Capitolo 7-Acconto

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Strada sterrata, tipica di un paesaggio campagnolo.
Un urlo limitato dal nastro adesivo posto su delle labbra limitava tutta la preoccupazione espressa da un uomo.
Viaggiare in cofano non era nemmeno comodo, tanto da far venire la nausea all'uomo preso in ostaggio.
Arrivando alla base, i due scagnozzi aprirono il cofano e Falzone prese l'uomo dalle gambe, mentre Fazio poggiò le mani sulla nuca.
Entrati nell'abitazione lo legarono ad una sedia e gli tolsero lo scotch:
-Unni caspita sugnu! Cu siti vuatri! Unni è me figghia-
All'improvviso si sente la voce del capo:
-Vorrei fare la stessa domanda.
Perché avete preso sto disgraziato e l avete portato qua? -
-Valeria é nelle mani degli sbirri, boss. Lui è suo nonno-
Dice Fazio.
-Comu minchia ricisti. Iu sugnu so pa-
Ad un certo punto l'uomo incominciò ad imprecare chiedendo di essere lasciato libero, ma si ritrovò la pistola dietro la nuca che gli fece ritirare tutte le parole.
-Spiegatemi come faccio io ora-
La visione del fallimento non è mai piaciuta al "boss", che continuando ad arrabbiarsi dice:
-Una cosa vi avevo chiesto!! E voi mi portate sto mongoloide mentre quella troia si starà facendo inculare dai poliziotti?-
Ad un certo punto il padre della ragazza ricomincia ad imprecare :
-Il mio fiore di loto. Un chiamiari chiù me figghia troia, un mi chiamassi chiù Isidoro-
Falzone incomincia ad alzare il cane della pistola ed è pronto a ficcare un proiettile sulla nuca dell'uomo quando ad un certo punto il capo si mettere a urlare rimproverandolo:
-Fermo!! Che vuoi fare! Non ti rendi conto che in questa operazione è più utile lui che tu!? Vuoi che quel proiettile ti ritorni indietro!?-
Poi cambia animo e con carattere ruffiano....
-Caro Isidoro, vuoi che ti offra una somma mensile che equivale allo  stipendio che prende un italiano in un mese?
Lavora per noi, ma ci devi consegnare tua figlia-
Joseph é intento a contraddire il discorso del "capo" quando all'improvviso inaspettatamente:
-Accetto, però voglio un acconto versato entro domani per capire se non stai bleffando-
-Non mi credi eh? Fazio, cash.... -
Fazio si dirige verso una cassaforte blindata, digita un codice e ritira una somma che un qualsiasi operaio si sognerebbe di ottenerla.
-Ora mi credi-
Dice il capo compiaciuto.
-Farò il possibile, slegatemi-
Isidoro così... da buon padre infame, se ne va e salta come se stesse cavalcando i prati.
Tutti sono stupiti e Joseph domanda al boss come faceva a sapere che Isidoro avrebbe accettato.
-Beh, bastava vedere come si atteggiava e come si vestiva e si capiva subito che ricco non poteva essere-
-Sì, ma nessuno venderebbe la figlia.
Neanche per un milione.
Non stai pensando che escogiti un tranello-
-Ahahahahah, tranello o no... quell'uomo é la raffigurazione del meridione:ignorante,rozzo, rimasto al paleolitico.
Qualunque cosa escogiti noi siamo a mille passi davanti in partenza-
-Lo spero boss, ma se non ci recupera la refurtiva? -
-Ma che domande sono? Secondo te? Gli diamo altro tempo? Lo ammazziamo,semplice. Tanto solo lui è convinto di essere importante in questa storia, quando tutti sappiamo che possiamo cavarcela anche senza di lui.L'aria di gattabuia ti ha cambiato Joseph. -
Joseph ad un certo punto si inasprisce dicendo:
-Preferisco mille volte l'aria di carcere che questa.-
Ma il "capo" ribatte prepotentemente:
-Allora rispondi a queste domande:
1)Perché continui a chiamarmi boss?
2)Perché al posto di essere tornato in carcere, sei tornato qui? -
Detto questo il "capo" se ne va accompagnato da Tagliapeni e Fazio facendo rimanere molti quesiti a Joseph.
Intanto il commissario gironzola nella stanza della questura preoccupato di non saper gestire la situazione,mentre la ragazza accompagnata da Interra si mette a frignare:
-Chi siete voi? Che sta succedendoo? -
A Interra quelle lacrime non ricordavano niente di bello, se non quelle versate dalla moglie e dalla figlia nel pieno della notte ed accompagnate da occhiaie grigio-scure che riempivano le palpebre.
Urla strazianti e lamenti all'improvviso offuscarono la mente di Interra, conscio del fatto di non avere la coscienza pulita.
Ad un certo punto, stufo del comportamento della ragazza che provocava quei brutti pensieri, il tenente portò Valeria nello studio del commissario dicendo:
-Senta cummissà o ci la consegno a lei, oppure direttamente ai mafiosi-
Ed in seguito uscì dalla stanza emanando un forte rombo di "chiusura della porta" lasciando sbalordito il commissario che però aveva in mente altri pensieri.
Ad un certo punto era stufo di concentrarsi e iniziò a parlare con la femmina per liberarsi un po' :
-Mi è giunta notizia che tuo padre non si trova più -
-C-come n-non si trova p-più -
-Ho una mezza idea. Gente non proprio dalle buoni intenzioni ha sul mirino te-
Valeria sembrava sempre più agitata, le mani tremavano come una scossa magnitudo e non sembrava esserci parola che potesse consolarla.
Il commissario per cercare di alleviare la tensione uscì per un attimo e le procurò una camomilla per poterci dialogare in futuro
Mentre la ragazza beveva lentamente a causa dei singhiozzi causati dal pianto, commissario pensò tra sé :
-Non saprò il piano, ma so di certo che c'entri tu, FRATELLO-

DU STALWhere stories live. Discover now