Capitolo 12 ~You finally admitted it.

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Scorpius sbatté la porta del bagno dietro di se e cominciò a spogliarsi degli abiti fradici che aveva ancora indosso. Era stato a così poco dal baciarla, e ora lei lo odiava di nuovo.
Qualcuno bussò forte alla porta.
-Scorpius, apri!- gridò Ben.
Scorpius si tolse la maglia arrabbiato e aprì l'acqua calda.
-Scorp ti prego! Non volevo, te lo giuro! Non pensavo che stessi per baciarla!- urlò di nuovo Ben.
Scorpius aprì la porta.
-Non sapevi che stessi per baciarla? Okay, Benedict, ci sta che non lo sospettassi. Ma sapevi benissimo che sono innamorato di lei da anni! E ora lei mi odia. Perché? Perché tu sei stato così idiota da pestarmi la testa e farle male!- gli urlò contro prima di sbattergli la porta in faccia, finire di spogliarsi e mettersi sotto la doccia, sperando che l'acqua calda facesse diminuire quella terribile sensazione che tra lui e la Weasley fosse andato tutto perduto.

Ben camminava veloce verso la Sala Comune di Grifondoro. Voleva, doveva, parlare con la Weasley. Scorpius aveva ragione, era stato davvero uno stupido. Aveva tenuto d'occhio quei due mentre correvano verso gli altri e quando non aveva visto rispuntare fuori dalla neve era andato a controllare e aveva tirato un coppino all'amico. Avrebbe voluto seppellirsi.
Cosa avrebbe detto Albus? Era così felice che finalmente il suo migliore amico e sua cugina andassero d'accordo, e ora lui aveva rovinato tutto. Si sentì terribilmente a disagio mentre camminava per i corridoi.
Incontrò alcuni ragazzi e ragazze dell'ultimo anno di Tassorosso e Corvonero mentre saliva le scale due gradini alla volta. Arrivato davanti al quadro della Signora Grassa si rese conto di non aver preso in considerazione un grande problema: la parola d'ordine. Era davvero andato quel giorno. Come aveva potuto dimenticare che Grifondoro, come Serpeverde, aveva una parola d'ordine?
Scorp ha ragione, sei un demente, si disse scuotendo la testa.
-Cosa credi di fare, Serpeverde?- chiese la donna nel quadro guardandolo male.
-Nulla... ho bisogno di parlare con Aeline o Emma Weasley, aspetto qui. Non si preoccupi.- disse lui. Poi si sedette vicino al quadro e aspettò per quelle che gli parvero ore prima che, finalmente, un Grifondoro si decidesse ad uscire dalla Torre. E per sua fortuna, quella era proprio Emma Weasley.

Aeline correva più veloce che poteva. Si sentiva a pezzi. Era stata così sicura che si sarebbero baciati, che la verità ora faceva ancora più male. Lei era innamorata di lui e non era ricambiata.
-Aeli! Aeli, aspetta!- urlò Emma correndo dietro alla sorella in lacrime dopo aver guardato male Malfoy.
Non aveva esattamente capito cosa era successo, era stata troppo presa dalla battaglia di palle di neve.
Aeline corse verso la Torre di Grifondoro e, ancora prima di arrivare, disse
-Zuzzurullone.-
Il quadro si aprì non appena sentì la parola d'ordine ed entrò. Si catapultò in camera sua non volendo attirare l'attenzione delle persone riunite nella Sala Comune.
Si tolse i vestiti rimanendo in mutande e canottiera e mise tutto il resto ad asciugare. Fortunatamente almeno la biancheria intima era stata risparmiata dalla neve. Mentre si asciugava le lacrime e si metteva addosso la vestaglia per non avere troppo freddo, Emma entrò dalla porta principale seguita a ruota da Lily e Dominique. Aeline non si prese nemmeno la briga di guardarle. Stava lì, vicino alla finestra, a guardare fuori scossa dai singhiozzi.
Le tre intruse si fermarono sulla porta.
-Uscite, ci penso io. Vengo a chiamarvi quando si è calmata.- disse Emma alle altre che prima di chiudere la porta.
Dopo essersi asciugata i vestiti, andò dalla sorella. Nonostante si fosse tolta gli abiti fradici, i capelli gocciolavano.
Emma la prese per le spalle e la fece sedere sul letto. La guardò negli occhi, quei bellissimi occhi, che non meritavano di essere velati dalle lacrime.
-Che cosa è successo?- sussurrò dolcemente, scaldando le mani della sorella con le sue che, grazie al calore emanato dalla bacchetta per asciugare i vestiti, erano calde.
-M-Malfoy... e-eravamo c-c-così vi-vicini e sembrava c-che l-lui v-v-volesse b-b-baciarmi... ne ero c-convinta. E-e p-poi mi ha ti-tirato u-una testata.- disse scossa dai singhiozzi. Emma inclinò la testa guadando tristemente la sorella minore.
E poi dice che forse le piace... non ci crede nemmeno lei... si disse aspramente Emma.
Si sedette di fianco a lei e le cinse le spalle.
-Shh, tranquilla tesoro. È solo un idiota, un grandissimo idiota visto che non capisce che cosa si è perso. Ma ho visto come ti guarda Aeli, sono certa che ci sarà una spiegazione. Vieni qui.- disse e poi la abbracciò stretta mentre lei, le braccia che circondavano la vita di Emma, continuava a singhiozzare.
-S-se e-e-essere i-innamorati è co-così, f-fa d-davvero s-schifo.- disse facendo ridere la sorella.
-Si, a volte fa davvero schifo. Però guarda il lato positivo: finalmente hai ammesso che provi qualcosa per lui.- disse sorridendo Emma.
Aeline alzò appena la testa, gli occhi ancora lucidi. Aveva smesso di piangere però.
-Non era abbastanza ovvio?-
Si guardarono un attimo e poi scoppiarono a ridere.
-Ora tu fatti una doccia calda e vestiti, io vado a cercare Scorpius e gliene dico quattro per aver fatto piangere la mia sorellina. Nessuno può far piangere la mia sorellina.- disse Emma ridendo.
-Va bene ma, qualunque cosa tu scopra, non lo voglio sapere okay? Positiva o negativa che sia, tienitela per te. Mi sono rotta di quel ragazzo. Giuramelo.-
Emma sospirò.
-Te lo giuro sul nostro sangue malandrino Aeli.-
Aeline si alzò e andò in bagno, aprì l'acqua, si spogliò e si abbandonò a quel tepore.

Emma scese nella Sala Comune dove Lily e Dominique stavano parlando sottovoce. Quando la videro arrivare saltarono in piedi.
-Che succede? Perché piangeva?- chiese Dominique.
-Niente di che... Malfoy le ha tirato una testata, ma si riprenderà, non temete. L'ho spedita a farsi una doccia calda.-
Lily e mosse un suono strozzato.
-Oh santo Godric... la rivedremo a capodanno. A casa per fare la doccia è una guerra, ci mette sempre un'eternità...- sospirò.
Emma sorrise e lasciò la sorella e la cugina. Quando uscì dal ritratto si inciampò sull'orlo di qualche cosa.
Si girò di scatto.
-Ben?!-
-Emma! O grazie al cielo!-
-Che ci facevi appostato qui fuori?-
-È colpa mia! Ho tirato un coppino a Scorpius e lui ha sbattuto la testa contro tua sorella! Non voglio che lei ricominci ad odiarlo perché lui le ha fatto male a causa mia...- disse velocemente.
Emma rimase lì a fissarlo, pietrificata. Aveva giurato su James Potter Senior che non avrebbe detto nulla di ciò che aveva scoperto, e aveva scoperto che probabilmente Scorpius voleva davvero baciare sua sorella. Scosse la testa sconsolata.
-Che c'è?- chiese Ben.
-Sono le vacanze di Natale più incasinate della mia vita.- rispose Emma rientrando nel varco del quadro e abbandonandosi su un divano.

Éméline Potter: The New GenerationWhere stories live. Discover now