14.Cristiana♡

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Cristiana

Il mio cuore fece un balzo, il mio cervello era in sovraccarico, in preda alla nebbia più totale...i pensieri non avevano più il controllo sulle mie azioni, dopo tanto tempo ero riuscita ad andare oltre le mie paure, i miei timori...a lasciarmi andare al mio essere.   

Teodoro varcò il limite, sfiorò il mio corpo con le sue mani e conquistò le mie labbra.

In un attimo fui sua. 

Le sue labbra si posarono sulle mie con avidità, vogliose di modellarle, di viverle, assaporarle, fondersi con loro, intrufolandosi in loro, ma senza pretenderlo, senza imporre la loro presenza...

Avevano rispetto di me, concedevano alle mie di fare ciò che desideravano, di ricambiare, di fare le loro scelte, e senza riuscire a capire come fosse possibile si trovarono in simbiosi con le sue...e non s'erano messe d'accordo, questa danza di noi era originale, mai esistita prima eppure così familiare.

In quel bacio c'era la dolcezza, la delicatezza, e l'impetuosità di sentimenti puri.

Qualcosa di primordiale e molto più antico e potente di noi poveri mortali. 

Sapeva di eterno e di rinascita. 

Sapeva di un assaggio di paradiso, un accesso ad un mondo più grande ed incomprensibile di noi...ma che non voleva farci del male, desiderava solo  mostrarci la vera libertà.

La sua bocca profumava come la sua pelle, terra e vino. Gusto antico e travolgente, che non faceva mai stancare. 

Il fuoco che ardeva e avevo conservato dentro di me, raggiunse il suo apice a contatto con le nostre labbra. E si alimentò, modellandosi e sigillando qualcosa tra noi.
Qualcosa che non avremmo mai potuto cancellare. 

Quando le nostre labbra si allontanarono appena e rimasi ad un soffio dalla sua bocca compresi di non riuscire più a trattenere le lacrime, riversai fuori quello che da troppo tempo stavo trattenendo: "Non ho niente di speciale, Teodoro. Io sono un disastro! Non mi conosci davvero, come non mi conosce la tua famiglia, pensate che io sia una brava ragazza ma non è vero! Cambio uomini continuamente! Sto con uno diverso alla settimana, frequento locali poco raccomandabili e bevo...tanto! Tratto gli uomini come fossero oggetti, decido sempre io quando stare con uno di loro e quando finirla! Per me erano tutti uguali fino a quando non ho conosciuto te! Tu sembri diverso da tutti quelli che ho incontrato, ma penso che io ti piaccia solo perché magari con il mio sangue che ti scorre nelle vene..."

Rise piano, e quanto era bello nel farlo: "Sei una futura infermiera, dovresti sapere che non c'è alcuna connessione magica con chi dona sangue e chi lo riceve. Cristiana, è vero...non ti conosco bene, ma per quel poco che ti ho conosciuta già mi piaci, non posso negarlo. Era da anni che non provavo qualcosa del genere e so che tu provi lo stesso per me, lo vedo come diventi quando sono nei paraggi, vedo e percepisco quello che stiamo provando adesso. Siamo attratti l'uno dall'altra..."

Inspirai piano: "D'accordo...è vero, anche tu mi piaci e sono attratta da te. In questo momento sono sbalordita di sapere che anche io ti piaccia e che rispetto a tante altre persone che impiegano mesi o anni per dirsi qualcosa del genere, noi due abbiamo subito messo in chiaro cosa proviamo l'uno per l'altra, ma non è questo il momento adatto per conoscersi meglio e dare inizio ad una relazione!" sbottai con il cuore a mille, nonostante pretendessi la sua bocca sulla mia e le sue mani sul mio corpo...ancora e ancora.

"Lo so, ma volevo dirtelo." confessò guardandomi con quei suoi occhi tramonto.

" Se proveremo ancora quello che stiamo provando quando riuscirò a mettere ai ferri chi vuole far del male alla mia famiglia magari potremo..." esordì lui serio, ma io mi sentii in dovere di interromperlo e dirgli: "Io non sono mai pronta, ok? Non mi lascerò guidare da questo sentimento!" ammisi, scuotendo il capo in preda agli occhi sempre più inondati dalle lacrime, sentivo un fiume in piena scorrermi nel cervello: " Non posso lasciarmi andare!"

Lui rimase in silenzio per qualche minuto, riuscendo ad intrecciare una mano con la mia che tenevo ancora inspiegabilmente sul suo petto.

"Non voglio che tu faccia qualcosa contro la tua volontà, ma devo sapere perché..." pretese, carezzandomi una guancia. Non riuscii ad allontanargli la mano, una parte di me stava esultando per quella carezza inaspettata, e mi odiai!

"Karl, si chiamava così quell'uomo che mi convinse che tutti gli uomini sono uguali. Lui e i suoi amici! Fu il primo a spingermi a spezzare i cuori degli uomini che si mettevano sul mio cammino come fossero oggetti, proprio come faceva lui con me!"

Lui si fece attento: "Cosa ti ha fatto?"

Una lacrima più corposa delle altre mi sorprese e rotolò giù, lungo il mio viso...a fermarla fu il suo pollice, che spinsi inconsapevolmente ancora di più contro la mia guancia: "Lui mi metteva le mani addosso! Approfittava del mio amore per farmi fare quello che voleva!" dissi, liberandomi di un gran peso.

Teodoro chiuse gli occhi per un breve istante e deglutì, poi disse: "Ti chiedo scusa a nome di noi uomini. Quello non era un uomo te l'assicuro, ma una bestia. I veri uomini non picchiano le donne..."

Mi allontanai da lui, non riuscendo a fermare una smorfia di disgusto: "Sicuro? Ne ho visti tanti, ho conosciuto donne nella mia stessa situazione. Non è giusto."

Lui si sentì ferito per il modo in cui lo stessi guardando, perché nelle sue iridi color tramonto lessi dolore: "Mi dispiace, vorrei che pensassi che non tutti sono come lui..."

"Tu sei diverso da tutti quelli che ho conosciuto, te l'ho detto." risposi con un sorriso sincero per rassicurarlo. " Sei leale, gentile, faresti qualunque cosa per le persone che ami e hai dei modi meravigliosi di comportarti con le persone, l'ho visto. Quella notte in ospedale avresti dovuto respingermi per come ti avevo trattato al locale e per quello che avevi appena affrontato, ma tu mi hai sorpresa..."

Finalmente sorrise: " Adesso ho finalmente capito perché quella sera al locale mi hai trattato in quel modo, e comprendo perché tu faccia quel che mi hai detto di fare nel tuo tempo libero, ma far soffrire altri uomini non farà soffrire lui. Continuerai a fare del male solo a te stessa se continuerai così." rispose a cuore aperto, sinceramente preoccupato per me.

" Non conosco altro modo, non so amare...ho paura di farlo ancora! " tuonai, non riuscendo più a trattenere le lacrime.

Lui scosse la testa e fece qualcosa che non mi sarei mai aspettata, mi abbracciò.
Mi strinse forte contro il suo petto ed io affogai su di lui tutte le mie lacrime. Il suo calore, la sua dolcezza e comprensione mi fecero crollare ogni difesa. Inzuppai i suoi vestiti di lacrime!

"Nessuno più ti metterà le mani addosso, è una promessa." disse fra i miei capelli, mentre mettevo le mie braccia intorno alla sua vita come lui aveva fatto intorno alle mie spalle.

Sentii una sua mano premere contro la mia nuca, fra i miei capelli: "Non avere paura, ci sono io."

"Non avere paura...è questo il punto. Ho costantemente paura, nuoto in questa maledetta paura, ci sguazzo e mi diverto a farmi del male con le sue ansie e preoccupazioni, quasi come se meritassi di non essere felice, come se fossi tutta completamente sbagliata. Non riesco ancora a capire cosa sia l'amore, se non un sentimento che fa male e totalmente egoista! Non riesco a lasciarmi andare come vorrei! Non mi fido di nessuno! Nemmeno di me stessa, sono quella sbagliata..."

"No, proprio perché dici questo...per me tu sei quella giusta."

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Aspettavate un capitolo del genere? I nostri protagonisti hanno messo in evidenza quello che provano senza troppi ragionamenti...cosa ne pensate? 🥰
Immagino che Karl non vi sia per niente simpatico😅 lo so, vorrei picchiarlo anche io🤣
Adesso bisognerà vedere cosa faranno questi due innamorati...siete un po' curiosi?
Grazie per lasciare dolci stelline e commenti ai miei capitoli🥰 siete dolcissimi😘
Baciiiii

Come petali di una rosaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang