Capitolo 29

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Mano nella mano, seguiamo il lupo all'interno della tana dei licantropi. Kian è leggermente teso, come l'ultima volta che abbiamo varcato la soglia della grotta. Veniamo condotti nell'antro di Joanna e Robert. Loro ci aspettano sorridenti, al centro dell'abitacolo. – Amelie, come stai? – mi si rivolge Robert, appena alzo lo sguardo sulle loro figure in attesa. Mi ha visto come stavo dopo la battaglia, quando non si sapeva se Piers sarebbe sopravvissuto. – Molto meglio, grazie – mi sforzo a fare un sorriso ampio, per rassicurarlo. Joanna non bada più a convenevoli, mi si avventa addosso e quasi mi fa cadere all'indietro. – Sei la mia guerriera – mi mormora in un orecchio, mentre è ancora avvinghiata al mio corpo. – Come sta la piccola Dàna? – chiedo non stando più nella pelle. Joanna si stacca da me e raggiunge una culla ricavata da elementi del bosco. Il fagotto si agita nelle sue braccia, mentre lo alza dal giaciglio e lo porta al petto. – Era curiosa di rivedere la sua madrina -. Madrina? Le mie pupille si dilatano per l'emozione. – Io e Joanna organizzeremo il battesimo di Dàna tra due giorni e ci teniamo che siano invitati anche i vampiri – sposta lo sguardo a Kian, che si è tenuto un po' in disparte, appoggiato a braccia conserte su una parete rocciosa.
– Come simbolo della riappacificazione – aggiunge Joanna. Mi volto verso Kian, speranzosa che accolga bene questo invito. Mi viene a fianco e posa una mano sulla mia schiena. – Nonostante il patto sia stato sigillato da Amelie, anch'io farò di tutto per far si che venga mantenuta la pace tra i nostri popoli – tende il palmo a Robert, il quale lo stringe vigorosamente. Osservare le loro mani unite è come spazzare via tutto il passato di guerre e sangue e ritrovare la speranza perduta. In questo istante ha inizio una nuova epoca. – Non vedo l'ora di farle da madrina – affermo con gli occhi lucidi. – Non avrei potuto scegliere nessun altro -.

Fatto ritorno al covo, alla sensazione di leggerezza e contentezza si sostituisce quella di oppressione. Ho ancora una questione in sospeso, che non posso rimandare oltre. – Qualcosa non va? – mi riscuote Kian, notando il mio turbamento. – Devo fare una cosa molto importante prima di partecipare al battesimo – abbasso lo sguardo. Kian mi afferra il mento e lo alza verso di sé. Il suo sguardo è velato di tenerezza e comprensione.
– Mai rimandare questioni che potrebbero trasformarsi in rimpianti -. Le sue parole mi attraversano, da capo a piedi, dandomi la scossa finale che mi serve per agire, una volta per tutte. – Io ti sosterrò sempre, qualsiasi decisione deciderai di prendere – mi posa un bacio delicato a fior di labbra. Forse mi ha letto tra i pensieri, ma ha già capito ogni cosa. Ci separiamo, consapevoli delle proprie scelte. Piers è stato "dimesso" e lo trovo nella sua stanza. – Non puoi proprio stare senza di me – mi strizza l'occhiolino, appena mi vede sotto lo stipite della porta.
– Ti sei rimesso? -, -Sono come nuovo, con tutto il sangue che mi hanno fatto ingurgitare – la sua ironia è in grado di sdrammatizzare qualsiasi situazione, anche la più catastrofica.
– Ho bisogno di te – esclamo, fuori dai denti. E' ora che il nostra accordo venga messo in pratica.

Io e Piers ci scambiamo una lunga occhiata, prima di avanzare verso l'ingresso di casa mia, o almeno quella che lo era un tempo. Prima di lasciare il covo ho cercato Cristoph per comunicargli questa mia scelta, non ha avuto nulla da dire, anzi i suoi occhi mi hanno incoraggiata ad andare fino in fondo, anche a costo di rischiare. Mettere al corrente degli umani del segreto del nostro popolo è una mossa più che azzardata, ma Angie e Lane sono un'eccezione, loro devono sapere, sono i miei genitori, mi hanno cresciuta, hanno tutto il diritto di conoscere tutta la verità. Suono, ascoltando il riverbero che si espande per tutta la casa. Gli istanti che corrono da quando ho appoggiato il mio dito indice sul campanello al momento che vedo aprirsi la porta, sono pressoché infiniti. Scorgo il viso roseo di Angie. Forse pensa sia un sogno, sbarra gli occhi e appoggia le mani sulla bocca, in una smorfia di sbigottimento. – Amelie, sei davvero tu? -. E chi può dirlo? Non sono più sicura di essere la stessa ragazzina che ha lasciato le pareti di casa sua poco prima di trasformarsi in una creatura della notte. – Lane! Corri! Lane! – urla, rivolta all'interno dell'abitazione, senza badare al volume. Preoccupato, probabilmente dal tono della meglio, Lane si affaccia all'esterno. La sua espressione è forse anche peggio di quella di Angie. Piers si tenuto un po' indietro, come per non intromettersi troppo. Lo cerco con lo sguardo, bisognosa più che mai del suo supporto. Mi raggiunge subito, mettendosi al mio fianco. – Ho bisogno di spiegarvi un sacco di cose – parlo finalmente. Entrambi fissano Piers, dubbiosi sul suo conto. Spiego velocemente che è un mio amico e che è apposto. Incerti più che mai, ci fanno entrare. Angie mi abbraccia forte, stringendomi così forte che, se fossi ancora umana, avrei timore di spezzarmi. – Tesoro sei così pallida, stai bene? Cosa ti è successo? Dove sei stata? – mi tiene per le spalle, provando a scuotermi. La gioia del vedermi si trasforma in lieve rancore. – Hai idea di come ci siamo sentiti? – la sua voce freme. – Lasciamola spiegare – prova a suggerire Lane più disposto nei nostri confronti, ma sempre con un cipiglio severo. Ci fanno segno di sederci al tavolo della cucina. – Sei così diversa – mormora Angie, a seguito di una lunga occhiata indagatrice. – Vi prego di lasciarmi parlare, dall'inizio fino alla fine. Qualsiasi cosa udirete – i loro visi si fanno tesi. Sotto il tavolo, Piers mi afferra la mano. Inizio a raccontare tutto, ogni singolo particolare. Dal mio istinto iniziale di recarmi nel bosco per trovare chissà quali risposte, alla morte di Ida, alla mia perdita di memoria, all'incontro con Kian, all'aiuto ricevuto dai licantropi, a mio padre Cristoph, al covo, alla mia trasformazione, ai vampiri Ribelli, a Piers. La gola diventa secca, come se l'autocontrollo del vampiro che convive in me, mi avesse momentaneamente abbandonata. Piers prende parola e finisce il racconto. Angie e Lane hanno mantenuto la mia promessa, non ci hanno mai interrotti, ascoltando silenziosamente ogni dettaglio. – E' un incubo? – commenta alla fine Angie, i lineamenti deformati in un'espressione scioccata. – No – e allungo una braccio per prendere la sua mano. – Sei così fredda – fa per distogliere il contatto, ma la mia forza glielo impedisce. – Io sono sempre Amelie, vostra figlia -. Lane appoggia il suo palmo sulle nostre mani, imprigionandole. – Avevo bisogno che voi sapeste la verità, ve lo dovevo – una lacrima sfugge al mio controllo.
– Puoi piangere? – domanda esterrefatta Angie con le lacrime pronte a sgorgare. – Lei è sempre stata più umana, che vampiro – commenta alle mie spalle Piers. – Sei sempre appartenuta a un altro mondo – si esprime Lane. – Appartengo a due mondi -. Angie, dopo lo shock iniziale, mi inonda di domande e io sono ben felice di chiarire ogni suo dubbio.
– Quindi sei fidanzata? – chiede, come ultima cosa, Lane. Improvvisamente mi lascio andare a una risata di cuore, come se fossi una semplice adolescente sottoposta all'interrogatorio del padre.
– Qualcosa del genere – rispondo.
– Tornerai a trovarci? – Angie non nasconde l'ansia. – Sempre – mi lascio andare a un lungo abbraccio a tre, imprimendo nella memoria quell'attimo di amore.   

- 1 al capitolo FINALE 🖤

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L'oscuro mondo di Amelie 2 (COMPLETA)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora