Cap.6

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POV THIRD REICH

Quel ragazzino aveva un'aria familiare, gli occhi, quel sorrisetto sghembo, si doveva essere lui, uguale spiccicato

-tu sei figlio di Vichy non è vero? -

-si signore, mi chiamo Francia-

Immaginavo, uguale a quello spocchioso del padre, chissà se poteva rivelarsi utile...

-allora? -

Lui con tutta tranquillità prese il cellulare, e me lo porse, sempre con quel sorrisetto sulla faccia.
IO presi il telefono, c'èra una foto, era leggermente sfocata, ma era chiarissima...

Fin troppo chiara...

Quel lurido traditore buono a nulla

Ero furioso, come poteva mio figlio stare con un maschio?! E per di più con Lui, tra tutti proprio lui!!!

Digrignai I denti

No no no no non l'avrebbe certo passata liscia quel piccolo bastardo, andava punito, proprio come suo padre....

Eppure una voce continuava a ronzarmi nella testa, era insopportabile, e pultroppo familiare

La sua

Erano anni ormai, non riuscivo a togliermela dalla testa, eppure ne avevo uccise tante di persone, ma lui continuava a tormentarmi, specialmente di notte. Non diceva nulla di preciso, ma mi dava strani sensi di colpa che credevo di non avere.

Mi tornavano sempre in mente le sue ultime parole

-e dire che credevo, anzi credo ancora nei nostri ideali, è vero, meritavamo giustizia, contro quegli opportunisti, ma abbiamo varcato la soglia Nazi, quante delle persone che abbiamo ucciso non avevano una vera colpa??

Troppe

E io non sono un assassino, lotto per ciò che è giusto, e neanche voi lo siete, noi non siamo mostri, ma lo stiamo diventando Nazi, tu lo stai diventando.

Io non voglio continuare questa lotta folle, non in questo modo, neanche i miei cittadini lo vogliono.

-STIAMO PERDENDO A CAUSA TUA!! -

-STIAMO PERDENDO PERCHÉ NON ABBIAMO UNO STRACCIO DI IDEALE PERCUI COMBATTERE, NON PIÙ -

-Guardati Nazi.... Guarda il tuo popolo, sta morendo.... sta soffrendo.... non abbiamo neanche più nulla da mangiare, e non possiamo continuare a scagliare il nostro esercito contro tutto e tutti, non è più una lotta di giustizia, ma di potere, lo stesso potere abusato contro cui lottavamo.-

Ma la scelta è tua, sparami, io sono pentito di tutte le mie colpe, e tu invece? Sei davvero cosí vuoto?!!!

Non hai un minimo di senso di colpa?!

Neanche un pò?!

Non dissi nulla, lo guardavo solo con odio

-E allora guardati, ormai non combatti più per nulla Nazi, sei solo uno spietato assassino. -

Quelle parole mi avevano lasciato di stucco, facevano male, troppo male, perché erano vere, non sapevo che dire, o cosa fare, volevo solo farlo tacere quel bastardo, senza nemmeno accorgermene avevo premuto il grilletto.

E da allora i demoni avevano cominciato a perseguitarmi.

-immagino ci sia un motivo percui mi hai mostrato questo, o no? -

-sò che lei ci tiene a non infangare la sua famiglia-

-ehh? -

-ehhh.... penso che qualcuno debba essere punito per le sue azioni... lei non crede? -

Ciò Che Rompe L'ordine Delle CoseWhere stories live. Discover now