12. La fidanzata di papà.

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Anita fissò con occhi vitrei i presenti a quel pranzo. Chiara, Giuseppe e Marco erano spaesati e confusi.
Giuseppe, mordendosi il labbro inferiore, osservó la donna.
"Anita, tutto bene?"
"Volevo farvi spaventare!" rispose con una fragorosa risata.
Marco sbruffó incrociando le braccia.
"È già passato il pesce d'aprile!"
"Voglio dirvi una cosa! Domani è il mio compleanno e quest'anno voglio festeggiarlo alla grande!"
Rocco Casalino, seduto al tavolo affianco, origlió quella frase.
"Anita Maresca, non è l'anno di fare feste e festini! L'anno prossimo si pensa!"
Anita, con la classe che la contraddistingueva, sorseggió un calice di vino e scrutó.
"Casalino, alla mia età, non si possono fare progetti a lungo termine!"
Giuseppe lanciò un'occhiataccia al suo braccio destro.
"Anita, festeggerai il tuo compleanno ma ci saranno tanti altri! Sei in splendida forma e non lo dire nemmeno per scherzo!"
Marco osservò attentamente il coltello e Chiara iniziò a ridere di gusto.
"Siete sicuri di far durare il lockdown fino al tre di maggio?"
"Allora, farò una festa a tema anni settanta! Farò una cosa carina!"-Anita salvò nuovamente la situazione.
"Sarà un compleanno straordinario! Lavorerò immensamente solo per liberarmi al tuo compleanno!"
Giuseppe sorrise ad Anita. Per lei farebbe di tutto. Era la sua seconda mamma e, soprattutto, la sua ancora.

*****

Nello studio di Giuseppe, specialmente il pomeriggio, c'era sempre una bella luce che illuminava ogni angolo della stanza.
L'uomo era seduto alla scrivania a leggere delle carte in compagnia della sua fedele segretaria Anita, seduta al suo fianco.
Squilló il cellulare della donna, si alzò e andò dritto alla sua pochette nera posizionata su una poltrona.
Rispose sorridendo e Giuseppe alzò il capo incuriosito.
"Anita, stai bene?" asserì
"Certo che va bene, caro Giuseppe. Ora fermati un pó, c'è un pacco per te!"
L'uomo era ancora più confuso e si toccó il capo.
Sentì bussare alla porta e Anita partì spedita ad aprirla. Era Ernesto.
"Signor Conte, c'è un pacco per lei!"
Giuseppe era ancora più spaesato. Sbucó all'improvviso suo figlio Niccolò.
"Papà!"
Con gli occhi pieni di gioia, con l'emozione che attraversó il corpo e con un sorriso a trentadue denti, abbracciò forte il ragazzino.
"Campione! Come avete fatto visto che Roma è blindata?" alzò lo sguardo verso Ernesto e Anita.
"È una sorpresa da parte mia, per farlo venire è stato un'impresa! Sarà presente solo per stasera, al mio compleanno! Volevo il mio nipotino acquisito!"
L'anziana donna si avvicinò a Niccolò e gli accarezzò la nuca.
"Ci divertiremo stasera! Te lo assicuro!"

Giuseppe era orgoglioso di suo figlio. Andava benissimo a scuola, educato e, soprattutto, un ragazzo umile.
L'umiltà era il sostantivo che doveva emergere in lui.
Anita guardò con dolcezza quella scena. Era davvero pazzo del suo Niccolò!

*****

Anita aveva deciso di optare nel suo abbigliamento, una camicia a fiori color kaki e una gonna ad A lunga fino alla ginocchio color cuoio. Intorno al collo, indossò un foulard del medesimo colore della gonna.
Bussarono alla sua porta e andò dritta ad aprire.
Erano Marco e Chiara vestiti da Hippie. Anita iniziò a ridere quando vide l'uomo con i baffi finti.
"Non penso di essermi vestito da clown!"roteó gli occhi entrando.
Chiara,invece,era inedita facendo stupire Anita. Capelli lisci lunghi fino al seno, un abitino bianco corto a metà coscia e gli stivali texani.
"Chiara, quanto sei bella!"
"Grazie tesoro!"abbassò lo sguardo mentre appoggió la sua chitarra classica sulla poltrona.
"Dove avverrà l'amplesso tra Giuseppe Conte e Chiara Amoruso?"Burló Marco
"Ti piacerebbe avere un amplesso con Giuseppe?-la ragazza gli fece una linguaccia.
"È un bell'uomo ma il suo amico pelato, è tanta roba!-si accese una sigaretta e si butto letteralmente sul divano -"oltre agli amplessi, mi fa venire i complessi, stronzo!"
L'anziana donna lo invitò ad alzarsi immediatamente.
"Lo sai che a momenti verrà Giuseppe con Niccolò!"
Chiara si sbigottì mettendosi la mani tra i capelli.
"Suo figlio, giusto?"
"Si Chiara! Ma Marco non ti aveva raccontato nulla?"
La ragazza scosse la testa negando quella domanda e la donna lanciò uno sguardo incollerito verso Marco.
"Anita, me lo sono dimenticato! È un bravo ragazzino, tesoro! Stai tranquilla!"
Nemmeno il tempo di terminare quella frase, bussarono nuovamente la porta e la tensione si tagliò con il coltello.
Anita andò ad aprire la porta mentre Chiara esclamò con il labiale di non andare a mangiare ma Marco si precipitò verso la tavolata piena di stuzzichini perché aveva già troppa fame.
Era Giuseppe con Niccolò e, alla visione di Chiara, ebbe un sussulto! Era meravigliosa con i capelli lisci.
L'anziana baciò sulla fronte il ragazzino e abbracciò Giuseppe.
"Ciao Giuseppe, Ciao Niccolò! Entrate!"
Chiara iniziò a sudare freddo. Marco era tranquillissimo a mangiare i suoi anacardi.
Anita invitò alla ragazza ad avvicinarsi.
"Chiara, lui è Niccolò! Presentatevi!"
Poi alzò lo sguardo verso Marco che stava divorando mezzo buffet e si precipitò verso di lui, arrabbiata.
Giuseppe visionó con enfasi la ragazza che si inchinó verso suo figlio e allungò la mano.
"Ciao, io sono Chiara! Piacere!"
"Piacere Chiara! Lo so, tu sei la fidanzata di papà!"
Chiara sgranó gli occhi imbarazzata verso Giuseppe. Anche lui arrossì tanto. Raramente Giuseppe Conte arrossiva e, soprattutto, mai visto un docente rinomato balbettare.
Marco, all'ascolto di quelle parole, si strozzó e incominciò a tossire. L'unica tranquilla era proprio Anita che roteó le pupille verso il suo collega.
"Ben ti sta, Marco de Rossi! Impara a rispettare le regole!"
Niccolò scoppiò a ridere davanti a quella scena e poi si avvicinò a Marco che era diventato paonazzo.
"Marco, non morire! Dobbiamo elaborare i video su TikTok!"
"Ragazzino, avvisami quando deve dire certe cose! Lo zio Marco è un tipo suscettibile!"rispose con le lacrime agli occhi.
Giuseppe non riuscì a staccare gli occhi su Chiara. Si avvicinò al suo orecchio destro.
"Oggi sei bellissima! Non riesco a staccare gli occhi da te!"
Socchiuse gli occhi per via dei brividi lungo sulla sua schiena. La sua voce calda le faceva impazzire.
Per la prima volta, lasciò i suoi panni del premier. Indossava una t-shirt nera e un jeans blu scuro.
Rubó un bacio a stampo e Anita sorrise davanti a quella scena.

Giuseppe e Anita erano seduti comodamente sulla poltrona sorseggiando un bicchiere di vino e Marco, Chiara e Niccolò, erano sul divano. Il ragazzino voleva imparare a suonare la chitarra classica.
L'uomo osservò in maniera dettagliata la sua Chiara. Stava posizionando le sue dita sulle corde spiegando i vari passaggi da fare.
Anita appoggiò il capo sullo schienale e socchiuse gli occhi.
"Anita, tutto bene?"
"Si Giuseppe, mi sono tanto stancata a preparare tutto!"
"Perché non hai fatto d'asporto?Hai cucinato tantissimo!" asserì l'uomo guardandola.
"Ti piace Chiara, Giuseppe?"
Le sue fossette erano ben evidenti sul viso.
"Tantissimo! Sono particolarmente attratto da lei!"
"Chiara ha portato gioia in questo losco palazzo. Secondo me è il mio regalo per i miei settantadue anni!"
"Portati bene, aggiungerei!"abbozzó un sorriso.
Marco alzó il braccio per attirare la loro attenzione.
Chiara si alzó e si posizionó al centro delle due sedute.
"Anita, innanzitutto, tanti auguri di buon compleanno! Da parte dei presenti, vogliamo dedicarti una canzone!"
Gli occhi di Anita si riempì di lacrime dall'emozione e guardò Giuseppe.
"Sapeva di questa sorpresa?"
"No Anita!"anche lui era emozionato!

Chiara chiuse gli occhi e, accompagnata dalla sua fedele chitarra classica, cantò un brano di Domenico Modugno ossia "Meraviglioso".
La voce di Chiara era una più soave che si potesse mai ascoltare facendo commuovere i presenti.
Giuseppe era uno di questi. Scoprì un lato di lui che non sapeva di avere. L'emotività estrema. Non sapeva se era derivato dalla sua matura età o da quella ragazza che gli faceva battere forte il suo cuore.
Quella ragazza aveva colorato la personalità grigia delle persone che vivevano a Palazzo Chigi.
Giuseppe si alzava sempre con il sorriso e, soprattutto, con la carica giusta per affrontare il nemico più grande.
Capì che i valori solidi erano l'arma vincente per sconfiggere il Coronavirus.
Capì che fare la guerra non serviva a nulla ma bisognava essere uniti tutti.

"Giuseppe, ricordati che,su questa terra, siamo tutti uguali. Quindi, anche davanti alle accuse, bisogna rispondere e tutelarsi. Nessuno deve calpestare la tua dignità. Non serve l'indifferenza ma serve rigidità nelle cose. Ti dico questo perché io so che tu sei così!"

Quelle parole citate da Chiara erano la sua motivazione.
Nonostante la notevole differenza d'età, Giuseppe aveva tanto da imparare da lei.

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