Capitolo 19 ~Don't do it Delphi.

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Scorpius non aveva mai avuto tanta paura in vita sua. La ragazza di cui era innamorato era stata rapita da una matta da legare ed era colpa sua. Se solo Amy si fosse fatta gli affari suoi per una volta... Aveva lo stomaco chiusa in una morsa tanto dolorosa che gli veniva da vomitare. Il fiato era corto e il cuore batteva all'impazzata. Sarebbe riuscito a trattenere le lacrime ancora per poco. Non immaginava com sei sentissero le sorelle. Emma era terrorizzata, lo si leggeva sul suo bel volto. I lineamenti delicati erano contratti e tremava. Lily Isabelle invece sembrava non aver ancora metabolizzato cosa significasse la frase "Delphi ha rapito Aeline".
Beata lei, si disse Scorpius cercando di rimanere lucido.
Giuro che appena si presenta l'occasione, anche se inopportuna, la bacio, si disse ancora il biondo.
Guardò alla sua destra dove il suo migliore amico correva. Il vento gli spettinava i capelli e aveva gli occhi lucidi. Lily Luna, al fianco di Albus, sembrava essere nella stessa situazione della cugina omonima.
Al contrario, James aveva al 100% la stoffa da Auror. Era sicuramente spaventato ma correva con la mente lucida e la bacchetta sguainata. Intorno agli occhi aveva delle piccole rughe per la concentrazione e la rabbia. Nessuno poteva toccare la loro famiglia. Soprattutto una pazza come Delphini Riddle.
Ted correva davanti a tutti seguito a ruota da Emma e Lily Isabelle. Poi c'era lui, Albus e Luna. James Sirius era appena dietro di loro con i nonni, Piton, Sirius e Remus.
Quando arrivarono al limitare della foresta, Ted si fermò. Controllò la mappa insieme ad Emma e poi quest'ultima indicò un punto indefinito alla loro destra dicendo di andare da quella parte.
Ted si girò.
-Ora andiamo avanti nella foresta. Non dovete fare il minimo rumore. Cercate di stare calmi e di pensare lucidamente, dobbiamo tirarla fuori di lì viva. Lily e Luna voi non venite.-
Lily Isabelle fece una faccia indignata.
-È mia sorella!-
-Hai tredici anni, siete troppo piccole. Voi starete qui. Anzi, andate ad avvisare Minerva.- disse Emma.
Scorpius la guardò con gli occhi sbarrati.
-Minerva?! Ti lascia chiamarla per nome?!-
-È la sua madrina Scorp.- spiegò Albus Severus.
Ci volle un po' a convincere le due piccole, ma ben presto erano ripartite alla volta dell'ufficio della Preside e loro iniziarono ad inoltrarsi nella Foresta.

Hogsmead era illuminata dalle luci provenienti dalle finestre delle abitazioni.
Draco si avvicinò ad Éméline e le prese la mano ferita. Cercò di prendere qualche goccia di sangue ignorando il tremore della donna.
Draco sapeva benissimo quello che provava, era stato nella stessa situazione l'anno prima.
Dopo aver preso il sangue, fece un veloce incantesimo e quelle poche gocce rosse si trasfigurarono in una piccola farfalla rossi sangue che prese a volare verso la foresta.
-Coraggio.- disse Draco iniziando a seguirla.
Éméline e Tonks partirono appena dopo. Tonks era un po' preoccupata, non aveva mai visto la sua amica in quello stato.
-Andrà tutto bene, Émé. Okay?-
La donna annuì.
Corsero seguendo la piccola farfalla fino a quando non arrivarono poco lontano da una radura. Al centro, sopra ad un ceppo, una grossa bolla di luce bianco/azzurra illuminava tutt'intorno. Possibile che dal castello non si vedesse? Sentirono un fruscio dietro di loro e si girarono con le bacchette sguainate. Un uomo con i capelli rosso chiaro si avvicinò con una collana d'argento in mano. Fred corse il più piano possibile dalla moglie e la strinse fra le braccia sussurrandole qualche cosa all'orecchio.
Tonks fece segno di avanzare in silenzio.
Quando arrivarono al limitare della radura si nascosero dietro ai grandi tronchi della foresta. Videro distintamente Delphini andare avanti indietro con la bacchetta in mano. Legata ad un albero poco distante, Aeline si agitava paventata. Aveva il volto rigato dalle lacrime ed era terrorizzata ma stava bene. Éméline e Fred tirarono un sospiro di sollievo. Poi, improvvisamente, dall'altro capo della radura, esattamente di fronte a loro, videro i loro figli e nipoti.
Éméline si avvicinò a Tonks.
-Dove sono Lily e Luna? Vedo Emma, James, Al, Scorpius e Ted. Ci sono i miei genitori, Severus, Sirius e Remus. O dio...- disse scuotendo la testa. Quanto le erano mancati...
-Immagino abbiamo vietato loro di venire, sono ancora piccole. Magari avvertiranno qualcuno. Spero.-
Delphi si era messa a parlare con Aeline, ignara della compagnia. Era seduta mentre guardava la bolla azzurra.
-Oh, sarà bellissimo Weasley. Nessuno impedirà a mio padre di tornare questa volta. E la tua stupida madre e il suo stupido fratello moriranno, come è giusto che sia.-
-Ti sbagli! Loro lo sconfiggeranno di nuovo!- le disse Aeline. Delphi prese la bacchetta e si avvicinò pericolosamente alla ragazza.
-Bada a come parli, Weasley. Vuoi riprovare l'ebbrezza della maledizione cruciatus?-
Aeline sbarrò gli occhi e scosse energicamente la testa.
Éméline sentì montare la rabbia. Quella pazza aveva osato toccare sua figlia?
Draco guardò i suoi compagni. Quindi quella cosa azzurra era...?
-Voldemort è lì dentro?- chiese in sussurro. Tonks annuì. Improvvisamente, dietro di loro comparve Harry con una ventina di Auror al seguito. La sua squadra si dispose a semicerchio preparandosi ad entrare non appena Harry lo avesse ordinato.
Dall'altro lato, nessuno aveva ancora notato la loro presenza.
-Cosa facciamo Harry?- chiese Tonks.
-Ci serve il mantello. Poi Éméline andrà a liberare Aeline usandolo per rendersi invisibile e noi cattureremo Delphi.-
Annuirono tutti.
-C'è un problema Harry: bisogna interrompere il processo o Voldemort tornerà. Come lo interrompiamo?- chiese Fred.
L'altro scosse la testa.
-Iniziamo così, poi ci penseremo.- disse Draco.
Éméline prese la bacchetta e fece un rapido movimento pensando Accio Mantello.
Qualche secondo dopo il lungo mantello del padre si trovava tra le sue mani. Se lo gettò addosso e andò verso la figlia mentre Harry faceva segno agli Auror di mettersi in posizione.
Éméline si inoltrò nella radura passando dietro agli alberi per raggiungere Aeline. Fece uscire dal mantello la bacchetta e la portò sulle corde che legavano le mani della ragazza.
Relascio, pensò liberandola. Poi passò davanti e la nascose sotto al mantello prendendola al volo quando le gambe le cedettero. La aiutò ad allontanarsi, dirigendosi verso i nipoti. L'avrebbe lasciata con Albus e gli altri.
-Stai bene?-
Aeline annuì abbracciando la madre.
-È finita, ora è finita.- le sussurrò dolcemente accarezzandole i capelli.

-Dove è finita?!- chiese James Sirius che iniziava a faticare a mantenere il sangue freddo.
-Rilassati, la troveremo.- gli disse suo nonno.
Tutti stavano guardando il punto in cui prima c'era la ragazza senza capire. Cercarono con gli occhi Aeline fino a quando, poco dietro di loro, non avvertirono un rumore. Si voltarono tutti, rimanendo comunque nell'ombra per non essere visti da Delphini che non si era ancora accorta di nulla.
-Chi c'è?- chiese Piton con la sua voce monotona e con un tono piatto e basso.
Éméline si tolse il mantello.
-Sirius.- chiamò piano mentre cercava di tenere in piedi la figlia e di non cadere sotto al suo tremore. Sirius accorse e passò un braccio sotto alle gambe della ragazza e uno intorno alle spalle.
-Portala al castello. In infermeria. È pieno di Auror. Porta via anche i ragazzi.-
Piton e gli altri le si avvicinarono piano lasciando i ragazzi di guardia e i coniugi Potter.
-Bisogna interrompere la trasformazione.- disse guardando la figlioccia. Quando gli occhi neri incontrarono quelli verdi, ad entrambi sembrò di essere tornati indietro nel tempo quando lui insegnava Difeso Contro Le Arti Oscure, al sesto anno.
-Lo so, e c'è un solo modo. È da un po' che con Harry ne parliamo. Non voglio che loro lo vedano. Portate via tutti, anche Ted.- disse prima di rimettersi il mantello e scomparire.
Piton e Remus tornarono indietro.
-Venite con noi, tutti quanti. Abbiamo Aeline. Anche tu Ted, ordini di tua madre.- disse Remus. Ci volle un po' a dissuaderli ma alla fine annuirono e, piano, si allontanarono. Lily I e James I davanti a tutti, dietro di loro Sirius con Aeline in braccio e Emma e Albus vicino. James Sirius e Scorpius erano appena dietro con Piton e Remus.
Quando si trovarono nel parco, lontano da quello che si erano lasciati alle spalle, videro tre figure correre verso di loro. I professori Flitwick, McGonagall e Longbottom stavano correndo verso di loro. Evidentemente le due Lily avevano avvisato il corpo docenti.
Nessuno dei tre riusciva a credere ai loro occhi.
-James? Lily?- sussurrò la McGonagall.
-Dopo, ora occupiamoci di lei.- disse James sbrigativo.
-Cosa è successo?- chiese Neville avvicinandosi alla ragazza, ancora tra le braccia di Sirius, e prendendole il polso.
-L'ha torturata. Quella pazza l'ha torturata, Minerva!- disse Emma sconvolta.
La professoressa si avvicinò e cinse le spalle della figlioccia con il braccio mentre guardava Aeline.
-Neville, hai qualche cosa?- chiese Flitwick.
-Si, nelle serre. Portatela in infermeria, io arrivo.- disse prima di correre via.
-Ora possiamo andare o no? Inizia a pesare.- disse Sirius sistemando meglio la giovane tra le sue braccia.
-Certo, coraggio signor Black.- disse Flitwick.
Corsero tutti dentro diretti in infermeria. Appena arrivarono trovarono Madame Pomfrey intenta a misurare la febbre ad un ragazzo addormentato.
Quando vide le porte spalancarsi e si voltò, vide entrare una decina di persone di cui la metà sarebbe dovuta essere sottoterra.
-Cosa...? Come...? Chi....?!- iniziò.
-Non ora: Aeline. È stata torturata. Neville arriverà a breve con delle erbe.- disse James Sirius.
-Torturata?! Per la barba di Merlino, cosa sta succedendo?! Black, posala su quel letto, devo visitarla. Minerva, aiutami.- disse. Appena Sirius ebbe adagiato la ragazza sulle coperte e si fu allontanato, Madame Pomfrey chiuse le tende intorno al letto e, aiutata dalla McGonagall, visitò Aeline.
Circa dieci minuti dopo riaprirono le tende.
-Si riprenderà. Ora è stabile, sta dormendo.- disse facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti.
Purtroppo quel sollievo durò poco. Infatti, qualche minuto dopo una forte luce proveniente dalla Foresta richiamò la loro attenzione.

Éméline Potter: The New GenerationWhere stories live. Discover now