Capitolo 24

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Come promesso ecco un altro capitolo 🖤

I vampiri Ribelli ci trascinano fuori dal tendone, strattonandoci violentemente. Sono mangiata dalla collera, se avessi sempre seguito il mio istinto a quest'ora non ci troveremmo in questa condizione disastrosa. "Smettila di pensare. Agisci!" La mia vocina interiore mi ricorda istantaneamente il mio ruolo. Una forza sovraumana mi investe. Sferro una gomitata e poi un calcio ai mie due aguzzini e poi mi avvento su coloro che cercano di tenere fermo Piers. Per fortuna sono accorsi solo in quattro a soccorrere la loro "regina". Piers in poche mosse si libera dalla loro morsa e sfreccia nella mia direzione, mi agguanta un polso e insieme corriamo a perdifiato verso il punto in cui siamo riusciti a infiltrarci nell'accampamento. Il trambusto che abbiamo creato ha indotto a uscire dalle loro tende decine e decine di vampiri. I loro simili gli urlano di correrci appresso e di catturarci. A pochi passi dal confine del loro rifugio segreto Piers lancia un fischio, sperando che giunga ai nostri compagni all'esterno. Giriamo il capo all'unisono dietro di noi. I vampiri Ribelli ci hanno in pugno, non possiamo scappare altrove. Stringo i pugni, invocando un aiuto. Non può finire così. Due metri e le loro armi proibite ci infilzeranno contro la parete a cui diamo la schiena. Poco prima che l'inevitabile accada, un'orda di licantropi scavalca il limitare e ci fa da scudo. Se ne avessi il tempo vorrei piangere dalla gioia. Gli uomini trasfigurati in maestosi lupi attaccano con ferocia i nemici, creandoci una momentanea barriera. Anche gli altri vampiri sorpassano il limite dell'accampamento accodandosi ai fedeli di Robert. – Seguiteci intanto che i licantropi riescono a tenerli a bada – grido sperando di essere udita. Io, Piers e il resto del gruppo dei vampiri troviamo una via di fuga e ci inoltriamo nuovamente nel cuore della base nemica. La fortuna sembra volgere un attimo dalla nostra parte, la maggior parte dei Ribelli sta combattendo contro i lupi e noi possiamo muoverci più liberamente tra una tenda e l'altra, alla frenetica ricerca di Kian. Per un minuscolo istante ho il presentimento che Sophie ci abbia mentito e che fosse tutto parte di un crudele piano per attirarci all'interno, per poi imprigionarci. Quando anche l'ultimo briciolo di speranza sta per esaurirsi, scorgo qualcosa. – Amelie li abbiamo trovati! – mi precede con la parola Piers. Forse è uno dei miei tanti sogni maligni, non può essere vero. Riconosco, uno ad uno, tutti i seguaci di Kian. Sono in uno spiazzo aperto, legati ciascuno a un palo impiantato nel terreno. Attorno ad ognuno sono state posizionate, a cerchio, delle spade sicuramente imbevute nel veleno che le ha rese proibite. In questo modo ogni mossa gli è impedita e, una possibile fuga, gli sarebbe fatale. Mi domando fino a dove si può spingere la cattiveria in un essere umano. Poi mi ricredo, non sono esseri umani, bensì mostri.

Dov'è Kian?

Faccio scorrere nuovamente con lo sguardo tutti i visi dei prigionieri. – Dove sei? – mormoro piano, mentre un'angoscia strisciante inizia a risalire lungo il mio corpo stanco. – Dov'è il vice? – chiedo poi alzando il volume, sperando in una celere risposta. Nessuno sembra sentirmi, sono tutti impegnati a liberare i loro compari mettendo la massima attenzione nel maneggiare quelle armi maledette. Mi sposto in tutte le direzioni, prima mantenendo un finto autocontrollo, poi sempre con più frenesia, arrivando a gesti isterici e disperati. – Dannazione dov'è Kian? – urlo, infischiandomi di tutto. Notando la mia perdita di ragione, Piers mi si avvicina e cerca di stoppare la mia camminata marziale. – Amelie, adesso lo troviamo – prova a guardarmi negli occhi, cercando di infondermi la calma che lo contraddistingue, ma io sono fuori di me. – Abbiamo trovato tuo padre, forse lui lo sa -. Alzo repentinamente le iridi verso di lui, nella foga mi era momentaneamente scordata di Cristoph e della sua presenza qui. Mi sento un essere malvagio, senza cuore. – Portami subito da lui -. Lo hanno appena slegato e liberato, è visibilmente stremato e bisognoso di nutrirsi. – Papà come stai? – quasi lo investo. – Tesoro, anche tu qui. Ho sperato fino all'ultimo che non dovesse mai più correre nessun rischio – china la testa, lasciandosi andare a terra. Lo sostengo e provo a rianimarlo. Piers è al mio fianco all'istante, aiutandomi a stenderlo. – Devi riprenderti, la battaglia è ancora in corso – l'angoscia mi sta ora abbracciando, privandomi della libertà di respirare. – Dove si trova Kian? – lo incalzo con la voce strozzata. All'udire il suo nome si riprende e ha la forza di alzare un braccio, indicandomi una tenda separata rispetto alle altre. Piers chiama altri vampiri, ordinando di prendersi cura di Cristoph. – Sbrighiamoci – esorta poi volgendo lo sguardo su di me. Ci addentriamo nel luogo menzionato. Basta un attimo, lo vedo subito. Gli hanno riservato lo stesso trattamento degli altri. Come se avesse sentito la mia presenza, ancora prima che provi ad avvicinarmi, mi inchioda sul posto con il suo sguardo di fuoco. In quello sguardo c'è tutto il nostro mondo, tutto ciò che abbiamo vissuto insieme fino ad adesso. Vorrei correre da lui, liberarlo e perdermi in quegli occhi in grado di scaldarmi. – Amelie -. Dice solo questo, solo lui è in grado di pronunciarlo in questo modo. Piers è già da lui e sta trafficando per rimuovere gli impedimenti attorno al suo corpo. – Sei ferito? – ho il coraggio di chiedere, una volta che ho trovato la forza di accostarmi. Fa un cenno negativo con la testa. Poi sposta le sue fiamme sull'individuo che sta per donargli nuovamente la libertà. Non prova nemmeno a nascondere il risentimento nei suoi confronti e il fastidio che gli ha provocato vederci giungere insieme. Vorrei rassicurarlo e urlargli che senza Piers non ce l'avrei mai fatta, ma resto muta. La sua figura mi destabilizza, è così da quando l'ho incontrato per la prima volta. – Il resto del gruppo? – chiede serio quando Piers finisce di armeggiare con catene e spade. – Mio padre è privo di forze, ma non ha ferite gravi. Così anche gli altri – rispondo cercando un contatto visivo. Ho un bisogno smodato di avere delle conferme da parte sua. – Raggiungiamoli – afferma perentorio. Piers resta più avanti, come per lasciarci un brevissimi istante di intimità. – Tu stai bene? – la sua mano raggiunge il mio viso, in un baleno mi perdo nei suoi lineamenti, non sono più qui e con una guerra in corso. – Ora si – mi affretto a rispondere. Mi accarezza una guancia e mi accenna un sorriso. I segni di sfiancamento sono ben visibili anche su di lui, nonostante voglia sembrare indistruttibile. Raggiunti gli altri cerchiamo di fare un velocissimo punto della situazione. – Ho visto Sophie – esordisco senza preamboli, fissando soprattutto Kian. Non vorrei risultare acida o insensibile, ma so che fiducia aveva riposto lui nei suoi confronti. Un vampiro inizia a parlare al suo posto. – Si, Sophie non è chi pensavamo. E' la guida dei vampiri Ribelli -. – Ma io l'ho morsa e lei non era un vampiro – si aggiunge Barn tentennante, guadagnandosi una bella cifra di occhiate torve. – Infatti lei non era un vampiro, o comunque non lo era completamente – parla finalmente Kian. Volgo tutta la mia attenzione sulle sue espressioni, provando a capire il più possibile. – Era un essere a metà e il morso ha innescato in lei il processo di mutazione, che gli è stato quasi fatale -. Non posso fare a meno di paragonarmi a lei, a quanti particolari nelle nostre storie sono simili. Nonostante questo, un sacco di tasselli non tornano al loro posto. – Forse sarebbe meglio parlarne con la diretta interessata – ci voltiamo tutti in direzione della voce che ha proferito tali parole. Sophie è un numero infinito di vampiri Ribelli al suo cospetto ci stanno di fronte, pronti ad attaccarci. 

L'oscuro mondo di Amelie 2 (COMPLETA)Where stories live. Discover now