Capitolo 28

75 4 0
                                    

Percorro quasi tutte le stanze, beccandomi più di un'occhiata torva da parte degli altri coinquilini. Kian sembra volatilizzato, devo trovarlo e parlargli finalmente sinceramente, senza più alcun impedimento. Mi manca solo la biblioteca, ma è l'ultimo posto in cui Kian si rifugerebbe. Devo tentare, così cautamente muovo qualche passo incerto all'interno di quella che è sempre stata la mia stanza preferita al covo. L'ambiente è immerso nell'oscurità, ma per noi vampiri questo è l'ultimo dei problemi, basta sforzare di poco la vista per far prendere al buio una forma, distinguendolo in forme e contorni. Eccolo, seduto al tavolo al centro della stanza, dove riposano ancora i volumi che ho consultato prima di partire alla volta dei vampiri Ribelli. Probabilmente ha già percepito la mia presenza, ancora prima che varcassi la porta, ma appositamente decide di non degnarmi nemmeno di uno sguardo.
– Ti ho cercato ovunque e, sinceramente, non pensavo proprio di trovarti qui – finalmente volta il capo verso di me, rischiarando le tenebre con le sue fiamme. – Allora riesco ancora a stupirti – fa un sorrisino poco convinto, quasi malinconico.
– Avrei bisogno di parlarti – trovo il coraggio di affermare. Kian si alza dalla sedia e mi ruba il filo del discorso. – Questo è sempre stato il tuo posto preferito e io ho sempre ignorato questo particolare. Pensavo che rintanandomi qui, avrei potuto assaporare ancora un'ultima volta la tua essenza, i tuoi pensieri, le tue speranze. Tutta la meraviglia che ti compone – è una dichiarazione dalle sfumature amare. – Ultima volta? – deglutisco. Fa un passo, accorciando le distanze. – Ti ho trascurata, non ho ascoltato le tue ragioni, non ti ho protetta e un'altra serie infinita di cose che ti hanno fatto affrontare da sola situazioni di cui porterai sempre il peso – la sua voce è sconfitta.
– Durante la mia assenza Piers ti ha dato tutto ciò di cui avevi bisogno. Ho visto cosa hai passato quando lui era quasi sul punto di morire e la complicità che scorreva tra di voi all'accampamento. E nonostante sia la cosa più difficile che abbia mai fatto e piuttosto preferirei strapparmi, una ad una, tutte le viscere, voglio che tu vada nella direzione che è in grado di renderti felice. Anche se questo comporterebbe allontanarti da me -. Sono allibita e prosciugata dalle sue parole. Il pentimento che prova Kian è sincero e profondo, così tanto da piegarlo in due. Sarebbe disposto a lasciarmi nelle braccia di Piers, a rinunciare a me pur di compiere la mia felicità. – Piers mi è stato molto vicino e mi ha aiutato più di chiunque altro e Kian ti prego guardami – cerco i suoi occhi, bisognosa più che mai della sua comprensione – Tra di noi ci sono stati dei momenti di debolezza, mi costa davvero ammetterlo di fronte a te – faccio una pausa per riprendere fiato, i suoi occhi sembrano due incendi. – Cosa intendi? – la sua voce si fa più grave.
– Solo qualche bacio, devi credermi. Noi siamo solo amici e quello che provo per te è imparagonabile – gli confesso senza più riuscire a trattenermi. Gli prendo le mani e gliele stringo, con tutta la forza che ho. – Io voglio te, Kian. Tutte le tempeste che abbiamo passato, tutte le avventure vissute, alla fine mi hanno sempre riportato solo a te – il suo sguardo è smarrito. – Io amo te – quelle tre singole parole escono dalla mia bocca, implacabili. – Da molto tempo – aggiungo sottovoce. Kian, con una scatto fulmineo mi arriva a pochi centimetri dal mio viso, le nostre labbra stanno per toccarsi. – Il passato non conta più, è stata colpa mia se ti sei avvicinata a Piers, dovrei ringraziarlo per averti protetta al mio posto. Se mi vuoi ancora, sono tuo – la mia risposta giunge istantanea, attraverso il mio gesto. Appoggio la bocca sulla sua e mi lascio andare alle sensazioni sublimi che il nostro contatto mi provoca. Le nostre mani percorrono i nostri corpi, impazienti e frementi. – Amelie, ti voglio così tanto -. Capisco che si sta frenando, dobbiamo prima risolvere tutte le questioni in sospeso, prima di abbandonarci completamente l'una all'altro.

Sono trascorsi un paio di giorni e mi viene comunicato che Piers si è svegliato. Corro da lui, gioiosa più che mai. E' seduto al bordo della brandina e mi accoglie con un sorriso caloroso. Mi butto tra le sue braccia e mi crogiolo nel suo abbraccio. – Ei ti sono mancato così tanto? – la sua solita ironia, in grado di smorzare qualsiasi situazione. – Ho avuto davvero paura – i miei occhi diventano improvvisamente lucidi – E' tutto passato ora e ce l'abbiamo fatta – raggiunge la mia mano e prova a infondermi tutta la sua calma rassicurante. Mi chiede di aggiornarlo su tutti gli eventi a seguito della sua perdita di sensi. Anche se sto cercando di procrastinare il momento, devo la mia sincerità anche lui, come ho già fatto con Kian. – Piers, io devo spiegarti – il mio tono che si affievolisce deve metterlo in allerta riguardo il prossimo argomento. – Amelie non stare in ansia per me. L'importante è che il vice ti tratti bene e che ti renda felice, se no dovrà vedersela con me – e mima il gesto di dare un pugno. La situazione è così surreale che mi scappa una risata. – Avevi già capito tutto... - dovrei smetterla di sentirmi costantemente in colpa. – Non mi hai mai guardato, come guardi lui – una vena di tristezza gli macchia la voce. – Dunque non mi vorrai più come amica? -, - Stai scherzando? Noi abbiamo ancora un accordo in sospeso, ti sei già dimenticata? – resto a fissarlo, sbalordita. Credo che Piers non sia un vampiro, bensì un angelo.

Vengo invitata a raggiungere Kian e Cristoph nel loro "studio". – Papà come stai? – esordisco. – Molto meglio, bambina mia -. – Vorremmo esporti delle questioni – afferma Kian, al suo fianco. – Ci siamo accorti, tutti quanti, di come tu abbia guidato valorosamente il nostro popolo attraverso la guerra contro i vampiri Ribelli. Non hai avuto paura a sacrificarti o a mettere in gioco te stessa. Per questo abbiamo preso una decisione – Cristoph mi ha parlato come se fossi un suo pari e non sua figlia giovane e indifesa. – Vorremmo nominarti vice -. Forse ho udito male. – Kian ti aiuterà in questo compito e, quando sarai pronta, io mi dimetterò e sarai tu a governare – l'incredulità mi ha resa un fantoccio immobile e senza l'uso della parola. – Io non so se sarò all'altezza... -, - Lo diventerai – è l'ultimo commento che mi rivolge mio padre, le sue decisioni le ha già prese. Si dimetterà e il covo non può restare senza una guida, erediterò il suo posto e dovrò imparare a gestire il mio popolo. – Ti ringrazio per la fiducia, farò di tutto per non deluderti –. Cristoph allunga un braccio e mi accarezza la guancia, tornando a guardarmi da padre e non da governante. – Anch'io devo mettervi al corrente di una cosa. Ho siglato un patto con i licantropi, un patto di sangue. Mi sarei impegnata a rispettare una pace duratura tra noi e loro. Ho dovuto, non ci avrebbero assicurato il loro aiuto durante la battaglia –. La mascella di Kian fa un guizzo. – Non avresti dovuto stringerlo, ora avrai per sempre un debito -, - In quanto futura governante sono orgogliosa di portarlo io e non qualcun altro – il mio sguardo diventa fiero. – Mia cara Amelie. Un patto di sangue è un debito perenne con la propria coscienza, ma non posso che essere fiero di te. Ci impegneremo tutti per far sì che tutti lo rispettino -. Kian non è della stessa idea, ovviamente, ma resta in silenzio e si attiene alla decisione di Cristoph. Un vampiro irrompe nella stanza, interrompendoci. – Scusatemi, sono tornati i nostri vampiri, sono nel cortile adesso – Kian lascia la stanza immediatamente afferrandomi una mano. Ci fiondiamo nel luogo indicato. – Fatemi un resoconto - domanda senza tanti giri il mio vice.
– Altre tre comunità sono giunte all'accampamento, non appena li abbiamo messi al corrente della guerra consumata. Ci hanno aiutato, insieme ai licantropi, a imprigionare ogni vampiro Ribelle rimasto. L'accampamento sta per essere smantellato – un grosso peso sul cuore si scioglie, fino a sparire. L'unione tra vampiri e licantropi è riuscita a distruggere un nemico più grande e pericoloso. – Bel lavoro, complimenti - Kian è orgoglioso dei suoi uomini e io pure. Quando stiamo per rientrare al covo, un ringhio animale ci ruba l'attenzione. Un licantropo si trasfigura da lupo e uomo, a pochi metri da noi. – Ho da comunicarvi che Joanna e Robert vogliono incontrarvi – indica me e Kian. 

L'oscuro mondo di Amelie 2 (COMPLETA)Where stories live. Discover now