10. Possibilità

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Robert trovò facilmente la stanza dove le due donne stavano riposando. Claire dormiva profondamente in un letto matrimoniale e Mary dormiva altrettanto profondamente su una poltrona.
<<Mary?>> chiamò Robert.
Lei non rispose. Era strano che nessuna delle due si fosse destata al rumore dello sparo.
<<Mary?>> ripeté avvicinandosi a lei. La scosse e questa bofonchiò qualcosa di incomprensibile.
<<Mary! Svegliati! Sono Robert!>>
Lei finalmente aprì gli occhi. <<Robert. È successo qualcosa?>>
<<No... cioè sì. Monica è morta>>. 
Adesso strabuzzò gli occhi e si raddrizzò di scatto sulla sedia.
<<Morta? Dio del cielo! E come è morta?>>
<<Uno di quei criminali le ha sparato>>.
<<Oh, che tragedia, povera bambina! Non doveva avere più di venticinque anni>>.
<<Sì, proprio una tragedia>> ripeté Robert, poco credibile. <<Sono salito per vedere come state, tu e Claire. Mi è sembrato strano che non abbiate sentito il trambusto>>.
<<Strano affatto. Ho preso del sonnifero e ne ho somministrato una dose anche a Claire. Nessuna delle due riusciva a dormire>>. Mary sbadigliò. Una lacrima scese a rigarle il volto.
<<Non per farmi gli affari tuoi, ma come ti è venuta questa bella idea di prendere un sonnifero, data la situazione in cui ci troviamo, quando potremmo essere costretti a scappare da un momento all'altro?>>
Altre lacrime scesero sul volto di Mary. <<Avevo bisogno di non pensare per un po'. Oggi ho visto morire la persona che amavo>>.
Robert parve sorpreso. <<Mi dispiace, Mary. Lo conosco?>>
<<Oh sì, che lo conosci! Lo conoscono tutti qui a Bittytown. Il mio George.>>
<<George? Ma George è di sotto, insieme agli altri!>>
<<Non George Creek. Parlo di George Wilson>>.
<<Ah, il gelataio. Non credevo che aveste una relazione>>.
<<Diciamo che era più una relazione platonica, ma la sua morte mi ha spezzato il cuore. Sai, alla mia età è difficile innamorarsi, ma è successo. Eravamo felici, e ora non lo rivedrò mai più!>>
<<Mi dispiace>> ripeté Robert. <<Torna a riposarti>>.
<<No. Credo che andrò giù dagli altri. Stai tu con Claire>>.
Si alzò e si avviò alla porta, girandosi un'ultima volta verso Robert prima di scendere.
<<Tutti hanno diritto di avere la possibilità per vivere il proprio amore>> glielo disse sorridendo, poi scomparì mentre Robert arrossiva.
Si avvicinò a Claire. Era bellissima mentre dormiva, il naso delicato, le labbra rosse e morbide che sembravano vellutate, le ciglia lunghe. In quel momento le ricordava Rosaspina ne "La bella addormentata nel bosco". Aveva una voglia immensa di baciarla e il cuore prese a battergli forte, di nuovo, come prima quando erano nel bagno. Si sdraiò accanto a lei e la contemplò. "Magari potessi baciarla, come se fossi un principe azzurro, per farle dimenticare quello che le è successo!" pensò. Chiuse gli occhi e immaginò fino a che punto può essere forte il potere dell'amore, finché non cadde addormentato anche lui.

30 Luglio, ore 05.00 a.m.

Richard non aveva chiuso occhio e insieme a Lucy avevano passato tutto il resto della notte in biblioteca. Di guardia, in salone, erano rimasti George e Mary, i quali trascorsero la nottata parlando dei tempi passati, crogiolandosi tra un bel ricordo e l'altro. All'alba, quando uno spicchio di sole nascente mandava i suoi raggi timidi a illuminare tutta la città - o meglio, quella che era stata la città - ci fu una nuova esplosione. Stavano contemplando i fumi degli incendi adesso ridotti a delle fiammelle, quando lo scoppio fu accompagnato da una nuova fiamma, enorme, che iniziò a divorare tutti i campi. Gli evasi avevano fatto saltare in aria le serre e dato fuoco agli orti.
In un attimo Richard e Lucy furono davanti alle finestre del salone.
<<Moriremo tutti>> sibilò Mary.
<<Io e Lucy abbiamo un'altra teoria. Se avessero voluto farci fuori lo avrebbero già fatto. Crediamo che vogliano qualcuno di noi, vivo. O meglio, crediamo che vogliano qualcosa che ci appartiene>> disse Richard.
<<Il diario...>> rispose George senza entusiasmo.
<<Esattamente. Abbiamo trovato delle informazioni interessanti in un libro di religioni e culture antiche>>. Lucy aveva l'aria provata.
<<In realtà è tutto merito di Lucy se adesso abbiamo queste informazioni, il libro è scritto in latino>> la interruppe Richard, sorridendole.
<<Non farmi arrossire>> ridacchiò lei.
<<I complimenti rimandiamoli a dopo, per favore>> disse George.
<<Spiegatemi, mi avete incuriosito>>. Mary era quasi sulle spine infatti per la curiosità.
<<Ho trovato un diario che apparteneva a mio padre>>. Richard cominciò a spiegare. <<Lucy sostiene che sia scritto in Enochiano, una lingua che gli antichi usavano per invocare i demoni>>.
<<Abbiamo fatto delle ricerche tutta la notte, per trovare un alfabetario e poter tradurre quello che c'è scritto. E abbiamo trovato tante notizie interessanti. George crede che il diario c'entri qualcosa con quello che sta capitando>> aggiunse Lucy.
<<Davvero?>> Mary si rivolse a George, confusa.
Nel frattempo arrivò Robert. <<Avete visto? Tutte le nostre coltivazioni vanno a fuoco>> disse mentre scendeva gli ultimi gradini.
<<Sì che abbiamo visto, Rob>> rispose suo fratello.
<<Dunque, abbiamo scoperto che i satanisti del XIII secolo, tramite il Sigillum Emeth, erano in grado di entrare in contatto con i demoni, i quali dettavano loro ciò che avrebbero dovuto sapere e fare per poter creare un portale tra il nostro mondo e il loro inferno>>.
<<Allucinante, ancora con questa storia?>> disse Robert alzando gli occhi al cielo.
<<Zitto, fratello, falla finire e ascolta>>.
<<Cos'è il Sigillum Emeth?>> chiese Mary, che iniziava ad allarmarsi.
<<È un sigillo dai poteri magici che permette di comunicare con l'Oltretomba. I satanisti che riuscivano a mettersi in contatto con i demoni, per poter creare il portale dovevano, come primo passo, scrivere tutti gli ordini da eseguire sul diario, e dovevano farlo con il loro sangue>>.
<< Questo è orribile!>> esclamò Mary, adesso anche disgustata oltre che allarmata.
<<Dopo aver versato il proprio sangue per questi demoni, il satanista che faceva da tramite diventava una sorta di burattino nelle loro mani. Era infatti costretto a eseguire ogni singolo ordine che gli veniva dettato finché il portale non fosse stato aperto del tutto. Da quel momento l'umano avrebbe fatto ingresso all'inferno e il demone avrebbe vagato libero nel nostro mondo. Lo stesso demone che avrebbe disseminato caos e morte tra gli innocenti>> concluse Lucy.
<<Questo è troppo. Io vado a vedere cosa c'è per colazione. Chi vuole unirsi a me?>> disse Robert. Nessuno lo calcolò e si avviò da solo verso la cucina.
<<Quindi volete dire che quello che sta succedendo adesso avviene per colpa di qualcuno che ha fatto uscire dei demoni dall'inferno?>> chiese Mary tutto d'un fiato.
<<Esattamente. E il signor Creek crede che sia stata opera del padre di Robert e Richard>>.
<<Okay, adesso inizio a spaventarmi. Con tutto questo trambusto sono disposta a credere a qualsiasi cosa>>. Fece una pausa, poi aggiunse: <<Adesso però ho anche io il bisogno di fare colazione, per riprendermi. Vado in cucina e porto qualcosa per tutti>>. Uscì dal salone mentre Lucas cominciava a svegliarsi.
<<Dobbiamo assolutamente trovare l'alfabetario>> disse Richard a Lucy e a George.

Dopo colazione rimasero seduti intorno al tavolo a chiacchierare.
<<Io credo che sia giusto informare anche Lucas delle vostre supposizioni fantastiche>> disse Robert.
<<Lo penso anche io>>. George era d'accordo.
Dopo avergli spiegato tutto, il bambino disse: <<Sembra quasi uno dei miei fumetti fantasy>>.
<<Hai letto qualcosa del genere?>> chiese Richard, curioso.
<<Certo! Ho letto un fumetto dove un gruppo di ragazzi trova una pietra magica in un bosco. Uno di loro la porta a casa e inizia a sentire delle voci che gli dicono cosa deve fare, che se avesse fatto tutto quello che gli veniva chiesto avrebbe avuto come ricompensa una specie di folletto per animale domestico. Solo che del folletto non si vede neppure l'ombra nel fumetto. Infatti da un passaggio magico nel bosco esce un troll che divora tutti i suoi amici, ma non lui perché ha la pietra, e se uccidesse colui che l'ha liberato, morirebbero entrambi>>.
<<Davvero interessante>> commentò Richard.
<<Potrebbe spiegare il perché ancora non ci attaccano>> aggiunse Lucy.
<<Io non direi. Deve esserci qualcos'altro che non capiamo. Se fosse come nel fumetto di Lucas, dovrebbe essere Mike a salvarsi. Ma lui come ben sappiamo è sparito, nella migliore delle ipotesi. Sempre che non abbiamo torto a credere alle nostre teorie>>.
<<Forse non conta chi ha scritto il diario, conta chi lo possiede>> rifletté Lucy.
<<Non ci resta che scoprirlo. Chi vuol venire con me in biblioteca? Ci resta da consultare ancora più di metà libro>>.
Richard alzò subito la mano, seguito da Lucas 
<<Bene, allora andiamo>>.
I tre si avviarono per la biblioteca.
<<Io vado a portare da mangiare a Claire, dovrebbe essere sul punto di svegliarsi>> disse Mary.
<<Vorrei andare io, se non ti dispiace>> rispose Robert, timidamente.
<<Ma certo, va pure>>. Gli sorrise.
Mary cominciò a riordinare il tavolo.
<<Quindi pensi davvero che quello che sta succedendo è opera di demoni?>> chiese a George, il quale era tornato alla finestra per guardare l'incendio che divampava nei campi.
<<È quello che crediamo, ma iniziano a venirmi dei dubbi. Non vedo niente che mi faccia pensare a un demone e niente di paranormale. Vedo solo dei malati di mente che stanno facendo piazza pulita di un'intera città. Se fosse tutto vero, in che modo potremmo risolvere la situazione? Con una formula magica?>> George sorrise con sarcasmo.
Mary rimase in silenzio per qualche minuto. <<Io so che quando si tratta di demoni, c'è solo una cosa che si possa fare per placarli>> disse poi.
Lasciò la frase in sospeso, creando tensione.
Era arrivata all'inizio del corridoio con le stoviglie in mano.
<<Cosa?>> chiese George.
<<Un sacrificio>>.

La Strage Di BittytownWhere stories live. Discover now