Capitolo 14 ~The only man Voldemort had ever feader.

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Era giovedì mattina e, come tutti i giovedì mattina, i ragazzi del quinto anno avevano Incantesimi con il professor Flitwick e Pozioni con il professor Lumacorno.
Quel giorno, a lezione di Incantesimi, si sarebbero esercitati sull'incantesimo difensivo Deletrius.
-Buongiorno a tutti ragazzi! Oggi ci eserciteremo sull'incantesimo Deletrius. Si tratta di un incantesimo difensivo che serve a far scomparire qualsiasi effetto magico e per questa ragione viene spesso definito, oltre che incantesimo difensivo, incantesimo di cancellazione. Più un simbolo è oscuro e potente e maggiore dovrà essere la forza di volontà di chi lo lancia. Ora vi mostrerò come farla, poi vi allenerete. Per qualunque dubbio o precisazione, chiedete.- disse con la sua vocina stridula il professor Flitwick dalla cima della sua pila di libri.
Filius Flitwick era un mezzosangue, per metà mago e per metà Goblin. Proprio questa discendenza lo rendeva così dannatamente piccolo e minuti. Ma, nonostante la sua bassa statura, era una delle persone più intelligenti e brillanti di tutta Hogwarts. Non a caso era a capo della sua casata, Corvonero.
La lezione proseguì in modo piacevole, Albus e Scorpius seduti da una parte e Aeline e Rose dalla parte opposta.
Quando la campanella segnò la fine della lezione e tutti gli studenti si accingevano a uscire dall'aula per dirigersi nei sotterranei, Aeline si avvicinò a Malfoy e al cugino.
-Ci potresti lasciare soli?- disse rivolto a quest'ultimo che, con un'espressione sorpresa, corse accanto a Rose iniziando a chiacchierare con lei.
-Come mai vuoi restare sola con me? Tu non vuoi mai restare sola con me.-
Aeline lo prese per un braccio costringendolo a camminare verso i sotterranei.
-Credimi Malfoy, è stata una decisione sofferta. Prima di tutto, volevo chiederti scusa per quello che ho detto ieri. Era inappropriato e fuori luogo, e io non mi sarei dovuta permettere.-
-Tranquilla, è tutto okay.- disse, anche se si capiva che era teso. Era da Natale che non parlavano in modo normale.
-Secondo, nonostante io non possa negare il fatto che mi stai tutt'altro che simpatico, non possiamo continuare così Malfoy. Quando Albus ha proposto di tirarti dentro a questa situazione, l'ho appoggiato e, come tutti gli altri, ci siamo presi la responsabilità di una qualunque conseguenza di questa decisione. Pertanto, quando entriamo nella Camera delle Necessità o nel corridoio lasciamo fuori ogni rancore e ci comportiamo come due normalissime persone che si conoscono. Un po' come mi potrei comportare con Rachel Jons, hai presente? Quella che ci provava con James.-
Scorpius annuì, aveva presente. Era una Corvonero del sesto anno particolarmente carina. Capelli biondo scuro e occhi azzurri. Bellissima neanche la metà di Aeline, ma non voleva comportarsi con lei nello stesso modo in cui si comportava con la Jons. Non voleva essere uno sconosciuto per lei o, nel migliore dei casi, un conoscente.
-Io.. va bene, Aeline. Hai ragione. È solo che...- si interruppe. Lo avrebbe ascoltato o avrebbe solo peggiorato le cose?
-Si?- chiese lei.
-Vorrei che tu mi ascoltassi.-
-A che proposito? Ti sto ascoltando.-
-Si, ma voglio dire... con tranquillità.-
-Cos'altro abbiamo da dirci?- chiese lei con voce dura.
Tutto, avrebbe voluto rispondere lui, avremmo un sacco di cose da dirci se solo tu non fossi così determinata ad odiarmi e me ne dessi la possibilità. Se solo tu avessi aperto gli occhi prima avresti riconosciuto la mia scrittura sul biglietto che ho messo nel mazzo di fiori e ora non saremmo in questa situazione. Avremmo da parlare molto di quel bacio mancato, ma sembra che non te ne importi nulla. Vorrei solo poter tornare quelli che eravamo prima: due amici segretamente innamorati l'uno dell'altra che giravano per i corridoi insieme ad Albus Potter, e invece adesso non mi lasci neanche spiegare cosa è successo in realtà. Io volevo baciarti Aeline, se solo tu mi dessi la possibilità di farlo lo farei anche ora...
-Nulla, hai ragione.- rispose invece in un sussurro. La vide stringere le labbra in una fessura, prima di tirare un profondo sospiro.
-Bene. Ci vediamo sta sera alle 21:00 nel corridoio. Dillo ad Albus.- disse lei prima di entrare nell'aula e andare a sedersi vicino a Rose.
-Avete parlato del quasi bacio?- chiese Albus, che aveva aspettato che i due entrassero.
-No, ma avrei voluto che avesse avuto il coraggio di parlarne.- sospirò lei tristemente prima che il cugino si allontanasse e tornasse dal suo migliore amico.

Si erano tutti accordati per portare da mangiare ai loro ospiti del corridoio segreto. Avevano chiesto a Kreacher di occuparsene ma, qualche volta, faceva piacere anche a loro passare del tempo con quei maghi famosi. Non c'era nessuno sulla faccia della terra che non conosceva i nomi di Lily e James Potter I.
Oltretutto, raccontavano delle storie bellissime sull'era di Voldemort e sui loro genitori.
A cena non avevano mangiato, decisi a mangiare insieme ai nonni. Alle 20:30 si trovarono tutti nel corridoio con diverso cibo e alcune bevande.
Quando entrarono nell'altra stanza, James I e Sirius stavano ridendo mentre Lily I guardava sconsolata la scena.
-Ragazzi!- disse tutta felice non appena vide i nipoti entrare.
-James, Sirius, piantatela. Sembrate dei bambini di sette anni, dovreste dar loro il buon esempio.- continuò risoluta facendo ridacchiare i ragazzi.
-Come stanno andando le lezioni?- chiese Lily I alle ragazze.
-Oh, benissimo. Ho guadagnato venti punti durante l'ultima lezione di Pozioni.- disse Lily Isabelle su di giri.
-Bravissima!- si congratulò la nonna. Continuarono a parlare fino a che, all'improvviso, una delle sagome avvolte dalla luce blu non si agitò. Come era successo in precedenza, la luce aumentò per poi dissolversi lasciando a terra un uomo. Era molto vecchio, decisamente più vecchio della professoressa McGonagall e del professor Flitwick. I capelli e la barba erano bianchi e gli occhi di un azzurro limpido. Indossava una veste di un colore tra il grigio e l'azzurro e sul naso portava un paio di occhiali storti a forma di mezzaluna.
-Non ci credo...- sussurrarono Scorpius e James Sirius.
L'uomo, che era caduto per terra, si alzò a fatica, si spolverò i vestiti e posò le mani sui fianchi. Poi fece vagare lo sguardo sulla stanza illuminata grazie ad un incantesimo.
I suoi occhi si fermarono sui sette ragazzi davanti a lui.
-Dove siamo? E voi chi siete? No, aspettate... tu sei sicuro un Malfoy, capelli platino, occhi azzurri-grigio, carnagione pallida... si, sicuro. Eppure ricordo che Draco fosse diverso....- disse.
I ragazzi si guardarono.
-Io... io non sono Draco, signore.- disse Scorpius.
-E chi sei?-
-Ehm, beh... suo figlio.- rispose titubante.
-Suo figlio? Scusate un secondo... in che anno siamo?-
-Nel 2020 signore.- rispose Scorpius.
-Nel 2020?! Come... Sirius?-
La faccia di Albus Silente era stupenda: nessuno aveva mai visto quell'uomo scioccato o mentre non riusciva a far tornare i conti.
-Professor Silente. È un po' complicato da spiegare.- gli rispose Sirius.
Ci vollero circa quaranta minuti per spiegargli tutto e rispondere alle sue domande.
-Quindi... voi tre siete le figlie di Éméline e Fred, voi tre di Harry e Ginny e tu di Draco...-
I ragazzi annuirono.
-E tu ti chiami come me! Devo ringraziare Harry per questo grande onore.- disse ridacchiando.
Albus e James si guardarono senza dire nulla. Quello sì che era un uomo strano.
-Bene! Ora che si fa?- chiese tutto contento Silente.
-Ehm... voi non potete uscire. La professoressa McGonagall avrebbe un infarto se vi vedesse girovagare per i corridoi no?-
Ad Aeline si gelò il sangue nelle vene.
-Albus!- disse a voce alta.
-Si?- risposero Silente e Albus Severus.
-Albus mio cugino, lei è il professor Silente. Al abbiamo la ronda!-
-Santo Salazar, ragazzi ci vediamo. Dammi la mappa così ne becchiamo di più e recuperiamo.- disse alzandosi.
Poi i due cugini uscirono lasciando gli altri con un esemplare confuso e curioso di Albus Silente.

Éméline Potter: The New GenerationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora