Cap. 15

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🟥🟥🟥‼️ATTENZIONE, CAPITOLO CON SCENE SPINTE, SE NON VOLETE LEGGERLO NON É UN PROBLEMA, NON CAMBIERÀ TROPPO LO SVOLGIMENTO DELLA STORIA ‼️🟥🟥🟥❌

La pioggia si era infittita, ma non avevamo ombrelli con cui ripararci.

Ci ritrovammo a correre, ripercorrendo la strada dell'andata. Italia era più veloce, e mi tirava tenendomi per mano e ridendo.

- muoviti ger!-

Entrammo in macchina zuppi e sfiniti, così accesi i riscaldamenti per asciugarci un po'.

Ancora con il fiatone scoppiammo a ridere entrambi. Lui poggiò la sua mano sulla mia, e subito dopo i nostri sguardi si incrociarono. Dannazione, quei suoi bellissimi occhi mi stregavano. Accarezzai con la punta delle dita i lineamenti del suo viso, provocandogli un brivido.Toccai delicatamente le sue labbra, morbide e sinuose. Volevo baciarlo, volevo a tutti i costi farlo mio. riuscivo a sentire l'elettricità tra di noi, il desiderio. La sua camicia, ancora bagnata, stava attillata al suo addome, descrivendo perfettamente la forma del suo corpo, che aveva un qualcosa di sensualmente effemminato, e mi eccitava.
Non mi trattenni oltre, cominciando a baciarlo con talmente tanta foga da schiacciarlo contro lo sportello. Lui seguiva passivamente i miei movimenti, non c'éra bisogno di dire nulla. Infilò le mani sotto la mia camicia, e incominciò a solleticarmi il petto e l'addome, trovando i miei punti più sensibili, che mi fecero scappare un gemito. Lui se ne accorse e fece un sorrisetto compiaciuto, ma non volevo dargliela vinta, così mi sfilai la camicia, afferrai i suoi polsi portandoli sopra la sua testa e cominciai a torturargli il collo, mordendolo e lasciando segni di succhiotti qua e là.
Lui si tratteneva dall'ansimare, con scarsi risultati.

Sbottonai la sua camicia, cominciando a baciargli il petto e l'addome, tenendolo sempre fermo, in modo che non potesse fare nulla. Scendevo sempre di più, lasciando la mia firma ovunque sul suo corpo. Arrivai al confine, non volevo fermarmi. Cominciai a slacciare la cintura dei suoi jeans, ma Italia improvvisamente mi fermò, guardandomi imbarazzato.

- scusami... i-io... Non so se sono pronto...-

Lo guardai, anch'io un po' imbarazzato, ma soprattutto dispiaciuto, forse avevo esagerato, stavo correndo troppo.

- no, scusami tu, non mi sono trattenuto, ma non ti preoccupare, lo faremo solo quando sarai sicuro -.

Arrivammo davanti alla villa di Ame, ma lui non sembrava molto convinto...
Continuava a guardare in basso, stropicciandosi i lembi della camicia.
Era incredibilmente teso.

POV USA

Qualcuno citofonò, io lo sentii appena in mezzo a quella confusione.
Andai ad aprire, accompagnato da Rusky.
Erano Ger e Ita, merda quei due erano diventati la mia nuova ship.

-Ragazzi!! Siete venuti! Prego entrate nella mia umile casa!-

- tanto umile non direi Ame haha-

Li feci entrare, ma quando Italia mi passò davanti, notai due segni di succhiotti sul suo collo. Avevo occhio per quelle cose! Così feci segno a Russia. Lui se ne rese conto, e ci scambiammo uno sguardo di intesa.

- Alloraaaa come va la vita di coppia???-

Arrossirono entrambi, leggermente imbarazzati.

-va... va bene-

Intervenne Russia:

- Italia scusami, mi andresti a prendere una birra? Quella stronza di Bielorussia ne ha portata un sacco ma a me non la da, dice che devo abbassare il tiro, se gliela chiedo tu non si fa problemi-

- ehm..ok-

Appena Italia si fu allontanato cominciammo a bombardare Germania

- Vi date da fare voi due eh!!-

Ciò Che Rompe L'ordine Delle CoseWhere stories live. Discover now