Capitolo 3 ~Pumpkin juice.

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-Buonanotte, a domani.- disse Rose
-Notte Rosie.- rispose la cugina prima di uscire per dirigersi all'infermeria. Fortunatamente, era finita in coppia con suo cugino Albus, quindi avrebbero fatto le ronde insieme per tutto l'anno scolastico.
Arrivò davanti alla porta dell'infermeria alle 21:55 e aspettò. Tempo cinque minuti e un ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi come i suoi la raggiunse.
-Sempre in anticipo eh, Aeline?-
-Ormai mi conosci Al.-
-Da dove cominciamo?- chiese Albus.
-Avevo pensato che avremmo potuto iniziare dal quarto piano fino al settimo e poi dal quarto fino si sotterranei.-
-Con tutto il rispetto, ma che senso ha?-
Aeline sorrise. Ovviamente si aspettava quella domanda e si era preparata una risposta più che soddisfacente.
-Vedi Al, se io dovessi infrangere le regole, aspetterei circa un'ora dopo l'inizio della ronda e andrei nei sotterranei, oppure andrei subito ai piani alti visto che, se iniziano a controllare dai sotterranei, avrò tutto il tempo del mondo per tornare nella mia Sala Comune. Quindi se noi cambiamo il nostro giro, ne becchiamo di più.-
Albus la guardò ammirato.
-Tu sei malefica. Meravigliosamente malefica.-
-Modestamente.- rispose tutta compiaciuta.
Si diressero verso il quarto piano e iniziarono a controllare tutti i corridoi e tutte le aule, oltre a qualche ripostiglio per le scope.
Era la terza settimana di scuola, e in due settimane di turni avevano già beccato una decina di studenti fuori da letto.
Albus aprì la porta dell'aula di Incantesimi e videro un ragazzino che sarà stato massimo del secondo anno accasciato su un libro. Si avvicinarono e videro che era un Tassorosso di nome Jack Paece, secondo il nome scritto sul suo libro.
Albus guardò la cugina, poi scosse leggermente la spalla del giovane mago. Jack si tirò su all'improvviso e guardò spaventato i due prefetti.
-Tranquillo, non ti toglieremo punti per questa volta. A giudicare da questo libro, ti sei addormentato mentre studiavi. Credimi, è successo a tutti almeno una volta.- disse calmo Albus.
-Mi dispiace...- disse Jack abbassando il capo.
-Non fa niente, ora però torna dritto nella Sala Comune di Tassorosso e vai a letto, sei esausto.- disse dolcemente Aeline aiutandolo a ritirare i suoi averi. Dopo aver preso la bacchetta, il ragazzo corse fuori alla velocità della luce.
I due prefetti continuarono la loro ronda parlando del più e del meno.
Arrivati al sesto piano, poco prima di salire al settimo, sentirono un rumore.
-Pss.- si voltarono, presero le bacchette, e illuminarono il corridoio in cui si trovavano.
Albus si avvicinò piano ad una figura che aveva in mano due bicchieroni di succo di zucca.
-James?! Che diamine ci fai qui?!- chiese Albus.
-Vi ho portato del succo di zucca.- disse a bassa voce, porgendo loro i due bicchieri. Aeline si avvicinò ai due Potter e prese uno dei due bicchieri che James Sirius stava porgendo loro.
-Grazie James, molto gentile.- disse bevendo.
-Non ti sei arrabbiata? Che ne hai fatto di mia cugina?!- chiese Albus con gli occhi sbarrati mentre James gli dava ragione.
-Abbiamo deciso che la prima volta che troviamo qualcuno fuori lo avvisiamo solo, quindi sappilo James, per quanto ti sia grata visto che avevo sete, la prossima volta sarò costretta a togliere punti alla casa di Grifondoro. Quindi non farti beccare.-
disse sorridendo.
-Farò in modo di non farmi beccare, chiederò a Emma il mantello. Secondo te l'anno prossimo me lo lascerà?-
-Credo di sì, dopo di lei sei tu il più grande. Poi passerà a me, lui è di Marzo e io di Febbraio. Poi passerà a mia sorella.- disse bevendo un altro sorso.
-Vieni con noi James?- chiese Albus.
-Certo, avete già fatto tutti i piani?-
-No, siamo partiti dal quarto.- spiegò Aeline.
-E il senso?-
-Ne becchiamo di più, tutti penseranno che partiamo dai sotterranei a salire come gli altri, e noi invece cambiamo e li troviamo.- disse Albus.
James annuì.
-Geniale... l'ha pensata lei vero? Tu non sei così sveglio e lungimirante Al.-
-Mi sento offeso.- disse mettendo su un finto broncio e facendo ridere i cugini.
Camminarono in silenzio per qualche minuto.
-Come va con Malfoy, Aeline?-
-James, è il mio migliore amico e passa mezza estate da noi. Chiamalo Scorpius, no?-
-Malfoy.- ribatté James e Albus non volle insistere. Non voleva litigare con suo fratello.
-Bah, per ora non mi ha ancora dato molto fastidio... ma siamo solo alla terza settimana. Ha tutto l'anno per assillarmi.-
-Secondo me ti piace.- disse James. Aeline si fermò e lo guardò.
-Sono sicura di non aver capito bene. Cosa hai detto? Ti pare possibile che io, Aeline Dora Weasley, possa avere una cotta per un essere così viscido e schifoso come Scorpius Malfoy?- disse, mentre la faccia iniziava a raggiungere il colore dei suoi capelli, segno che si stava trattenendo dal fare una scenata. Non potevano farsi scoprire.
-No, assolutamente no, scusami. Sono uno stupido.- disse subito James, il ricordo dell'ultima volta che l'aveva fatta arrabbiare ancora vivido nella mente.
-Bene.- disse riprendendo a camminare stringendo le braccia al petto.
Quando girarono l'angolo, videro esattamente quello che non volevano vedere.
-Signor Filch, buonasera!- disse Aeline ad alta voce in modo tale che i due cugini, poco più indietro, capissero.
-Weasley. Prefetto. Siamo caduti in basso anche quest'anno. Con chi parlavi?-
-Con mio cugino Albus Potter, facciamo la ronda insieme.- disse pratica, sperando che Albus stesse nascondendo bene James.
-Solo con lui? Mi era sembrato di sentire altre voci.- chiese sospettoso avvicinandosi alla rossa. Quel tipo era davvero snervante, e pensava che lei e le sue sorelle fossero delle pessime studentesse perché sapeva di chi erano figlie. Soprattutto a Emma, questa cosa dava parecchio sui nervi: solo perché Fred Weasley aveva dato diversi grattacapi a quell'uomo non voleva dire che le sue figlie fossero come lui. Oltretutto, Éméline Potter era stata un'ottima ragazza a scuola. Ma non vedeva di buon occhi neanche i Potter.
Mentre Aeline e Filch discutevano, Albus cercava di salvare il fratello.
-Nasconditi!- sussurrò.
-E dove?!- disse nervoso.
Si guardarono intorno.
-Dietro quella statua!-
Poco lontano c'era la statua di un cavaliere. James corse e si nascose dietro l'armatura.
Albus andò vicino alla cugina.
-C'è qualche problema, signor Filch?- disse calmo, allontanando la cugina dalla faccia pericolosamente vicina dell'uomo. Albus lo superava in altezza. Nell'ultimo anno, da quando era diventato giocatore di Quidditch, era diventato molto muscoloso ed era diventato davvero carino.
-Potter. Chi c'era con voi?-
-Come le ha già detto mia cugina, non c'era nessuno con noi.-
-Non vi credo... ora andatevene.- disse con uno sguardo che esprimeva tutto il disprezzo che provava per gli studenti di quella scuola.
Appena si furono allontanati, tirarono un sospiro di sollievo.
-Allora?-
-L'ho nascosto. Spero bene.- disse Albus. Era troppo rischioso tornare indietro a controllare, quindi decisero di proseguire.
-Con me puoi essere sincera Aeli... hai passato mezza estate con Scorpius, non mi puoi dire che ti è indifferente.- disse Albus.
Aeline non rispose subito, ma dopo una decina di minuti.
-Non lo so, Al... è strano. Non mi è  indifferente ma non lo so... è snervante e arrogante.-
-Cerca la tua attenzione.-
-Non è così che si attira l'attenzione di una ragazza, lo sai.-
Albus sorrise.
-Hai ragione.-
-E tu? Che mi racconti?-
-Beh... credo di essermi preso una cotta per una ragazza...- disse imbarazzato.
-COSA??? È fantastico Al!!- disse saltellando vicino al cugino.
-Chi è? Quanti anni ha? È più grande di noi? Casata?- disse velocemente.
-Hey, hey, calmati. Si chiama Josie McKinnor, Tassorosso del nostro anno. Credo tu la conosca.-
Aeline si fermò.
-Josie? Ti piace Josie?! È una mia amica, studiamo spesso insieme. Tutti i venerdì e i martedì dalle 16:00 alle 18:00 in biblioteca o al lago. Se vuoi, posso invitarti.- disse guardandolo maliziosa.
Albus sorrise.
-E poi mi chiedono perché sei la mia cugina preferita..- disse scuotendo la testa prima di mettersi a ridere con la cugina.

Nel frattempo, James si stava maledicendo per non aver preso con se il mantello. I suoi ricevevano già abbastanza gufi senza aggiungere anche i suoi la seconda settimana di scuola. Sarebbe stata la sua condanna a morte. Suo padre era okay, ma sua madre... gli vennero i brividi al solo pensiero. Filch si stava avvicinando. Sembrava stupido, ma lo era fino ad un certo punto. James si fece piccolo piccolo dietro la statua e per sbaglio le schiacciò il tallone sinistro. Successe tutto velocemente: ci fu un piccolo scatto. Filch si fermò, James trattenne il fiato e una piccola porticina alta si e no 90 cm apparve dietro di lui. James decise in un lampo: aprì la porta e vi strisciò dentro, trovandosi in un corridoio mai visto prima. Non era molto lungo e, a differenza della pietra usata negli altri corridoi di Hogwarts, sembrava fatto di ossidiana. Le pareti erano alte, con un soffitto a volta. James si fece luce con la bacchetta. Non c'erano finestre, e in fondo c'era una porta. Voleva aprirla, ma non da solo.
Devo dirlo ad Emma, pensò.
Studenti modello o meno, erano tutti discendenti del grande James Potter il Malandrino. E per ciò nessuno dei sei cugini avrebbe mai rifiutato un'avventura. Uscì dalla piccola porta che si era lasciato alle spalle, e poi, dopo aver controllato che non ci fosse Filch in giro, corse nella Sala Comune di Grifondoro deciso a parlare con sua cugina appena lei si fosse svegliata.

Éméline Potter: The New GenerationNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ