Cap. 8

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POV GRECIA

sono 5 anni che ci siamo sposati, lui è sempre stato l'uomo dei miei sogni, gentile, divertente, galante a volte.
Ci siamo conosciuti ad una festa, e subito tra di noi c'è stata la scintilla.
Dopo un pò di tempo ci siamo sposati. Ora abbiamo un bambino, ha 5 anni, si chiama Cipro. Turchia è molto geloso di me, ma solo perché mi ama tanto. A volte controlla i miei messaggi, e io lo lascio fare. Certo me la immaginavo più facile la vita di coppia. Spesso è nervoso, ma è perché lavora tanto, vuole entrare a tutti i costi nell'unione europea, e si sta consumando.
Inoltre dobbiamo badare ai debiti, e non è facile.
Quando è nervoso è meglio non stargli vicino, o può diventare violento. L'altro giorno mi ha dato uno schiaffo, ma in effetti era colpa mia che mi ero dimenticata di fare la spesa. Però lui si è subito scusato, e mi ha portato un fiore.
Come facevo a non perdonarlo?
Lui mi sembra perfetto, io invece  sento di non essere abbastanza per lui.
Cosí lui mi dice cosa mettermi e cosa no, e si arrabbia se non rispetto le sue decisioni, ha sempre paura che io possa andare con un altro.

Ma lo fa perché è innamorato.

Ultimamente rientra a casa tardi, ubriaco, e io subito mi prendo cura di lui, però lui non mi vuole molto intorno, è stanco, e spesso mi scansa buttandomi a terra. Non lo fa apposta, è solo un pò goffo...

Oggi sono un pò in ritardo, mi hanno trattenuto alla riunione, vado di corsa a casa, non gli piace quando sono in ritardo, ma è perché non vede l'ora di vedermi!

Apro il portone.

Turchia stava seduto sul divano, ubriaco come al solito, aveva gli occhi rossi.

-Ehi amore sono a casa, scusami il ritardo-

-dove sei stata?! -

-a lavoro, mi hanno trattenuto in riunione-

-Ti ho detto mille volte che voglio trovarti in casa quando torno!! -

-hai ragione, scusami tanto-

-ma perché ti comporti così?!! Fai di testa tua e poi chiedi scusa!!!!! Tu devi fare come ti dico io!!!! -

-h-hai ragione, ti prometto che non succederà di nuovo-

-dove sei andata vestita cosí?!! -

-a-a l-lavoro te l'ho detto-

-non credo proprio, TI SEMBRO UNO STUPIDO?!! -

-n-no, Turchia ti giuro, ero a lavoro, e poi avevi detto che ti piaceva questo vestito... L'avevamo comprato insieme, ricordi? -

-NON CI PROVARE GRECIA, DI LA VERITÀ TI SEI VISTA CON QUALCHE UOMO NON È VERO?!! SEI ANDATA DA BULGARIA EH?!!! O DA SPAGNA QUESTA VOLTA??! -

-n-no Turchia, e poi Bulgaria e Spagna sono solo amici di infanzia, non li vedo da una vita-

-SMETTILA DI MENTIRMI!!! -

Turchia si alzò, e venne verso di me, mi spaventava quando faceva così.

-PENSI DI POTER FARE LA PUTTANA COSÌ ALLE MIE SPALLE?!!!!-

-t-ti prego Turchia, s-sveglierai Cipro-

-PENSI DI POTERTI APPROFITTARE COSÌ DI ME?!!! -

-Turchia ti prego, io ti amo! Non lo farei per nulla al mondo! -

Lui mi afferrò per i capelli

-T-turchia ti prego-

-pure il rossetto ti sei messa!! PUTTANA!! -

a quel punto mi arrivò uno schiaffo talmente forte, che vidi nero per un istante

Scoppiai a piangere

-a-avevi p-promesso che n-non l'avresti f-fatto più -

A quel punto sentii dei passi arrivare

-MAMMA!! CHE SUCCEDE!!-

-C-Cipro vai via, torna in camera! -

-Mamma ma che succede?! Perché urlate?! Perché stai piangendo?! -

-NON HAI SENTITO?! TORNA IN CAMERA-

-m-ma-

-Vuoi sapere che succede Cipro?! SUCCEDE CHE TUA MADRE È UNA TROIA!! ECCO CHE SUCCEDE, E IO NON POSSO PERMETTERE DI ESSERE PADRE DEL FIGLIO DI UNA TROIA!! -

lo vidi avventarsi su di lui, lo spirito di madre prese il sopravvento, e mi buttai su Cipro per proteggerlo con il mio corpo.

Subito venni presa a calci e pugni.
In quel momento qualcosa in me si ruppe...

Come una benda che cade, come se all'improvviso si dissolvesse la nube di fumo che mi appannava gli occhi.

Quello non era l'uomo che avevo sposato, era un mostro, e io lo avevo difeso per tutto questo tempo!

Avevo creduto troppo nell'amore...
Ma quello non era amore, era un uomo malato, capace di divorarmi dentro e fuori.

Una parte di me era morta quella notte....

Un'altra però era nata

Una parte consapevole, cosciente e forte.

E forse fu proprio lei a salvarmi quella notte.

Respinsi Turchia con un calcio al linguine, presi in braccio il bambino e scappai fuori.

Lui mi ricorse, ma era ubriaco, e non riuscí a starmi dietro. In poco tempo lo seminari.

Corsi finché ebbi fiato, e anche di più.
Non sapevo dove stavo andando, tenevo forte Cipro tra le mie braccia.

Lui piangeva, e io con lui.

Cominciò a piovere.

Sfinita crollai sull'asfalto. Riconoscevo a malapena dove fossi.

Mi rialzai traballante, tenevo ancora il mio bambino stretto al petto.

Ci riparammo sotto la tettoia di una fermata dell'autobus.

A quel punto scoppiai in un pianto lungo e liberatorio.

Come avevo potuto essere tanto stupida?!! Tanto da mettere a rischio me, ma soprattutto Cipro!!

Lo avevo visto l'odio nei suoi occhi, era diventato un animale, e anzi, forse un animale sarebbe stato più umano.

-mamma-

-cosa c'è piccolo? -

-papà ci troverà? -

-no tesoro, non glielo permetterò mai, lo manderemo dove merita-

-perché era cosí cattivo? -

-non lo sò, ma verrà punito per tutto quello che ha fatto-

Lui sbadigliò, aveva tante domande, si vedeva, ma era tardi, e troppi erano stati gli eventi

-dormi tesoro, la mamma è qui-

Lui si accoccolò sul mio grembo e chiuse gli occhi

-mamma-

-dimmi amore-

Lui mi guardò, come si guarda una stella, quei suoi occhi limpidi e innocenti risplendevano come non mai

-grazie-

Cipro si addormentò, lasciandomi con il tesoro più prezioso del mondo.
Non permetterò mai e poi mai, a nessuno di fargli del male.

Ma dove potevo andare ora?







Ciò Che Rompe L'ordine Delle CoseWhere stories live. Discover now