4. Piccoli Approcci.

929 31 3
                                    

Palazzo Chigi,una struttura tanto immensa ma per Chiara sembrava così piccola.
Così opprimente.
Quella notte non riusciva a dormire, nonostante il letto enorme e i confort più esagerati.
Non aveva sonno ed era inutile stare a letto. Aveva deciso di preparare la colazione per ringraziare Anita.
Giravagó per il palazzo, ammirando sculture e quadri di un valore inestimabile, riuscì a trovare subito una cucina ampia.
Decise di preparare delle brioche con la crema pasticcera.
Si adoperó immediatamente cercando tutto l'occorrente.

La giovane fissó attentamente il preparato nel forno.
"Che bello alzarsi alle sei del mattino con il profumo delle brioche. Buongiorno signorina!"
Chiara sgranó gli occhi. Non poteva essere lui.
"Oltre ad essere una bravissima cantante, sei anche una cuoca provetta!"
La mora chiuse gli occhi e si voltó lentamente verso la figura.
"Tranquilla. Non le mangio mica!"
Era Giuseppe Conte in persona. Indossava un completo semi lucido blu scuro e la cravatta nera.
"Il p-presidente? Il premier in persona!" la voce era tremolante. Vederlo da vicino faceva una certa emozione. Non aveva mai avuto il piacere di conversare con un personaggio di certo spessore.
"Giuseppe Conte, piacere mio. Il suo nome?" allungò la mano per stringerla.
"Chiara Amoruso, signor presidente. Un onore conoscerla!"-voleva sprofondare dalla vergogna e Giuseppe, nel frattempo, riempì due tazzine di caffè che aveva preparato Chiara nella moka precedentemente.
"Visto l'orario, ci vuole un buon caffè!"-Chiara era incredula e non riusciva a muovere ogni singolo muscolo, lui si accomodó su un bancone di fronte alla ragazza-"Stia tranquilla. Sono un uomo normalissimo!"
"Certo signor presidente,La ringrazio vivamente!"prese la tazzina e sorseggió la bevanda.
"Le faccio i miei sinceri complimenti. Ieri sera mi ha profondamente commosso. Non piango mai per una canzone. Hai una voce meravigliosa!"
"Mi lusinga tanto!"arrossì.
Non capita tutti i giorni di ricevere dei complimenti dal presidente del consiglio.
"Mi dispiace tantissimo per la situazione che si è creata. Siamo affrontando una brutta emergenza!"la sua voce era piena di rammarico.
"Non si preoccupi. Posso dilettarmi in cucina e tante altre attività!"Accostò i capelli dietro all'orecchio. Gesto di imbarazzo allo stato puro.
"Scommetto lei detesta gli uomini!"sorrise mentre addentó una brioche.
"No no. Mica tutti! Scusa le dico questo, io detesto i politici."-avvampó gesticolando come una cretina-"ma anche i professori e gli avvocati. Quindi stia tranquillo, non sei solo!"
Giuseppe scoppiò a ridere forte. Le sue fossette erano ben accentuate. Chiara voleva sprofondare dalla vergogna.
"Io sono politico, professore e anche avvocato."
"Che figura di merda!"non si era accorta di essersi espressa ad alta voce.
Giuseppe continuó a ridere sempre di più.
"Sei davvero un tipetto simpatico. Non mi conosci, giusto? Visto le risposte!"
Chiara alzò gli occhi al cielo. Il suo difetto che non sapeva contare fino a dieci.
"Beh, sincera? pensavo che, l'allenatore dell'Inter, fosse anche il presidente del consiglio!"
"Antonio Conte? Stia tranquilla , non sei la sola. Sbagliano anche i giornalisti."-si alzò sistemandosi la giacca e il pantalone.-"Lancio una sfida. Cambierai idea sul mio conto. Vedrai che sono un uomo normalissimo!"
"Sfida accettata, signor presidente!"
L'uomo fissò il suo Rolex e notò che si era fatto tardi.
"Signorina,tolgo il disturbo! le auguro una buona giornata! Spero che passerai una discreta quarantena!"
"me lo auguro pure io, buona giornata signor presidente!"fece un mezzo inchino.

*****

"Che cosa?! Volevo essere una cimice e vedere tutta la scena!" Anita era piegata in due dalle risate e Chiara, piuttosto imbarazzata, piegava una maglia in camera di Anita.
"Ho esagerato? Ora sarò denunciata? Sconosciuta insulta il premier Giuseppe Conte!"
Ci mancava solo questa.
Anita lanciò un lembo di lenzuola sorridendo:"Quanto sei ebete! Giuseppe non è così anzi! è un uomo normalissimo. Non vuole essere trattato come il sovrano di Roma! Aiutami a piegare le lenzuola che ora ti dico una cosa sua intima"-La ragazza si avvicinò alle labbra dell'anziana donna incuriosita-"Quando la Roma gioca con la Lazio, lancia certe bestemmie! Mi ricordo benissimo questa scena. Totti fece gol, lanciò in aria uno dei suoi tomi e, morale della favola, si ruppe un costosissimo lampadario di cristalli!"
"D-davvero?" non poteva credere con le sue orecchie. Giuseppe Conte che bestemmia durante una partita? Sembrava così cauto.
"Valentina, la sua ex moglie, si arrabbió molto. Voleva ucciderlo con le sue stesse mani!"
"Da quanti anni conosci il presidente?" Chiara posò le lenzuola piegate sul letto.
Anita mise la mano destra sul suo mento spigoloso:"Quest'anno saranno ben ventotto anni!"
"Caspita! Come vi siete conosciuti?"
"Grazie al curriculum e alla mia storia! Avevo perso da poco mio marito per lo stesso male di mia figlia Teresa. Ero sola con la bambina piccola. Giuseppe ha preso a cuore Teresa e, aveva deciso di assumermi come sua segretaria fino alla mia pensione. Poi mi ha assunto come sua assistente al palazzo e siamo qua! Come dice Vasco Rossi... Eh già!"
Chiara pensó quanto sia forte quella donna. Due lutti gravi nel cuore ma sempre così solare. Di istinto l'abbracció forte facendo cadere le federe tra le mani.
"Sei una grande donna! Hai tutta la mia stima!"
L'anziana donna ricambió quell'abbraccio emozionata.

*****

Seconda notte a palazzo Chigi. Chiara non riuscì nuovamente a dormire. I suoi occhi erano due anabbaglianti. Fissó il soffitto afflitta da mille pensieri. Mancava la sua casa, il suo lavoro, la sua famiglia... La sua quotidianità!
Si alzò immediatamente dal letto. Aveva deciso di farsi una passeggiata in quella meraviglia di palazzo. Indossò il suo bomber color rosa cipria e uscì, a passi piccoli per non farsi sentire, dalla sua camera.
Camminò sempre con l'aria incantata. Anche se stava da due giorni, aveva ancora emozione, stupore e sbigottimento davanti ad una struttura del genere.
La mora decise di trovare subito una terrazza e contemplare Roma mentre dorme.
Salì fino al terzo piano e vide una porticina. Inusuale per la maestosità di palazzo Chigi.
Aprì lentamente la porta e guardó con stupore, un paesaggio strepitoso davanti ai suoi occhi.
Roma di notte.
I monumenti evidenziati da grandi fari di luce calda.
La quieta insolita per una città che non dorme mai.
Chiara socchiuse gli occhi e iniziò a cantare 'I have nothing' di Whitney Houston.
Il canto era la sua valvola di sfogo. Aveva perfino sostituito al pianto.
"Signorina, che bellezza ascoltarla! Ho i brividi per l'emozione!"
Giuseppe si avvicinò a lei applaudendo. Indossava ancora l'abito formale di questa mattina. La tensione nel palazzo di tagliava con il coltello.
"La ringrazio, signor presidente!"si fece spallucce sia per la vergogna e sia per il freddo.
"Questa canzone mi fa tanto ricordare  la mia prima apertura del mio studio legale. Ho conosciuto lì Anita, sai?"
"Si si, oggi mi ha raccontato della vostra conoscenza!" contempló poi il passeggio.
"Che scuola di canto hai frequentato?"una domanda a bruciapelo. Tipico dei professori universitari.
"Nessuna! Sono cresciuta con la musica. I miei genitori hanno una negozio che vendono strumenti musicali!"
"Un talento puro sangue, aggiungerei! Di dove sei?"Giuseppe non voleva sembrare troppo impertinente.
"Sono sua conterranea. Sono pugliese precisamente di Polignano a Mare!"
"Ah, la città di Domenico Modugno. Ci andavo spesso in vacanza! L'aria salmastra che faceva bene al mio umore! La brezza che mi accarezzava i capelli!"socchiuse gli occhi e fece un respiro profondo.
"Presidente? La situazione è grave?"
Quella fatica domanda, una pugnalata al cuore. I suoi social erano tartassati. Gli italiani avevano tanta paura ma anche Giuseppe ma doveva mostrarsi forte.
D'istinto, mise le sue mani sulle spalle della ragazza.
"Si! Tanto grave! Io non mollo! Lei si fidi di me! Non la deluderò!!"
Chiara rispose positivamente facendo cenni con la testa e poi guardó il suo Casio argento. Erano le due e quaranta di notte.
"Presidente? Credo che sia giunta l'ora di andare a letto."
"Io rimango un pó qui! Ho bisogno di staccare un pó la spina! Posso esporle una mia impressione?"
Giuseppe scrutó Chiara mentre si avvicinava alla porta.
"Assomiglia tanto all'attrice Giulia Michelini. Sei identica!"
"Peccato che abbia il carattere di Rosy Abate!"-sorrise dolcemente sull'uscio della porta-"Buonanotte Presidente!"
"Buonanotte signorina Chiara!"

Love is a simple thing. Where stories live. Discover now