Capitolo 4-Il nuovo DVCE

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Una tranquilla casa di viale percorsa da scalini e circondata da porte, che c è di strano?
Eh già. Mai giudicare un libro dalla copertina perché se ci avventuriamo dentro....
Una mano alzata!
Per quale motivo?
Una rapina in corso? Sarà una scuola allora...
Niente di tutto ciò, è solo un certo Rick Fischia che si atteggia e cerca di imitare un signore.
Un signore passato alla storia per innumerevoli controversie e identificato dal popolo italiano come un dittatore,Benito Mussolini.
Un poster spicciolo appiccicato su un muro di casa del duce in Piazza Venezia affascina immensamente il nostro personaggio, quando molta altra gente vorrebbe il poster di Piazzale Loreto per ovvi motivi.
Un personaggio a dir poco inquietante che circonda una stanza grigia e ombrosa. Sugli scaffali si possono notare tutti i giornali conservati da Fischia tra il 1909 e il 1920 scritti dall' emiliano,le registrazioni di tutti i discorsi tenutasi prima e durante la seconda guerra mondiale e un intero album di tutte le canzoni fasciste che conosceva (ad esempio Faccetta Nera).
Un uomo sicuramente di una diversa ideologia si limiterà a chiudersi in casa per fare i suoi comodi?
Mentre quell'uomo trama qualcosa, Joseph, nel luogo in cui sappiamo noi, cerca di catturare la simpatia di un neogaleotto,Picillo.
-Senti bello mio, qua non ci sono vie di mezzo. O lavori al servizio mio o ti massacrano.-
Picillo, quasi spaventato:
-No, grazie preferisco rimanere da solo a pensare a quando sarò uscito.
Questione di settiman...-
Nemmeno il tempo di finire la frase ed interviene Cipolla afferrando il ragazzino dal colletto:
-Tu fai comu rici peppi ah, u capisti, ah un stai sintennu -
Picillo rassegnato e senza vie di scampo:
-O-oc-chei, è un piacere conoscerti Jose-
-Comu u chiamasti , eh? Iddu tifa Milan e si lu chiami comu a Mourinho ti rumpi li corna-
Picillo terrorizzato da Cipolla e di conseguenza da Stagno:
-Scusa Joseph-
-Vedo che ora ragioniamo, caruso-
Dice Joseph fiero.
Ad un certo punto Stagno punta l'orecchio di Picillo e gli sussurra:
-Devi sapere comunque che l'unica persona dalla quale uno si deve proteggere qua sono io,sti quattro figli persi sono tutti al mio comando, ma tranquillo... ben presto uscirò da sta gattabuia-
Tra lavori forzati e canzoni neomelodiche cantate dai vari detenuti per non pensare alla fatica si giunge alla notte e Cipolla e Stagno giacciono nella cella.
-Yo n addurmintamu
Facemu a ninna nanna
Vogghiu riri scappamu
A casa mia mi manca-
Neanche il tempo di un altra parola e Joseph appare infastidito:
-Cipo, sai che sei l unico con cui posso parlare tranquillamente perora e te lo chiedo per favore.Non cantare che domani mi devo svegliare presto che ho l'interrogatorio-
-Minchia vero pe, mi scusassi-
-Nenti fa, Cipo-
Con ciò si spengono le luci e l unica cosa che si sente nelle stanze è il singhiozzare di Picillo conscio di avere fatto una grande stronzata.
Era lui infatti il complice di Arnaldo di qualche sera prima.
È mattino e non ci sono galli ma solo una sveglia che sveglia il commissario che ancora non cede alle menzogne del mafioso e affronta un'altra giornata pimpante con una doccia e una colazione con caffelatte e CORN FLAKES.
Arrivato sul posto di lavoro trova un Franco Interra piuttosto brillo:
-Che ti è successo?
-Niente, è una allergia... sa com'è vanno e vengono
-Ah, mi spiace, spero questo non influisca sul lavoro
-Tranquillo commissà, non succederà
Ad un certo punto il commissario lascia una breve pausa e ricomincia come se dovesse dire qualcosa di particolare :
-Senta tenente, riguardo l'altra sera....
Ho capito di non saper fare la parte del poliziotto cattivo.
Un poliziotto non deve farsi scrupoli e deve sempre seguire le regole anche demoralizzando i criminali come ha fatto lei,pertanto le affido un'altro poliziotto che potrà seguirlo in tutto e per tutto-
-Commissà, ma dai, per una svista-
-Una svista lo sarà per te. Io non ci ho dormito per una simile mia reazione e credo sia la cosa giusta dare la possibilità a qualcun altro-
-Se lo dice lei, cumannà. Ma si sa chi è? -
-No, ordini superiori li scelgono... -
All'improvviso la porta si apre ma non era l aspettato Joseph Mirko, bensì un ragazzino vestito in divisa:
-B-buongiorno, chiedo scusa. È qui il commissariato? Io sono Mike Buscemo, sarò il suo astinente nelle missioni-
-Assistente vorrai dire-
Dice, con accenno di preoccupazione il tenente Interra.
-Ha ragione scusi. Dov'è il commissario che mi presento...
-É qui- Fa il commissario
Buongiorno sono il tenente Buscemouch!!! -
Ad un' inciampata sulla sedia viene accompagnato un "face palm" da parte di Interra che già sa che rimpiangerà gli appostamenti con il commissario.

DU STALWhere stories live. Discover now