdown! Come possiamo fare?"
"Stai al palazzo Chigi! Qui tutto è possibile!"

La fantasia incommensurabile di Anita, fece scattare la scintilla per una grandiosa idea. Sorrise al pensiero. L'uomo non capì la sua reazione.
"Giuseppe, stasera tu e Chiara andrete a cena qui al palazzo! Ci penserò io! Si terrà nella tua camera. Tanto finirete lì la serata!"-lo guardò maliziosa e l'uomo abbassó il capo.
"Beh, ho perso la testa!"
Anita sorrise dolcemente e l'abbracció forte.
Lo conobbe quando aveva solo ventotto anni. Un ragazzo determinato che aveva sempre ottenuto tutto con la sua prontezza, umiltà e intelligenza.
Nell'ambito amoroso non era mai riuscito a farsi coinvolgere del tutto ma Chiara era sempre nei suoi pensieri.
Mai capitato con nessuna donna.

*****

Ogni mattina, Giuseppe contemplava Chiara mentre dormiva. Dormiva beata a supino. I suoi lunghi capelli erano sparsi sul cuscino e la pelle candida del suo corpo nudo, coperta da un lenzuolo bianco.
Le accarezzò i laterali del viso. Si svegliò sorridendo e si alzò per baciarlo.
"Buongiorno principessa!"
"Buongiorno imperatore! Non sei andato nel tuo studio?"
"Voglio fare colazione con la mia principessa sul pisello! Stamattina ho preparato la colazione con le mie mani!"
Chiara sgranó gli occhi e abbozzó un sorriso.
"Tu,presidente del consiglio, hai preparato la colazione ad una tua cittadina?"
"Non è meglio dire che, Giuseppe ha preparato la colazione a Chiara?"asserì accarezzando la sua spalla.
Appoggiò la fronte contro la sua e si morse le labbra.
"Allora, ti chiedo scusa!"sussurrò provocandolo
"Andiamo a fare colazione tesoro, sennò Casalino rompe le palle , se fosse per me!"ricambió lo sguardo provocatorio
"Non voglio metterti nei casini! Devi salvare il mondo!"

Se c'era una cosa che faceva impazzire Chiara di Giuseppe, sapeva bene come stupirla.
Diede un morso alla fetta di torta e spalancó le orbite. Era davvero squisita!
Era seduta sulla sedia con le gambe incrociate e aveva messo su una delle sue camice bianche. Le andava così grande che sembrava un vestito!
Giuseppe, con la testa china sul tablet, osservò la ragazza.
"Ti piace?"
"Sei stato bravissimo! Puoi andare dritto a Masterchef!"
"Grazie mille cara ma preferisco fare l'avvocato!" -Sorrise per una manciata di secondi e poi il suo viso si fece serio-"Chiara, vorrei invitarti a cena!"
"A cena? Giuseppe, lo sai meglio di me che siamo in quarantena!"
"A cena al palazzo. Immagina di andare ad una festa di un certo spessore! Naturalmente, la prima cosa che faremo, è portarti a cena al mio ristorante preferito. Per ora, accetti questo invito?"
La mano di Chiara accarezzò tutto il suo avambraccio.
"Posso dire di no a Giuseppe Conte?"

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