11.Cristiana♡

886 57 17
                                    

🌹♥️💎🌹

Cristiana

La domenica arrivò prima di quanto pensassi.

Il dottor Nicolas Layer era venuto a prendermi sotto casa nonostante gli avessi detto che non ce n'era bisogno. Era stato molto gentile da parte sua, ma con i miei genitori avevo dovuto trovare una scusa bella e buona!

Per loro mi stavo recando fuori città dalla mia amica Lola, un amico si era offerto di darmi un passaggio.

Mia madre se avesse saputo la verità sarebbe svenuta al solo pensiero e mio padre mi avrebbe spremuta come un limone per estorcermi il motivo di così tanto disturbo nei miei confronti!
Non avrebbe smesso di farmi sentire sempre inadeguata in ogni situazione e non avrebbero fatto altro che trovare il pelo nell'uovo in tutta questa gentilezza riservatami!

Sospirai, completamente sopraffatta da mille pensieri mentre il dottor Layer alla guida della sua auto imboccava e percorreva strade che neanche ricordavo di aver mai visto!

Il tragitto in auto fu lungo e silenzioso, non per la distanza effettiva ma per la difficoltà del percorso.
Salimmo una strada tortuosa seppur asfaltata e di collina, piena di curve in salita e a gomito, tanto che quando fummo in cima finalmente rilasciai un corposo sospiro di sollievo.

La vista da quel punto era mozzafiato. La città di Bolzano si vedeva dall'alto alla mia destra, assieme ad altri paesini sparsi, mentre tutt'intorno si notavano gli alti monti innevati, le Dolomiti e colline ricche di vigneti, presenti anche alla mia sinistra, dove c'era una altrettante distesa infinita di campi coltivati, frutteti e altre innumerevoli viti lungo una stradina sdrucciolevole.
Quando imboccammo quella traversa, oltrepassando un enorme e sontuoso cancello, capii che eravamo quasi arrivati a destinazione. I sassolini ribelli andarono per un po' a sbattacchiare contro la carrozzeria del quattro per quattro del dottore, ma lui sembrò non curarsene.

"Siamo arrivati" esordì all'improvviso, con un grande sorriso stampato in volto.

Sgranai gli occhi quando vidi cinque cavalli galoppare liberi in una distesa di prato enorme, erano quasi accanto alla nostra auto ed erano dai manti meravigliosi, c'era un cavallo grigio, uno sauro, uno bianco, uno nero e un altro pezzato.

Quanto poteva essere grande e ricca la proprietà di questa famiglia?

Davanti a noi vidi la tenuta dei Layer.

Meravigliosa, antica, degna di una famiglia nobile.
Le mura esterne erano composte da pietre grigie e solide come se risalissero ad un castello medievale, le strutture costruite e innalzate intorno ricordavano un vecchio borgo, ma adesso erano il cuore e il centro esatto della loro proprietà e della loro azienda.

Ero sicura che all'interno quelle strutture ospitassero cantine e posizioni adibite alla produzione del loro ottimo e meraviglioso vino. Lo intuii dal marchio di produzione presente su ogni parete e su alcune insegne di legno, sparse per l'intera proprietà. Per non parlare di quelle numerose persone che lavoravano nei vigneti e nei dintorni!

Il marchio di produzione dei Layer non era altro che il loro vecchio stemma di famiglia, un leone rampante e una rosa. L'avevo già visto prima, durante le feste medievali che si tenevano in città ogni anno, sulle bottiglie in vetro del loro vino che avevo già assaggiato, una volta persino ubriacandomi!

Le scuderie un po' distanti da tutto il resto erano piene di cavalli e c'erano dei recinti di legno esterno dove delle persone stavano facendo manutenzione.

Quando scesi dall'auto, respirai a pieni polmoni l'aria fresca e ancora più limpida di quel posto antico e meraviglioso, mi affacciai da un parapetto in legno sulla sinistra e mi persi nello sconfinato orizzonte che si mostrò davanti ai miei occhi. Da quella posizione si potevano notare benissimo le colline intorno e...anche la villa di Teodoro, non eravamo affatto distanti in linea d'aria da casa sua.
Bellissimo.

Ogni pezzo di terra, coltivazione, valle e fiume era di loro proprietà in questo posto, quanto poteva essere ricco e antico il loro retaggio? Deglutii, adesso capivo anche il loro desiderio di sdebitarsi con me, per loro era una questione di onore e principio. Radicato nel loro modo di essere.

Facendomi coraggio, seguii il dottor Layer verso l'ingresso della tenuta dove non riuscii a fare a meno di notare dettagli incredibili, come l'ampia porta ad arco che ricordava l'ingresso di un vero castello...mancava soltanto il ponte levatoio!

"Mio caro fratello, ti presento Cristiana Scilla. La nostra salvatrice." annunciò il dottor Layer, ad un uomo di poco più grande di lui, che c'era venuto incontro.

Mauro Layer era la sua esatta fotocopia, se non fosse stato per gli occhi azzurri e le labbra più sottili. Il padre di Teodoro vestiva con abiti di campagna, ma costosi e degni della sua posizione, mentre sua moglie, che lo seguiva a passo leggero, aveva dei lunghissimi capelli biondi e intrecciati, indossava un abito ricco di decori. Era una bellissima donna di cinquant'anni.

"Benvenuta, cara ragazza." mi disse gioiosa Ginevra Layer, prendendo le mie mani fra le sue. Rimasi sorpresa da quei suoi modi dolci e sciolti, mi fece sentire subito a mio agio, ma rimasi comunque come imbambolata quando notai quei suoi incredibili occhi tramonto.
La somiglianza con Teodoro era disarmante, non l'avevo notata quando l'avevo vista di sfuggita quella mattina in ospedale!

Suo marito mi fece un cenno di benvenuto con il capo e con un ampio sorriso in volto annunciò: "Sei la benvenuta, Cristiana."

"Ciao." salutò un ragazzo dai capelli cortissimi e neri, doveva essere mio coetaneo. "Sei tu quella che ha salvato le chiappe a mio fratello?" aggiunse con quei suoi occhi azzurrissimi!

"Giorgio, modera i termini." lo rimproverò il padre, severo. "Perdonalo, gli piace dare aria alla bocca."

Risi piano: "tu devi essere Giorgio."

"Sono famoso, a quanto pare." Scherzò lui, facendomi un occhiolino e pavoneggiandosi non poco.

"Piacere, tesoro. Posso darti del tu, vero?" mi chiese una donna dai capelli rossi e occhi verdi, che con mia grande sorpresa scoprii essere la moglie di Nicolas Layer. Quindi il dottor Layer era sposato!

"Certo." confermai.

" Devi farmi un favore, non dire in ospedale che ho una moglie così bella, altrimenti smetteranno di farmi la corte." spiegò il dottore, ottenendo in risposta un'occhiataccia da parte della sua donna.

Sorrisi divertita!
Era davvero una persona squisita e di buon cuore.

I Layer erano una famiglia solare, unita e davvero strana, ma erano simpatici. Mi piacevano.

"Parlano un po' troppo, sei d'accordo?" domandò una voce virile e profonda alle mie spalle, in grado di farmi gelare il sangue nelle vene. Teodoro era arrivato, e il mio cuore non aveva saputo fare altro che reagire di conseguenza.

"Sei qui." dissi sorpresa, voltandomi verso di lui.

"Mi hanno invitato e hanno insistito. Dovevo onorare chi mi ha donato il suo sangue senza pensarci due volte."

"Chi ti dice che io non ci abbia pensato per tre, di volte?" sfidai, stuzzicata.

Teodoro rise piano, mentre mi passava accanto scuotendo la testa.

" Lei mi piace! " sentenziò suo fratello Giorgio, prima di lasciarmi entrare per prima nella loro meravigliosa tenuta.

👑🌹🌹🌹🌹🌹👑

Vi sta piacendo questa storia?😘
Grazie per ogni stellina e commento che lasciate ai miei capitoli, è molto importante per me sapere cosa ne pensate!
Come vi sembra questa famiglia? Cosa succederà secondo voi in casa Layer?
Baci😘

Come petali di una rosaKde žijí příběhy. Začni objevovat