16. Diario (2)

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31 Luglio, 09.00 a.m.

Robert si svegliò, allungando la mano verso l'altra metà del letto e trovandola vuota. Aprì gli occhi e si diresse in salone in tutta fretta. Claire era lì, il diario e la traduzione di nuovo sotto gli occhi. 
<<Buongiorno, Robert>> disse George. 
<<Buongiorno a te>> rispose. <<Novità?>>
<<No>>. 
<<Qualcosa ci sarebbe>> si intromise Mary, appena destatasi dal sonno. Sbadigliò e si stropicciò gli occhi, facendosi subito seria. <<Il corpo di Lucas è sparito>>.
<<Anche il suo? Ma chi può essere stato?>> chiese Robert.
<<Come chi può essere stato?>> disse Claire, chiudendo il diario con un tonfo. <<C'è una banda di killer psicopatici là fuori!>>
Robert rimase deluso dalla sua scontrosità. <<Claire, tutto bene?>>
<<Non c'è niente che vada bene, vedi qualcosa che stia andando per il verso giusto?>> Si alzò, scagliando il diario e i suoi appunti contro una parete, e salì di sopra.
Robert non sapeva cosa dire.
<<Non prendertela, figliolo>> disse George. 
Robert annuì e raccolse il diario. <<Riunione tra quindici minuti, salgo su a vedere come sta Richard>>.
Aprì la porta della camera da letto: Richard era ancora legato, disteso sul pavimento, e dormiva profondamente. Lo scosse leggermente, poi con più vigore. Richard borbottò qualcosa di incomprensibile e finalmente aprì gli occhi. 
<<Robert... cos'è successo?>>
<<Sei andato in escandescenza stanotte, abbiamo dovuto tramortirti e assicurarti al letto. Hai tentato di farci del male>> aggiunse Robert dopo una breve pausa. <<A me e a Claire>>.
<<Cosa?>> Richard si svegliò del tutto, cercando di sollevarsi. <<Cosa stai dicendo, Robert? Io non farei del male a una mosca, immagina alle persone a cui tengo!>>
<<Hai tentato di ucciderci>>.
Richard, sempre più sconvolto, cominciò a chiedere perdono al fratello, tra le lacrime.
<<Posso slegarti? O farai qualche altro scherzetto?>>
Richard fece segno di sì con la testa, perso nei suoi pensieri.
<<Aspettami qui>> disse Robert appena ebbe finito di slegarlo.
Bussò alla porta della camera di Claire, che gli aprì subito. 
<<Scusami per prima, Robert>>.
Si baciarono. 
Lei era visibilmente preoccupata. <<Richard come sta?>>
<<Sembra rinsavito... e pentito, anche se afferma di non ricordare niente di quello che è accaduto stanotte>>.
<<Quello non era Richard...>> disse Claire, lo sguardo fisso nel vuoto. <<Quando tengo quel diario tra le mani, è come se mi trasmettesse qualcosa di negativo, uno stato d'animo di irrequietezza e angoscia. Divento aggressiva, non mi sento più me stessa. È come se avesse il potere di riempire la mente e il cuore di sofferenza e cattiveria>>. Rabbrividì.
Robert pensava che potesse aver ragione, del resto il fratello aveva custodito il diario per parecchie ore.
<<Scendi con noi? È arrivato il momento di fare qualcosa, qui non si mette per niente bene>>.
Si diedero la mano e uscirono dalla stanza. 
<<Andiamo, Richard>> lo chiamò Robert dal corridoio. 
Richard uscì dalla stanza con la testa china, e appena vide Claire cominciò a singhiozzare.
<<Claire, perdonami! Qualunque cosa abbia fatto nemmeno la ricordo, non volevo!>>
<<Va bene>> rispose lei, sospirando.
 
Erano tutti seduti attorno al tavolo. Lucy teneva gli occhi aperti con difficoltà, Richard si massaggiava il bernoccolo, George e Mary, seduti l'uno vicino all'altra, erano sulle spine. Claire riordinò i fogli della sua traduzione e li passò a Robert, il quale per venti minuti lesse ininterrottamente.

<<Quindi è come ho sempre pensato. Vostro padre è involontariamente la causa di tutto questo>> disse George, in tono trionfante.
<<Direi di sì>> rispose Robert. <<Claire, perché non mi hai passato anche quei fogli?>> Robert le indicò con il dito tre o quattro fogli che Claire aveva messo da parte.
<<Perché c'è scritta esattamente la stessa cosa, ma a quanto pare è stata un'altra persona a scrivere, non tuo padre. La data risale all'autunno del 1662>>.
<<Mi stai dicendo che tutto questo è successo esattamente quattrocento anni fa?>> chiese Robert.
<<Così sembra. Dubito però che se non fosse stato vostro padre a trovare il diario, tutto questo sarebbe accaduto ugualmente. Deve essere stato un vostro avo ad aver aperto il portale per la prima volta>>.
<<E un altro avo a richiuderlo... sacrificandosi>> disse Mary, con gli occhi sbarrati. <<George, è come ti avevo detto! Quando ci sono di mezzo dei demoni, resta solo il sacrificio per placarli!>>
<<Cara, non agitarti>> le disse lui, cingendole le spalle con un braccio.
<<Quindi state dicendo che nostro padre è entrato in contatto con l'Oltretomba, che in quel momento al lato opposto c'erano dei demoni, che è stato soggiogato da questi e ha quindi aperto una porta per loro nel nostro mondo? E per richiudere la porta e riportarli indietro, è necessario che uno dei due si sacrifichi?>> disse Richard tutto d'un fiato, guardando Robert negli occhi, rivolgendo direttamente a lui l'ultima domanda.
<<Esattamente>> disse Claire a denti stretti. Strinse i pugni sotto al tavolo, conficcandosi le unghie nella carne. Robert se ne accorse e mise una mano sopra le sue per calmarla.
<<Troveremo una soluzione>> disse lui, guardandola negli occhi.
<<E questo portale dove si troverebbe?>> chiese Lucy, che iniziava a svegliarsi.
<<Hai dormito per tutto il tempo mentre Robert leggeva, a quanto sembra>> disse Claire.
<<I demoni hanno conferito a nostro padre il potere di mutaforma, poteva cioè...>>
<<Sappiamo tutti cos'è un mutaforma>> lo interruppe Lucy, acida.
<<Tu non sai nemmeno tenerti su le mutande>>. Claire era sempre più irritata e nervosa. Non poteva credere che per fermare tutto questo sarebbe stato necessario il sacrificio di uno dei due fratelli. Se fosse stato necessario, avrebbe voluto che fosse Richard a sacrificarsi. Avrebbe sacrificato tutti in quella stanza pur di salvare Robert, avrebbe sacrificato perfino se stessa.
<<Avete finito? Non abbiamo più tempo per queste bambinate>>. George era sempre più intollerante a quei battibecchi infantili.
<<Nostro padre, sotto forma di una delle guardie di Saint Tropez, è riuscito a entrare dentro la prigione. Così ha potuto studiare il perimetro e gli orari dei turni di tutte le guardie e dei medici. Ci sono le coordinate del portale. Da quanto ha tradotto Claire, dovrebbe trovarsi nei sotterranei del reparto psichiatrico>>.
<<Io suppongo che i demoni siano usciti dal portale, possedendo i corpi dei criminali che si trovavano rinchiusi nel reparto psichiatrico, e che poi abbiano ucciso qualsiasi persona abbiano incontrato e si siano diretti qua>> disse Claire.
<<Per vendicarsi. L'avo che ha richiuso il portale nel 1662 abitava qui>> disse improvvisamente Richard.
<<Ora che ci penso, tra i tanti libri che abbiamo consultato io e Lucy, ho trovato un articolo che parlava di una strage di massa avvenuta proprio qui, a Bittytown, nella seconda metà del XVII secolo. Il titolo era "Opera del demonio?">>
<<Non sopravvisse nessuno?>> chiese Mary, sempre più terrorizzata. 
<<Da quello che abbiamo letto, no>> disse Lucy. <<È successo tutto esattamente come adesso. La città il fiamme, il bestiame macellato... nessun superstite>>.
<<L'unica ipotesi che riuscirono a formulare, oltre a quella che ci fosse lo zampino del diavolo, fu che dei banditi avessero saccheggiato la città, uccidendo tutti, persone e animali. Ma non trovarono nessuna prova di un'invasione del genere. In quel periodo non c'era nemmeno l'ufficio di Polizia, né un carcere>> puntualizzò Richard.
<<Beh, nel ventesimo secolo non abbiamo ancora un ospedale...>> disse Robert, guardando il fratello. Entrambi stavano pensando alla madre.
<<Quindi, cosa proponete di fare?>> chiese Lucy.
<<Io credo che l'unico modo per uscire vivi da qui sia andare proprio al portale>> disse Robert.
<<Cosa? Ma è a circa venti minuti da qui! E dovremmo fare la strada di corsa! Io non ce la farei>>. Mary era avanti con l'età e abbastanza in sovrappeso. Forse era colpa dei gelati che il suo innamorato le regalava.
<<Nemmeno io, sono troppo vecchio per correre>> aggiunse George.
<<Abbiamo bisogno di te, George. Sei stato in guerra, sei quello che ha la mira migliore, qui tra noi>> disse Robert. <<La soluzione ci sarebbe>>. Fece una pausa a effetto, prima di aggiungere <<Abbiamo una Rolls-Royce>>.
<<Abbiamo un'auto? E quando pensavate di dircelo?>> chiese Lucy.
<<Se non fossi stata impegnata ad accoppiarti come una cagna in calore e poi a giocare con le bottiglie tentando di colpire Robert, forse lo avresti saputo anche tu>> le rispose Claire, con un sorriso soddisfatto. 
Lucy sembrò quasi grugnire per la rabbia, diventando rossa in viso, ma non ribatté. C'era poco da ribattere.
<<Abbiamo un problema. L'auto non parte. Il serbatoio è vuoto>> disse Robert con gli occhi bassi.
<<C'è una pompa di benzina, a dieci minuti da qui. Andrò io>> propose Richard. <<Così spero che possiate perdonarmi per tutto il male che ho causato>>.
<<Sei sicuro? È pericoloso, fratello>>.
<<Lo è anche per te. Ti sei preso cura di me per tutta la vita, adesso è il momento che anche io faccia qualcosa per te>>.
<<Non sei obbligato>>.
<<Robert, se vuole andare lui, lascia che vada>> disse Claire, prendendo lei questa volta la mano di Robert.
<<Io vengo con te>>. Lucy si alzò da tavola e andò a poggiare le mani sulle spalle di Richard, con fare protettivo.
<<Bene, allora. Non c'è tempo da perdere>>. 
Si alzarono tutti. Robert diede la sua Colt al fratello. <<Sta' attento, ti prego>>.
<<Non preoccuparti, torno presto con il carburante>>.
Richard e Lucy stavano per uscire.
<<Via libera, sembra>> disse Richard.
<<Aspetta!>> Claire gli si avvicinò. <<Tieni. Se dovessero accerchiarti, minaccia di distruggerlo. Finché abbiamo il diario, non possono ucciderci>>.
<<Ne sei sicura?>>
<<Sì, se uno dei due discendenti, in questo caso tu o Robert, distruggeste il diario mentre i demoni sono nel nostro mondo, loro finirebbero di esistere, sia nel nostro mondo che nel loro>>.
<<E se attaccassero voi?>>
<<Li terremo impegnati>> disse Robert, caricando il fucile a pompa, l'ultima arma della sua scorta.
<<Buona fortuna>> disse Claire a Richard.
<<Grazie, Claire>>.

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⏰ Terakhir diperbarui: May 21, 2020 ⏰

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