32. Il senso di ogni cosa.

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Il senso della vita.
Chiara si domandò, tra se e se, quale fosse realmente il senso della vita? Una domanda che non seppe mai rispondere. Ebbe quella risposta il primo gennaio duemilaventuno. Nonostante i dolori allucinanti delle contrazioni e la paura del parto, quando vide Giuseppe entrare nella sala parto e andò vicino a lei, abbozzó un sorriso.
L'uomo si posizionó accanto a Chiara e prese la mano, stringendola forte.
Il ginecologo,lanciò un'occhiata veloce alla coppia,e sospirò.
"Al mio tre, spingi forte Chiara!"
Chiara, strinse i denti e spinse con tutta la forza che aveva, strattonando la mano di Giuseppe.
"Vai amore. Tu sei forte!"-cercó di darle forza il più possibile. Era al limite delle forze.
"Dai Chiara, ultima spinta e ci siamo quasi!"
Finalmente diede l'ultima spinta accompagnata da urlo di dolore e il pargoletto nacque.
Giuseppe abbracciò Chiara in lacrime e quest'ultima scoppiò letteralmente a piangere.
Tante emozioni assieme e l'ostetrica sorrise all'uomo.
"Presidente? Ora tocca a lei, è il momento di tagliare il cordone ombelicale!"
La donna passò le forbici all'uomo e tagliò con le mani tremanti dall'emozione.
"È una bellissima bambina! Come si chiama?"-domandò il ginecologo mentre appoggiò la bambina sul seno di Chiara.
"Anita! La bambina si chiama Anita!"
Un omaggio ad una grande donna che credette in loro fin dall'inizio.

*****

21 aprile 2024

La piccola Anita era sul letto a pancia in giù con le mani sotto il mento e guardò sognante sua mamma Chiara.
La donna sorrise dolcemente accarezzando la bambina.
"Così sei nata tu, Anita. Una bella bambina di tre chili e mezzo. Papà non faceva altro che piangere!"
"Papà ha il cuore d'oro!"-asserì la piccola abbracciando Chiara.
"Adesso vai a nanna. È tardissimo!"
"Mamma, voglio aspettare papà!"
Anita non finì nemmeno la frase e sentì il rumore metallico della porta. Finalmente Giuseppe rientrò a casa con numerosi fascicoli tra le mani. Aveva lasciato da pochi mesi la politica e ritornò ad insegnare diritto privato a Roma. Finì tardi quella sera perché andò a cena con i suoi colleghi dopo il lavoro.
Camminó con il passo felpato ma appena la bambina corse verso di lui, Giuseppe sgranó gli occhi dallo stupore, visto la tarda ora.
"Amore, sei ancora sveglia?"-prese Anita tra le sue braccia e si scambiarono un bacio a stampo.
"Papà! Papà! Mamma mi ha raccontato la vostra storia!"
Chiara uscì dalla cameretta e si appoggiò al muro guardando i presenti.
Giuseppe contempló la sua compagna. Innamorato come il primo giorno.
"Ciao amore, Anita voleva darti il bacio della buonanotte, sennò non dorme!"
"Ci siamo già baciati!"-le sue fossette erano ben evidenziate. Qualità presa anche da Anita. Era tutto suo padre, a parte i capelli ricci ribelli come la mamma.
"Papà, ti devo dire prima una cosa importante!"
"Cosa?"
Giuseppe guardò stupito Chiara. Quest'ultima alzò le mani come segno che non sapeva nulla.
"Per la prima volta una principessa ha salvato un principe azzurro! Mamma ti ha salvato!"
Chiara sorrise di gusto e abbracciò Giuseppe con Anita al centro.
Erano orgogliosa della sua bellissima famiglia!

*****

Il paradiso per i cantautori , dove considerarono l'apice della loro carriera,furono i Grammy Award e, dopo tantissimi anni, si poté leggere anche il nome di Chiara Amoruso nelle varie nomination.
La ragazza, con il suo staff, la sua amica manager Eleonora e Giuseppe, volarono negli Stati Uniti di America con il cuore pieno di emozione.
La suite di Giuseppe e Chiara era piuttosto grande e confortante.
Dopo tanti anni, la coppia fu sola. Anita era davvero una bambina iperattiva. La loro attività sessuale era diventata quasi un mordi e fuggi.
La donna volle stupire il suo amato.
Giuseppe, era seduto sulla poltrona rossa di fronte al letto, con la testa china su un libro.
"Amore, come sto?"
L'uomo alzò lentamente la testa e vide Chiara in lingerie di pizzo rose gold.
Deglutì dall'eccitazione. Si avvicinò in maniera provocatoria a Giuseppe poi si mise a cavalcioni.
Le loro lingue danzarono sensualmente. Le mani dell'uomo erano ben salde sulle natiche di Chiara che ondeggió premendo sul suo membro eccitato.
Lo guardò dritto negli occhi mordendosi il labbro inferiore e poi si alzò di fronte a lui.
Tolse la lingerie e rimase nuda.
Lui la prese tra le sue braccia e l'agió sul letto. I seni di Chiara erano turgidi e lui li massaggió facendola ansimare.
Appena Giuseppe si tolse la maglia, Chiara lo spinse sul letto a pancia in su.
Come una felina, si avvicinò all'uomo mettendosi all'altezza del suo membro dolorante per via del piacere.
Con la mano destra, abbassò lentamente lo slip e, con la bocca, assaporó il piacere dell'uomo.
Giuseppe gemette ogni volta che Chiara leccó la parte terminale del suo pene.
"C-chiara!"
Non riuscì nemmeno a parlare. Era così eccitato che prese energicamente la sua compagna e la mise contro il muro.
Penetró vigorosamente e Chiara fu in paradiso.
Roteó gli occhi, Chiara era in estasi! Nonostante i suoi quasi sessant'anni, ci seppe tanto fare peggio di un ragazzino.
Arrivarono assieme e Chiara accarezzò i suoi capelli brizzolati.
"Ti amo!"
"Sei la mia vita, Chiara!"
L'uomo alzò lo sguardo scrutando l'orologio appeso al muro vicino al letto. Erano le dieci del mattino.
"Vado a farmi una doccia, Giuseppe! Prima di pranzo, devo fare un'intervista!"
"Tranquilla amore, io faccio una videochiamata con Anita!"

Marco, con il grembiule e il mestolo, uscì dalla cucina. Il cellulare squilló in maniera incessante, era Giuseppe in videochiamata. L'uomo ritornó in cucina e c'era Anita che stava aiutando Gianluigi a passare le fette del prosciutto cotto per la focaccia ripiena.
"Anì, è papà al telefono. Rispondi!"
La bambina sprizzó di gioia appoggiando il cellulare ad una bottiglia di vetro.
"Papà!"
"Amore mio, come stai?"
"Papà tutto bene! Stiamo cucinando. Voi cosa state facendo?"
Marco si avvicinò al suo compagno sghignazzando.
"Sarebbe bello dire ad Anita che stanno facendo fiki fiki, anzi procreando un bambino!"
Anita, figlia di avvocato e, soprattutto, figlia dell'ex presidente del consiglio, origlió tutto.
"Papà? Zio Marco ha detto che state facendo il bambino! È vero? Come si fa?"
"Ah! Ha detto questo zio Marco? Lo sa lui! Fatti raccontare dallo zio. La cicogna non esiste, mi raccomando!"
Marco diventó paonazzo dalla vergogna e si avvicinò allo schermo.
"Giuseppe, cosa posso raccontare? Cioè,non è troppo piccola?!"
"Saprai trovare i paragoni giusti!"
Gianluigi scoppiò in una fragorosa risata appena vide Marco imbarazzato.
Anita prese il cellulare e baciò lo schermo.
"Mi mancate tanto!"
"Anche tu! Ciao amore mio e fai la brava!"
"Ciao papà!"
La bambina, con lo sguardo furbetto, osservò Marco che fece finta di nulla e incominciò a tagliare le zucchine.
"Zio Marco!!"
Anita si avvicinò all'uomo sedendosi sul bancone della cucina. Gianluigi scoppiò a ridere sotto i baffi,capì perfettamente la situazione.
"Dimmi Anita!"
"Come si fanno i bambini? Mi devi dire la verità!"-esordì crucciando la fronte.
"Ehm, allora."-l'uomo non seppe cosa dire e, appena vide una zucchina, la prese velocemente-"Papà fa mangiare una bella zucchina alla mamma. La mamma, però, deve avere..."
A Marco salì il panico più totale finché Gianluigi gli passó una patata.
"... Una patata. Se la patata è completamente sbucciata e, se la zucchina è ancora bella croccante, nella pancia si forma un semino che diventerà... "
"Una melanzana!"
"Bravissima Anita!"-concluse il discorso tutto sudato e si appoggiò sul piano di lavoro della cucina.
"Quindi, tu e zio Gianluigi, potete fare un cuginetto in questo momento!"
Gianluigi, casualmente, aveva una zucchina tra le mani e Marco una patata. Lanciò l'ortaggio dalla vergogna ma il suo fidanzato scoppiò nuovamente a ridere.
"Anita, poi ti ricordo la storia delle carote. Ogni giorno, una lezione nuova!"
"Papà non si stanca mai di fare lezioni ai suoi alunni! Papà ha salvato il mondo, lo sapete? Papà è il mio eroe!"
Anita scese dal bancone facendo un bel salto e se ne andò in soggiorno a giocare.

"È giunto il momento. È il nostro momento, sono sicuro e non vedo decisamente l'ora. Appena torneremo dall'America, darò questa grandissima notizia a Chiara."

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