✄XXI✄

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Kunpimook pov.

Passarono due settimane da quel giorno, e furono le due settimane più lunghe e difficili della mia vita.

Entrai a scuola da solo e andai da Jackson. "Hey Jacks" sorrisi timidamente. "Hey Bam" si girò per guardarmi negli occhi, ricambiando il mio sorriso. Non riuscivo a vederlo in quel modo, era difficile sopportare quella vista. Nelle ultime settimane era dimagrito molto e aveva sempre delle ochiaie scure.
"Come sta Jaebum?" Sospirò prima di rispondermi con una punta di sarcasmo "come vuoi che stia..."

Nelle ultime settimane Jaebum era caduto in depressione, non si presentava più a scuola e raramente lo vedevo. Passava le notti in giro chissà dove, e di giorno era spesso e volentieri ubriaco. Per fortuna Jackson si prendeva cura di lui e lo teneva d'occhio.

Ma Jackson era esausto, si sforzava di andare avanti ma si vedeva che non ce la faceva più a continuare così.

Senza dire niente mi avvicinai di più a lui e lo abbracciai, lui appoggiò la testa nell'incavo del mio collo. Sentii la mia maglia bagnarsi leggermente, aveva bisogno di sfogarsi.

"Fa male... fa così tanto male. Non riesco a vedere JB ridotto in quello stato" mi strinse forte, quasi mi sentii soffocare, ma andava bene così, era la cosa più giusta da fare rimanergli accanto in quel momento di difficoltà.

Mark pov.

Camminando per i corridoi notai due persone in un angolo in cui nessuno li poteva vedere. Mi avvicinai leggermente per vedere meglio ciò che stava accadendo, e subito mi venne un nodo allo stomaco.
Jackson stava abbracciando Kunpimook, e non lo lasciava andare.
Non mi piaceva Jackson, mi ha sempre dato fastidio il suo atteggiamento e il suo modo di fare. Allora perché mi sentivo in quel modo? Come se fossi... geloso? Ero geloso? Non avevo motivo per esserlo, ero felice con Jinyoung e non mi importava di nessun altro in quel momento, eppure mi dava fastidio assistere a quella scena.

23:40
Jaebum pov.

Stavo tornando a casa spensierato.
Nella mano destra la sigaretta, nella sinistra la vodka.
Canticchiavo come se tutto fosse meraviglioso, neanche ricordavo cosa mi stesse succedendo.
"Jaebum...?"
Presi un altro sorso dalla bottiglia quasi vuota.
"Jaebum"
Finii tutto il liquido e appoggiai la bottiglia vuota su un muretto.
"JAEBUM!"
Sentii una stretta al braccio che mi costrinse a girarmi.
Vidi un ragazzo castano, alto circa quanto me, lo conoscevo?
"Jaebum, ti sto chiamando da almeno 10 minuti. Perché non mi hai risposto?"
Socchiusi gli occhi per cercare di mettere a fuoco il volto del ragazzo, la mia vista era appannata.
Mi avvicinai al suo volto per vederlo meglio. "Jinyoungie~"
"Puzzi di alcool..."
Che maleducato, non ci vedevamo da almeno 2 settimane, e lui mi insultava così. Lo guardai imbronciato, al che lui sbuffò "è pericoloso girare per queste vie sperdute in piena notte, e lo è ancora di più se oltretutto sei pure ubriaco"
"Sei preoccupato per il tuo daddy? Che carino~"
Mi iniziò a trascinare da qualche parte, ma non capii dove.

"Dove mi hai portato?"
"Sei proprio rincoglionito... è casa mia questa"
Mi guardai meglio attorno e cominciai a riconoscere l'ambiente, eravamo nel giardino davanti alla sua villa.
"Non fare troppo rumore" disse solo questo prima di trascinarmi dentro casa.
Mi tolse la giacca e la appoggiò da qualche parte. Nel frattempo mi avvicinai ad una figura che intravidi da lontano, era qualcosa dalla forma strana. Appoggiai la mano su di essa e rimasi stupito dalla consistenza fragile.
"Jaebum smettila di accarezzare la pianta..." mi spinse via, allontanandomi da quel misterioso oggetto. Tutto in quella casa sembrava sconosciuto, ogni cosa che appariva davanti ai miei occhi era nuovo, tastai ogniuno di quegli oggetti.
"Eddai Jaebum, smattila di toccare tutto. Va bene che puliscono le cameriere, ma non c'è bisogno di lasciare le tue impronte digitali su ogni soprammobile..."
Notai poi qualcosa di rettangolare sul pavimento, era l'unico oggetto dalla forma normale che avevo visto fin'ora. Mi sedetti per terra e percorsi tutta la sua morbida superficie con le dita, fino alla fine. Quando arrivai alla fine vidi due oggetti neri davanti a me, erano uguali e continuavano verso l'alto. Alzai lo sguardo e vidi una sagoma strana, aveva la stessa forma di Jinyoung, ma non era lui, Jinyoung era ancora dietro di me. Ma adesso era immobilizzato, non emetteva nessun suono, non si muoveva.
La figura appena apparsa si spostò verso di lui, e in men che non si dica lo colpì, per poi iniziare a emettere forti rumori che risultavano quasi incomprensibili alle mie orecchie.
"SEI USCITO STA SERA PER ANDARE A UBRIACARTI CON JAEBUM?! È COSÌ CHE HO EDUCATO MIO FIGLIO?!"
Jinyoung si mise in ginocchio.
"Ti giuro che l'ho trovato così vicino a casa, e l'ho portato qui per non fargli correre altri rischi. Non farei mai niente che possa disonorarti"
Sentii le palpebre farsi pesanti, la mia vista già appannata iniziò a scurirsi.
Poi il nulla.

Quando mi risvegliai ero in un letto, scrutai l'ambiente circostante e ne notai la familiarità.
Mi sedetti sul letto e guardai meglio, subito vidi alla mia destra Jinyoung che si stava vestendo.
"Buongiorno Jaebum~"
"Buongiorno?" Non ricordavo assolutamente niente della sera prima e non avevo idea di come fossi finito lì.
"Preparati che tra poco dobbiamo andare a scuola"
"No... non voglio andare a scuola" Jinyoung mi guardò finalmente in faccia.
"Perché no?"
"Perché mi fa tornare in mente Youngjae..." delle lacrime iniziarono a scendere lungo le mie guance. Non avevo più il diritto di pronunciare quel nome.

Da quel giorno in poi iniziò a ripetersi sempre la stessa storia. Ogni sera Jinyoung mi trovava mentre cercavo di tornare a casa e mi portava da lui. Poi ogni mattina mi svegliavo nel suo letto senza ricordarmi più nulla della sera prima, e ogni volta i lividi sul corpo di Jinyoung aumentavano. Avevo ricominciato inconsciamente a farglieli? Avevo paura di chiederglielo. Ma una mattina presi coraggio.
"Jinyoung..."
"Dimmi"
"Sono stato io a farteli?" Indicai alcuni segni sulla sua spalla.
"No, non ti preoccupare"
"Se un giorno dovessi ricominciare a ferirti tu me lo impediresti, vero?"
Mi guardò sorridendo e non rispose.
Non riuscii poi a togliermi dalla mente i ricordi degli anni passati con lui.

Flashback
Quattro anni prima

Jaebum pov.

"Come ti è andata la verifica di matematica?" Chiesi freddamente.
Da quando quella mattina a scuola ci restituirono le verifiche corrette Jinyoung mi evitava. Sapevo benissimo cosa fosse successo, e lui cercava di nascondermelo.
Temò mentre rispose "n-non poi così tanto male..."
"Rispondi come si deve."
"H-ho preso 3" si allontanò da me, come se potesse servire a qualcosa.
"Spogliati."
Si buttò in ginocchio di fronte a me e iniziò a supplicarmi.
"Mi dispiace Jaebum. Ti prego, perdomani, solo per questa volta"
"Come mi devi chiamare?"
"Perdonami Daddy, ti supplico. Non mi sono ancora guariti i tagli dell'ultima volta..."
"Ti saresti dovuto comportare meglio. Se la prossima volta farai il bravo i tagli avranno il tempo di guarire. Adesso fai come ti ho detto"
Jinyoung si tolse i vestiti e si sedette dandomi le spalle. Presi in mano un frustino e lo iniziai a colpire, facendogli tenere il conto.

Fine flashback

Jinyoung pov.

Ogni sera sempre la stessa storia. Jaebum si fermava a casa mia e si comportava come se ogni sera fosse la prima volta. Girava per casa osservando e toccando tutto, guardava le cameriere come se fossero esseri immondi e accarezzava la pianta che c'era nel salone principale. E ogni volta litigavo con mio padre, che mi riempiva di lividi.

Quella sera per fortuna Jaebum non si soffermò troppo ad accarezzare la pianta, quindi riuscii a portarlo in camera prima che mio padre se ne accorgesse.
"Baby boy~ sei mi volevi portare qui bastava chiederlo fin dall'inizio~"
Mi scappò una risatina, che mi fece guadagnare un'occhiata confusa.
"Era da tanto che non mi chiamavi in questo modo"
"E tu è da tanto che non mi chiami Daddy"
Risi ancora "il lato positivo di tutta questa situazione è che mi ha fatto capire che non provo più niente per te"
"Quindi Mark mi ha rubato il ragazzo" si asciugò una lacrima immaginaria.
"Che importa se adesso l'unico che voglio è Mark, tu hai sempre preferito Youngjae a me..."
Mi guardò confuso, in fondo era ancora ubriaco "Youngjae... Young-Jae. Che bel suono, cosa significa?"
"Youngjae... è qualcosa di bello. È qualcosa che rende felice chiunque gli sta attorno, che sorride nonostante le sofferenze e il dolore. È come un raggio di sole, scalda le giornate..."
Mi iniziai a sentire veramente in colpa per quello che avevo fatto. Non ero sicuro di poter rimediare, ma avrei fatto tutto il possibile per poter almeno migliorare la situazione.

✦нατє нiм-ℓσvє нiм✦ GOT7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora