Capitolo 6 ~The Resurrection stone.

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Quando aprì gli occhi, qualcosa di morbido le solleticava il braccio sinistro. Non sapeva se riusciva a parlare e quando ci provò riuscì solo a emettere un piccolo gemito di dolore. Improvvisamente, una testa scattò su. Aeline si girò per guardare di chi si trattasse. Immaginava fosse uno dei suoi cugini, e invece...
-Scorpius?- chiese in un sussurro.
Il biondo la guardava preoccupato.
-Aeline! Mi dispiace te lo giuro! Io non volevo, davvero non volevo. Mi odierai.-
Aeline sorrise debolmente. Era carino da preoccupato.
-Ma va, mica ti odio. Ti odiavo già prima. E comunque può capitare a tutti, stai tranquillo.- sussurrò.
Mi odi, però mi chiami per nome Weasley, pensò Scorpius.
-Io... beh, ho preso appunti a Storia della Magia e a Aritmanzia e ti ho portato quello che abbiamo fatto e gli esercizi che ci hanno assegnato... così non rimani troppo indietro.- disse imbarazzato passandosi una mano tra i capelli.
-Mi hai preso i compiti? Davvero? Non è da te.- sussurrò sorridendo e cercando di alzarsi a sedere.
-Aspetta, fa piano, ti aiuto.-
Aeline lo guardò storto.
-Da quando così gentile, Malfoy?-
-Da quando ho pensato che avrei potuto essere linciato da tutta la tua famiglia. Ci hai fatto spaventare a morte, pensavamo fossi da San Mungo.- disse il ragazzo mentre la tirava su a sedere. Aeline avrebbe tanto voluto... no, non lo poteva neanche pensare.
-Non è così grave, ma se ti trovassi in una situazione di pericolo, almeno sai che ne usciresti vivo.-
Risero.
-Mi porterai anche gli appunti di Astronomia domani mattina?-
-Certo. Farò attenzione, promesso. Ora vado, tra poco c'è la cena.- disse Scorpius. Poi si alzò e la salutò con la mano prima di uscire e lasciare Aeline da sola con i suoi appunti.

Come anticipato da Madame Pomfrey, la mattina dopo Aeline era a lezione di Pozioni sana come un pesce. Stranamente, dopo l'incidente avvenuto con Malfoy, i due si sopportavano un po' di più.
Le giornate passavano in fretta con tutti i compiti che gli insegnanti assegnavano loro.
Scorpius le aveva portato come promesso gli appunti di Astronomia e Aeline si era messa sotto con lo studio.
Venerdì era arrivato presto, e Aeline, Emma e Lily stavano aspettando le 20:30 per andare davanti all'aula di Incantesimi come deciso.
-Vado un attimo in bagno.- disse Lily alzandosi.
Le due sorelle rimasero per un po' a guardare il fuoco.
-Quindi?- chiese Emma.
-Quindi cosa?-
-Lunedì, prima di cena, ho visto Malfoy che usciva dall'infermeria. Poco prima che arrivassi io.-
-È venuto a portarmi i compiti. È stato un pensiero carino. Ha pure preso appunti a lezione per portarmeli e non farmi rimanere indietro.- disse Aeline mentre si mordicchiava il labbro.
-Ti mordi il labbro. Ti piace?-
-Cosa? Malfoy? No!-
Emma la guardò con un sopracciglio alzato.
Aeline continuò a insistere fino a quando non furono tutti pronti per andare. Ma Emma non aveva alcuna intenzione di lasciar perdere.
-Prima di andare. Aeline, la verità.-
-La verità? A proposito di?- chiese James senza capire. Lui e le due Lily avevano le stesse espressioni.
-Lasciate stare, cose tra noi due.-
-E va bene. Forse si.- disse Aeline esasperata.
-Evvai!- sussurrò Emma felice.
-Bene, il mantello c'è e anche la Mappa. Andiamo.- disse tutta contenta.
Emma e Aeline litigarono per tutto il tragitto. Quando arrivarono erano le 20:50. Cinque minuti dopo, arrivò anche Albus.
-Bene. Andiamo?- chiese.
James guidò tutti fino alla statua del cavaliere. Premette il tallone e entrò nella porta seguito dai cugini e dai fratelli.
Quando entrarono, il corridoio nero e alto era ancora lì come il venerdì prima. Inondo, la porta emanava una leggera luce azzurra.
-Che cosa credere che ci sia laggiù?- chiese Lily.
-Non lo so. Lo scopriamo?- chiese Albus. Tutti annuirono e avanzarono.
Più si avvicinavano più percepivano un'energia strana, sinistra.
-Tenete pronte le bacchette. Lily, Luna voi state dietro.- disse Emma, e le due piccole non se lo fecero ripetere.
Quando aprirono la porta, furono investiti da una luce bianco/azzurra.
La stanza era ottagonale, le pareti erano nere come il corridoio. Era completamente spoglia e al centro vi era un piedistallo, nero come tutto il resto. Al di sopra, quella che sembrava essere una pietra. Appena entrarono nella stanza, capirono che la luce proveniva proprio dalla pietra: era avvolta da un alone bianco/azzurro ed era sospeso a circa quindi centimetri dal piedistallo. Delle figure incorporee fluttuavano tutto intorno alla stanza: guardando meglio si accorsero che avevano quasi una sembianza umana. Erano grandi quanto dei bambini ed erano raggomitolati su loro stessi. Due figure, però, sembravano essere più grandi. Avevano le sembianza di due ragazzi di circa dodici anni, e nella luce bianca si capiva solo che erano un maschio e una femmina.
-Che diamine è?- sussurrò Lily Luna avvicinandosi a James.
-Non ne ho idea.- disse di rimando Aeline.
Albus fece qualche passo avanti per guardare la pietra.
-Al.- lo ammonì James.
-Tranquillo. Faccio attenzione. Ma questa... Emma, non è la pietra del disegno che hai ricopiato dal libro delle Fiabe di Beta il Bardo?- chiese girandosi a guardare la cugina. Emma si avvicinò a lui e guardò meglio la pietra.
-Questa... non è possibile... è davvero la Pietra della Resurrezione?!- chiese.
Poi guardandosi intorno i lineamenti della sua faccia di distesero.
-Credete che qualcuno stia cercando di riportare in vita dei morti?- chiese Aeline.
-Ma non si può... nessuna magia risveglia i morti... non esiste nessuna magia tanto potente.- disse James.
-A meno che... se la Pietra ti fa vedere i morti non potrebbe essere usata davvero ad uno scopo del genere? Anche solo come prova?- chiese titubante Lily.
-Non penso che sia possibile... voglio dire: se lo fosse, perché nessuno ci ha mai pensato?- rispose Albus. Guardarono tutti Emma, che era stata in silenzio per tutto il tempo.
-Ha senso come ragionamento, ma allo stesso tempo non ne ha. Perché cercare di usarla proprio ora quando avrebbero potuto resuscitare i nostri nonni? O i genitori di Ted? Non ha senso iniziare proprio ora.- disse senza capire.
Rimasero lì a guardare quelle sagome fino a che Luna non chiese se potevano andare via. Quel posto non le piaceva. Emma e Albus annuirono lasciandosi alle spalle la pietra e uscendo dalla stanza. Controllarono sulla Mappa che non ci fosse nessuno nel corridoio e poi uscirono.
Si diressero verso la Stanza delle Necessità e vi entrarono. Era illuminata da un centinaio di piccole candele e da un caminetto ed era arredata con due divani e due poltrone beige. Si sedettero e si guardarono.
-Cosa facciamo?- chiese James.
-Non lo so... qui cosi... sembravano persone.- disse Lily.
-Siamo sicuri che la Pietra non possa essere usata per altri fini?- chiese Albus.
-Non lo so... ci sono branchie della magia che sono ancora inesplorate... forse potrei indagare.- disse Emma.
-E come?- chiese Luna.
-Il prossimo weekend andremo ad Hogsmead. Io leggo un sacco, e diverse volte mi sono imbattuta nei doni o in altri tipi di magie. Potrei mandare un gufo a mia mamma e chiederle di vederci...-
-...e scoprire cosa ne pensa facendola passare per curiosità accademica. Geniale!- disse Lily.
-Si, geniale, ma non dimenticatevi che la mamma in tutti questi anni ci ha sempre sgamate qualsiasi cosa facessimo. Come fai ad essere sicura che non penserà nulla o che non ti farà delle domande?- chiese Aeline.
-Non sarebbe la prima volta che se ne esce con domande strane... te lo ricordi quando di punto in bianco mentre mangiavamo cena ha chiesto che cosa sarebbe successo se qualcuno avesse provato a distillare il sangue di drago e quello di unicorno?- disse Lily.
Aeline ci pensò su.
-Si, okay, forse non si sorprenderà più di tanto. E avrebbe senso anche perché la pietra è il dono della Morte di cui sappiamo meno in assoluto. Proviamoci.- disse poi.
Passarono il resto della nottata a ridere e scherzare fino a quando non decisero di andare a dormire. Si alzarono ma videro che Filch era in giro. Allora chiesero alla stanza un cambio di arredamento e si infilarono nei sei letti a baldacchino che comparvero. Poi si diedero la buonanotte e si addormentarono.

Éméline Potter: The New GenerationWhere stories live. Discover now