Capitolo 16: Veleni e Ceneri

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Annabeth si irrigidì, rifiutandosi di accettarlo. No. Non voleva scendere e avventurarsi in un vecchio castello oscuro che conteneva un antico oggetto. Di sicuro non da sola con Percy. Non sapeva se avrebbe potuto sopportarlo.

"Perché?" Le scappò.

"Perché no?" Chiese lui, appoggiandosi allo schienale della sua sedia.

"Non sono utile. Non mi posso difendere e chi sa che cosa potremmo trovare là sotto." Rispose, sperando che Percy la considerasse una buona scusa.

"Annabeth cara, non ci sono mostri sull'Olimpo." Disse.

Voleva arrabbiarsi e dirgli di guardarsi allo specchio, ma non era dell'umore di perdere la lingua quel giorno. Fece un respiro profondo e chiese. "Quando?"

Percy alzò le spalle. "Uno di questi giorni. Te lo dirò un po' prima, dipende dal lavoro."

Annabeth stava per chiedere se potesse andare via, quando qualcuno bussò alla porta.

"Avanti." Ordinò Percy.

La porta si aprì, rivelando Stella con un luccichio malvagio negli occhi. La sua attenzione cadde immediatamente su Annabeth, sorpresa di trovarla lì. Allontanò lo sguardo e si inchinò davanti al re.

"Cosa vuoi?" Chiese il re.

"Sono qui per aggiornarvi sulla profezia." Disse. "Vi ricordate di avermi chiesti di dirvi se le Alte Guardie avessero trovato qualcosa?"

Percy annuì, spostando velocemente gli occhi su Annabeth, prima di chiudere il libro davanti a sé. Per fortuna, Stella non aveva notato il grande libro antico che era posto davanti al re, ma seguì i suoi occhi quando si fermarono su Annabeth per qualche secondo.

"Siediti." Ordinò Percy, indicando la sedia opposta ad Annabeth.

Che cosa ci fa qui? Si chiese Stella. Odiava anche solo la vista di Annabeth. E ora, vedendola seduta nell'ufficio del re, le venne il dubbio che stesse cercando di allontanare il re dai suoi doveri.

Annabeth Chase poteva essere diventata qualcuno che interpretava il ruolo della vittima innocente negli ultimi cinque anni, ma Stella aveva sentito abbastanza cose su di lei da sapere che non era una persona con cui scherzare o da prendere alla leggera. Dubitava che si fosse indebolita.

"Allora, dimmi, cosa avete trovato?" Le chiese il re.

Stella era sorpresa da quanto sembrasse annoiato e disinteressato. Non gli importava della minaccia incombente che la profezia aveva portato alle sue porte? Forse Annabeth era riuscita a spingere i suoi interessi da un'altra parte.

"Non ho intenzione di dire niente con questa feccia presente." Disse aspramente Stella, inclinando la testa verso Annabeth, che era seduta in silenzio.

"Mi sembra giusto. Torna al tuo lavoro." Ordinò il re, buttandola fuori con un semplice cenno della mano.

Annabeth si alzò e si inchinò prima di lasciare la stanza.

Quando se ne fu andata, Stella si girò verso il re e chiese. "Perché era qui?"

Il re alzò un sopracciglio. "Non è affar tuo quello che chiedo alla mia schiava. Ora, dimmi cosa sapete."

Stella gli disse quello che erano riusciti a scoprire, il che non era molto. Se mai, lo aveva messo insieme per dargli qualcosa. Non osava deluderlo. In ogni caso, mentre parlava, continuò a pensare a come Annabeth stesse influenzando il re.

Stella si promise che l'avrebbe punita, perché il sembrò distante per tutto il tempo in cui gli parlò. Si promise di ferirla e umiliarla. Non avrebbe permesso che Annabeth Chase distruggesse il re e il regno.

Ricercato: Il Regno Oscuro [Traduzione di Wanted: The Dark Kingdom ]Where stories live. Discover now