7. Esplorazione

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Ritornato in salone, si accorse che tutti gli altri erano davanti la finestra.
<<Succede qualcosa?>> chiese Robert. 
<<Al momento no>> rispose Lucy.
<<L'ho forse chiesto a te?>> 
Lucy stava per ribattere. 
<<Fratello>> intervenne Richard <<dovresti darti una calmata>>.
Non si era accorto che Richie non era insieme agli altri a guardare fuori. Era seduto al tavolo e fissava un punto inesistente davanti a sé.  Si sedette accanto a lui. 
<<Come stai, Richie?>>
<<Non ne ho idea. Stanno succedendo troppe cose tutte in una volta. Mi sembra la fine del mondo. Claire come sta?>>
<<Penso che con le giuste attenzioni si rimetterà>>.
Robert distolse lo sguardo dal fratello. Aveva la sensazione che quello che provava per lei potesse essere visibile dai suoi occhi. <<Perché non l'hai accompagnata tu di sopra? Perché non la guardi nemmeno?>>
<<Io... non  lo so, sono confuso. Dopo quello che le è successo... penso di non volerla più. Credo di non amarla>>.
<<O forse parli così perché sei ancora sotto shock e non puoi accettare di vedere la persona che ami soffrire in tal modo? In caso contrario, mi deluderesti. Lei non ha colpe>>.
<<Ragazzi!>> quella voce da oca starnazzante poteva essere solo quella di Lucy. <<Presto! Venite a vedere!>>
Un gruppo di evasi - sembravano essere una decina - si avvicinava al municipio, correndo. All'improvviso, a circa quindici metri dall'ingresso, si bloccarono, quasi che ci fosse un muro invisibile. La maggior parte indossava un pantalone di tuta slavato corredato di canotta bianca. Un paio di loro, solo il pantalone. Robert riconobbe tra essi Pannolone, l'unico invece a indossare solo le mutande. O erano rasati a zero o avevano capelli arruffati e incolti. Li contò, erano undici. A un tratto gli parve che Pannolone lo guardasse dritto negli occhi. Gli si rizzarono i peli delle braccia.
"Chissà Palla Da Bowling dov'è" si chiese. 
Gli evasi rimasero zitti e immobili finché uno di loro lanciò lo stesso urlo disumano che poche ore prima aveva emesso Palla Da Bowling. In risposta si sentì di nuovo un'eco di spari. 
<<Che cos'è, una specie di richiamo?>> chiese Monica.
La domanda rimase sospesa nell'aria. La paura iniziava a pervadere tutti. Il bambino si mise a piangere, e Robert andò a consolarlo. 
<<Ma sei davvero tu? Non ti ho mai visto così altruista in tutta la mia vita.>> gli disse Richie.
<<Sono un uomo pieno di sorprese...>> rispose Robert al fratello, con un sorriso. Dopodiché prese la parola.
<<Dobbiamo organizzare un piano difensivo nel caso ci attaccassero, decidere i turni di guardia e trovare un modo per andarcene via da qui.>>
Mentre terminava l'ultima frase, gli evasi fecero dietro front e andarono via così come erano venuti.
<<Dovrà pur esserci un telefono qui da qualche parte, o una ricetrasmittente, o un telegrafo, a mali estremi. Alcuni di noi faranno la guardia alle finestre, nel caso tornassero, mentre gli altri esploreranno il palazzo alla ricerca di uno strumento di comunicazione. Io, Richard e il signor Creek - il signor Creek era l'amico del padre - andremo in perlustrazione. Monica, Lucy e il ragazzino staranno qui a fare la guardia>>.
<<E chi dice che debba decidere tu cosa devo fare io?>> Lucy voleva infastidirlo, per vendetta.
<<Già, per quale motivo dovresti decidere per noi?>> Monica le diede man forte, anche lei precedentemente irritata da Robert. 
<<Perché io ho la stoffa del leader>> rispose lui con un sorriso pieno di sé.
<<Mettiamola alle votazioni, allora>>. Lucy era restia all'arresa. <<Chi vota per me alzi la mano>>. 
L'unica mano che si alzò fu quella di Monica. Ne rimase spiazzata. <<Anche tu, piccolo ingrato? Se non fosse stato per me non saresti mai arrivato fin qui!>>
Il bambino, che si chiamava Lucas, andò da Robert e gli prese la mano. 
<<Penso non ci sia altro da aggiungere>>. Robert era compiaciuto.
<<Avete finito di bisticciarvi, ragazzi? So di essere quasi vecchio ma non voglio morire ammazzato da un branco di malati di mente scappati da un manicomio criminale>>.
Si avviarono per il lungo corridoio.
<<Lucas, vuoi venire con noi?>> gli chiese Robert. Senza rispondere, il bambino tornò a prendergli la mano. Lo prese per un sì. 

<<Il telefono è fuori uso ma in compenso abbiamo trovato questo bel pezzo d'antiquariato>>
proferì Robert quando il gruppetto di esploratori fece ritorno nel salone. Aveva tra le mani un vecchio telegrafo portatile.
<<Qualcuno tra noi lo sa usare?>> chiese Lucy.
<<Certamente>> rispose il signor Creek. <<Sono stato al fronte durante la guerra e l'ho visto usare ad alcuni compagni di battaglia>>.
<<Quindi conosce anche il codice morse?>>
<<No, non ho mai avuto la pazienza di impararlo. Con l'alfabeto morse ci aiuterà Lucas>>. 
Robert scompigliò i capelli rossicci al ragazzino.
<<Sono un boy scout>> disse. Finalmente diceva qualcosa. <<Durante una riunione ce ne hanno parlato e ne sono rimasto affascinato, così ho voluto impararlo>>.
<<Allora ti devo perdonare per prima>> gli disse Lucy, sorridendo.
Lucas ricambiò il sorriso.
<<Non vedo Richie, dov'è?>> chiese Monica.
<<È in biblioteca. Ha tirato fuori un vecchio quadernetto, un diario forse, dicendo di voler restare lì a leggerlo>> rispose Robert.
<<Oh, c'è una biblioteca?>> Lucy era tutta eccitata.
Ognuno di loro aveva bisogno di distrarsi in quel momento, di tornare di nuovo alla normalità, di non pensare al peggio in qualsiasi modo.
<<È in fondo al corridoio, sulla destra>>.
<<Benissimo. Io vado in biblioteca, adesso tocca a voi uomini stare di guardia>>.
Richard non ribatté questa volta.
<<Monica, vuoi venire con me?>>
<<Vai, ti raggiungo tra poco>>. 
Monica si avvicinò a Robert mentre il signor Creek e Lucas sistemavano il telegrafo sul tavolo.
<<Robert, qualcosa non va? Ti ho fatto arrabbiare? Dammi un bacino>>. Fece per baciarlo ma lui la respinse. <<No, Monica. Non c'è nulla tra noi, non c'è mai stato. Levati di torno adesso>>.
La ragazza si avviò per la biblioteca, delusa e ferita.
Robert andò al tavolo dai due. <<Allora, siamo pronti per mandare questo SOS?>>

La Strage Di BittytownHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin