Capitolo 1 ~Joy and Sorrow.

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Rose era accasciata vicino al finestrino. Di fronte a lei, sua cugina Emma guardava fuori. Lily, Luna e Hugo stavano discutendo di cosa ci sarebbe stato a cena. Aeline leggeva. E lei non sapeva cosa fare. Si era data della stupida duecento volte minimo per aver dimenticato a casa il libro che stava leggendo, L'eredità di Agneta. Le stava piacendo tantissimo, era già a metà e lo aveva lasciato sul comodino.
Scema, idiota, stupida, si stava insultando. Come aveva potuto dimenticarsi una cosa così importante lei, Rose Granger-Weasley, figlia di Hermione Jean Granger?! Non lo sapeva nemmeno lei. Emma si alzò, mormorò qualcosa, e scomparve oltre la porta. Aeline le si mise di fronte.
-Preoccupata per gli esami?- chiese senza togliere gli occhi dal libro che stava leggendo, L'Isola delle farfalle.
-No, assolutamente no. Emma?-
-Fuori di sé. Tra l'altro è caposcuola, era felicissima.-
Aeline mise via il libro.
-Non vedo l'ora di arrivare, mi manca il dormitorio.-
-Anche a me, tantissimo.-
-Io non sono preoccupata, lo sarò a Maggio.- disse Aeline.
Lily Luna intervenne.
-Ma cosa volete preoccuparvi? James l'anno scorso è passato, possono passare tutti se un'imbecille come lui ce l'ha fatta.-
-Non hai tutti i torti...- disse Rose pensierosa. Risero.
-Com'è essere la nuova Prefetta di Grifondoro?- chiese Rose.
-Eccitante Rosie, anche se pensò che se trovassi Malfoy fuori dal letto sarei in grado di ammazzarlo. È irritante.-
-Irritante è dire poco. Sempre lì a pavoneggiarsi per i corridoi, come se non avesse altro da fare. Ha un'ego perfino più grande di quello di James, ed è tutto dire...- disse Rose con tono sprezzante.
Continuarono a parlare di esami e poi si spostarono sull'argomento "libri". Quando erano insieme, raramente si parlava d'altro.
Dopo un po', Roxanne comparve sulla porta dello scompartimento.
-Hey Aeli, che ha tua sorella?-
Aeline guardò la cugina. Gli occhi azzurri ereditati dallo zio erano tipicamente Weasley ma la carnagione scura e i ricci capelli bruni la salvavano spesso dall'essere identificata ovunque andasse.
-Che intendi dire?- chiese preoccupata. Nessuno, nessuno, poteva far star male sua sorella. Avrebbe fatto fuori chiunque ci avesse provato.
-Non lo so... l'ho vista mentre andava nei primi vagoni ma sembrava molto giù... mi preoccupa vederla così.-
Aeline non rispose. Erano giorni che sua sorella non era più la ragazza giocosa e felice di sempre.
-Beh, va a vedere no? È tua sorella, e avete un rapporto che farebbe invidia a chiunque. Se non parla con te, è grave.- disse Rose.
Aeline annuì e si alzò, uscendo a cercare la sorella.
Nel frattempo, Emma si era ritirata nel primo vagone, scompartimento riservato (insieme al secondo) ai capiscuola e ai prefetti. Era malinconica. Quello era il suo ultimo anno, l'ultimo viaggio di andata per Hogwarts. Le sarebbe mancata da morire. Quella era e sarebbe sempre stata, come le aveva detto molti anni prima sua madre la sera prima della sua prima partenza per la scuola, una casa per tutti i giovani maghi e streghe che vi avrebbero messo piede. Sin da bambini, quando i genitori, i fratelli maggiori o i cugini ti parlavano di Hogwarts, passavi ogni giorno attendendo il 1 settembre in cui avresti messo piede su quel treno. E ora, quello era il suo ultimo 1 settembre. Si sedette nello scompartimento vuoto e si mise a guardare fuori dal finestrino. Non voleva perdersi nulla del paesaggio che correva veloce lì fuori. Voleva averlo impresso in testa. Rimase lì per diversi minuti, asciugandosi le lacrime che le scendevano silenziose lungo le guance. In quel momento avrebbe tanto voluto sentire le parole rassicuranti di sua madre, riusciva sempre a far tornare il buonumore a tutti. Poi, un piccolo bussare la fece trasalire. Si girò e vide dei capelli rossi chiari.
Sarà una cugina, si disse. Poi però vide due grandi occhi verde smeraldo. Sorrise alla sorella.
-Che fai lì sulla porta? Entra, coraggio.- le disse cercando di ricomporsi. Aeline si sedette di fronte a lei e la guardò.
-Ti annoiavi con Rose? So che Lils vuole a tutti i costi anticipare i G.U.F.O. quest'anno, ma non penso che Luna e Hugo saranno d'accordo.-
Aeline non rispose ma continuò a guardarla.
-Che c'è Aeli? Perché non rispondi?-
-Perché cerchi di evitare il discorso, e sai che lo odio. Sei mia sorella, Emma, e ti conosco troppo bene. Non eviterai la mia domanda. E comunque no, non mi annoiavo con Rose. Roxanne è venuta a dirmi che ti aveva visto strana e che era preoccupata per te, e sono venuta a controllare.-
-Non ce n'è alcun bisogno.- disse Emma brusca tornando a guardare fuori dal finestrino. Aeline alzò gli occhi al cielo.
-Coraggio, lo sai che a me puoi dire tutto. E che non mi puoi nascondere niente. Quindi forza, sputa il rospo.-
Emma avrebbe tanto voluto dirle che non era affar suo quello che le passava per la testa e che avrebbe fatto meglio ad andarsene di nuovo da Rose e a lasciarla in pace per una volta. Poi però spostò di nuovo lo sguardo sulla sorella. Come poteva dire di no a quei grandi occhioni verdi? Erano sempre state inseparabili, fin da bambine. Spesso per giocare usavano le loro abilità ereditate dalla madre per scambiarsi di identità e giocare scherzi a tutta la famiglia. Nonostante Lily avesse ereditato le stesse qualità, c'erano voluti diversi anni prima che riuscisse a prendere parte a quel gioco. Emma sospirò.
-È il mio ultimo anno Aeline, lo sai. E pensare che questa è la mia ultima andata verso Hogwarts, o che oggi vedrò  l'ultimo Smistamento della mia vita...- scosse la testa ricacciando indietro le lacrime. Non era mai stata così triste.
-Non te ne andrai mai da Hogwarts, lo sai vero? E poi, non volevi fare l'insegnante? Se diventassi professoressa, torneresti qui ogni anno.-
-Si, ma dovrei comportarmi da professore. E io voglio passare altri anni nella Sala Comune di Grifondoro a fare l'idiota con James e Jo, o ad ascoltare le lamentele di Roxanne e Rose. E poi, quando me ne andrò non ci sarete più te e Lils. E non ci saranno più le nostre serate.-
Aeline sorrise.
-Beh Emma, se il problema è questo, James che fa l'idiota lo puoi vedere 365 giorni l'anno per il semplice fatto che lui non fa l'idiota, lo è di natura. E se ti mancherà il fatto di non sapere più i cavoli miei, giuro solennemente che ti scriverò almeno tre volte la settimana. Infine, se davvero pensi che ti mancheranno le lagne di nostra cugina di defenestro seduta stante Emma Minerva Weasley. Io pagherei oro per non dovermela sorbire ogni singolo giorno della mia misera vita.- disse assumendo un tono indignato e facendo ridere la sorella. Emma la guardò sorridendo.
-Vieni qui.- le disse in tono perentorio, che non ammetteva repliche.
Aeline si spostò vicino a lei e Emma le passò un braccio intorno alle spalle.
-Sei la sorella migliore che potessi desiderare. Il che è un bene, visto che non ho intenzione di far passare quest'anno in modo monotono e noioso.-
Aeline la guardò storta.
-Che intendi dire?-
-Intendo dire, cara mia, che ho bisogno di entrambe le nostre brillanti menti per poter fare qualche cosa di divertente quest'anno nonostante i nostri ruoli fondamentali nella scuola. Dopotutto, siamo le nipoti di James Potter, no?- disse con il tipico sorriso malandrino del nonno. Aeline sorrise a sua volta.
-Andata. Ma ti avverto: se la mamma ci scopre, siamo morte.-
Si guardarono e poi scoppiarono a ridere.
-Hey, voglio ridere anche io!- disse una voce indignata che proveniva dalla porta.
Le due sorelle si girarono a guardare
-Che ci fai qui, Albus Severus Potter?- chiese Aeline al cugino.
-Si da il caso, Aeline cara, che io sia un prefetto proprio come te. E non potevo non beneficiare anche io di questi fantastici scompartimenti riservati, non trovi?- rispose con finto fare altezzoso.
-Di che parlavate?- chiese alle ragazze.
-Nulla di importante Potter, ma parliamo di cose serie...- disse Aeline con sguardo malizioso. Albus la guardò alzando un sopracciglio.
-Tipo?-
-Non hai nulla da dire alle tue cugine preferite Sevvy?- chiese Aeline guardandolo con fare ovvio.
-Uhm... no, non mi pare.-
-Ah davvero? Eppure James mi ha accennato che ultimamente hai parlato molto di una certa Katherine Cooper...-
Emma saltò su.
-Stai scherzando? Ti piace una ragazza e non ce lo dici?!-
Albus si era pietrificato. Oh, aveva parlato di quella ragazza, era così bella... ma James, avrebbero presto ritrovato il suo cadavere. Quello che neanche James sapeva, era che parlava di quella pettegola giusto per non pensare alla sua vera cotta.
-Quindi?-
-Ci siamo solo scambiati qualche lettera durante l'estate...- disse, cercando di rimanere sul vago per non entrare troppo nei particolari. Ma se c'era una cosa che Albus Potter proprio non aveva chiaro in testa era che non poteva sperare di cavarsela con le tre cugine Weasley, le figlie di zia Éméline, con così poco. Era semplicemente impossibile. E il tutto era molto facilmente spiegabile: tutte le persone che avevano conosciuto Harry e Éméline Potter durante gli anni ad Hogwarts sapevano che Harry era un pessimo bugiardo nei confronti della sorella. Inoltre, il grande spirito di osservazione della ragazza era sempre stato noto a chiunque l'avesse mai vista anche solo da lontano. E il problema per il povero Albus, era che le tre cugine erano le fotocopie esatte della madre tanto quanto lui lo era di suo padre, e per questo non aveva speranza.
-Sevvy, non ci riuscirai. Sputa. Il. Rospo. Subito.-
Emma sorrise divertita: adorava vedere la sorella e il cugino discutere in quel modo infantile. Tra l'altro, il soprannome che Aeline gli aveva dato era semplicemente terribile. Sevvy. Neanche suo nonno aveva impartito una simile pena all'uomo da cui il cugino prendeva il nome. E considerando gli spregevoli modi in cui era solito chiamare il povero Severus Piton, era tutto dire.
-Vi siete già baciati??- chiese Emma.
-Cosa? No! Vi ho detto che ci siamo solo scritti. E poi non mi piace. È assillante, davvero. E tra l'altro è andata a letto con mio fratello. Chiunque vada a letto con James Sirius Potter perde ogni attrattiva.-
Si guardarono e poi scoppiarono a ridere. Emma era di nuovo in sé, constatò piacevolmente Aeline. Parlarono e risero per tutto il resto del viaggio e continuarono mentre si mettevano la divisa della scuola e andavano in carrozza. Una volta arrivati a scuola, andarono a prendere posto ai loro tavoli e si preparano ad assistere, finalmente, allo smistamento dell'ultima cugina Weasley: Molly Weasley, secondogenita di zio Percy.

Éméline Potter: The New GenerationWhere stories live. Discover now