Capitolo 4 ~Marauder's map.

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James era seduto in Sala Grande e stava mangiando dei cereali con gli occhi fissi sulla porta d'ingresso.
Dopo quelle che gli parvero ore, vide entrare Albus e Aeline. Gli si avvicinarono.
-Sei riuscito a non farti beccare?-chiese Albus.
-Si, grazie Al.-
Albus salutò il fratello e si diresse al suo tavolo.
-James ti senti bene? Stai troppo zitto.- chiese Aeline.
-Sto bene, tranquilla. Sai dov'è Emma? Le vorrei parlare di una cosa...- disse rimanendo vago. Vide la cugina aggrottare le sopracciglia.
-Ha detto che scendeva... eccola, sta entrando.- disse indicando la figura di sua sorella e di Dominique.
Si sedettero al tavolo di Grifondoro, Emma vicino a sua sorella e di fronte a James e Dominque vicino al ragazzo.
Parlarono per un po' di cose a caso, poi James attirò l'attenzione di Emma.
-Ti devo parlare.- disse.
Emma lo studiò un attimo. Come sua madre, quando studiava le persone inclinava la testa da un lato.
-Va bene. Ragazze, io sono a posto, vado a prendere il libri di pozioni che ho dimenticato in dormitorio. James, vieni come me?- chiese disinvolta.
-Certo!- si ingozzò per finire i suoi cereali e poi seguì la cugina fuori dalla Sala Grande e su per le scale.
James aveva Trasfigurazione e Incantesimi quella mattina e Emma Incantesimi e Difesa Contro Le Arti Oscure. Mentre salivano le scale, si fermarono davanti alla porta del corridoio dell'ala est del secondo piano. Le loro aule erano al terzo e al piano terra.
-Ti vedo che sei preoccupato James, che succede?-
James la fece entrare in una stanza vuota e chiuse la porta a chiare.
-Ieri notte sono uscito e ho fatto una parte di d'onda con Al e Aeline. Ad un certo punto, mentre tua sorella mi stava per staccare la testa, è arrivato Filch. Io mi sono nascosto dietro ad una armatura e per sbaglio ho aperto un passaggio. L'ho attraversato per non farmi beccare e sono comparso in un corridoio. Sono sicuro che ci fosse qualcosa di strano, laggiù. Era tutto nero, alto con il soffitto a volta, è una porta in fondo. Non ne avevo mai visto uno così, Emma.- disse guardandola. I loro occhi erano uguali. Belli rotondi, di un marrone profondo. Ereditati dal lato Weasley della famiglia.
Emma restò in silenzio, poi guardò l'orologio che James portava al polso.
-Abbiamo venti minuti prima dell'inizio delle lezioni... fammi vedere.-
James annuì e poi si mise a correre seguito dalla cugina fino alla statua del cavaliere. Si abbassò e premette il tallone sinistro. La porta della sera prima comparve e con la luce riuscì a vederla meglio. Era nera, con dei particolari intagliati in argento simili a dei triangoli... però erano strani, ricordavano quasi più un trapezio. James controllò che non ci fosse nessuno in giro e poi scivolò dentro seguito da Emma.
-Eccoci.-
Emma si guardò intorno. Non vedeva nulla. Alzò la sua bacchetta di Salice.
-Lumos Maxima.- disse, e dalla bacchetta si sprigionò una forte luce che illuminò tutto il corridoio. La descrizione di James era accurata. Le pareti erano nere e alte, il soffitto a volta. Emma fece qualche passo avanti e i suoi passi rimbombarono nel corridoio. Aveva un'aria terribilmente sinistra.
Si avvicinò ad una delle pareti e vi poggiò la mano sopra. Prima ancora che la sua pelle entrasse in contatto con l'ossidiana, avvertì una strana sensazione. Le sembrava quasi di essere stata accolta da un'energia molto potente, ma non le ispirava nessuna fiducia.
-Qui c'è della magia, la sento.- disse girandosi verso James.
-Secondo te cosa c'è dietro quella porta?- chiese lui. Emma si avvicinò ma giunta a metà del corridoio si fermò. Aveva un terribile presentimento.
-Non lo so... sicuramente non l'ufficio della McGonagall.-
-Oh no, quello è da tutt'altra parte. Ma se vuoi posso fartelo vedere, ci sono stato alcune volte.- disse con un ghigno malandrino passandosi una mano tra i capelli.
-Piantala idiota. Ero ironica. Andiamo via James... non mi piace per niente.-
-Cosa? Non vuoi fare nulla? Lasciare tutto così?- chiese quasi indignato.
-No, certo che no. Lo sai che non rifiuterei mai un'avventura, per di più è il mio ultimo anno. Ma dobbiamo fare le cose con calma e per bene. Prima delle lezioni, sto pomeriggio, scriverò a Teddy e gli chiederò la Mappa. Voleva darmela per l'ultimo anno, ma non l'ho voluta. Non guardarmi con quella faccia, Aeline e Lily mi hanno già insultata a dovere e ho anche dato loro ragione. Tornado a noi, chiederò di averla e controlleremo se c'è questo corridoio. Se c'è, guarderemo da lì, se non c'è, controlleremo di persona.-
-Bisognerà fare una riunione Weasley-Potter nel caso.-
-Si, ma per ora facciamo così. Vedremo qui ogni giorno in cui non avrò le ronde, per intenderci lunedì, mercoledì e venerdì. Controlleremo se avvertiamo qualcosa di diverso e aspetteremo la Mappa. Ci stai?-
James parve pensarci un attimo, soppesando le parole della cugina. Ma, dopotutto, sapeva che lei aveva ragione.
-Ci sto. Ora andiamo, mancano dieci minuti alle lezioni.-
Uscirono piano dal corridoio, e poi ognuno di loro si diresse verso la sua aula.

Le lezioni erano passate in fretta e, con lo stomaco brontolante, tutti gli studenti si erano riuniti in Sala Grande per il pranzo.
C'era, come di norma, qualsiasi cosa una persona potesse desiderare. Emma mangiò in fretta, poi si alzò dicendo che sarebbe andata in bagno. Le sue sorelle si guardarono poco convinte, ma convennero di lasciar perdere e continuarono a parlare.
Nel frattempo Emma si era diretta verso la Guferia con tutti i suoi libri nella borsa. Appena arrivata cercò la sua civetta, Neve, e tirò fuori pergamena e piuma. Si sedette e scrisse.

Caro Teddy,
come stai? Qui ad Hogwarts è tutto fantastico come al solito, e mi rendo sempre più conto che questo posto mi mancherà da morire. Allo stesso tempo non vedo l'ora di partire per il Giappone. Aeli e Lils hanno insistito perché restassero qui con me a Natale, sono felicissima. Credo che loro due saranno le cose che mi mancheranno di più in assoluto quando me ne sarò andata via. Tu, mamma e papà potreste sempre materializzarvi e venirmi a trovare se voleste, ma loro sono troppo piccole. Sono sempre più convinta che Aeli sia innamorata di Malfoy, anche se penso che preferirebbe partecipare al torneo Tremaghi piuttosto che ammetterlo a se stessa. In ogni caso, ti farò sapere, non ho intenzione di perdere nessuna scommessa contro di te. Ti scrivo anche perché avrei bisogno della Mappa... un paio di giorni fa James ha visto una cosa curiosa, e vorrei controllarla sulla Mappa del Malandrino se sei d'accordo. Spero di sentirti presto, ti voglio bene
Emma.

La chiuse scrivendo sul retro della lettera: Ted Lupin, Ministero della Magia, Ufficio Auror.
Poi diede la lettera a Neve e la guardò volare via. Sospirò mentre usciva e si dirigeva a lezione di Pozioni. Ora non restava che aspettare la sua risposta.

La lettera di Ted non si fece attendere e quattro giorni dopo una civetta bianca planava con gli altri gufi e civette durante la colazione. Era sabato mattina e non avrebbero avuto lezione quel giorno.
Appena Neve lasciò cadere la lettera in mano a Emma, si posò accanto alla padrona e mangiò alcuni suoi cereali.
-È mamma?- chiese Lily con la bocca piena di pane e miele.
-No, è Teddy. Gli avevo chiesto una cosa qualche giorno fa.-
Aprì la busta che, rispetto alle altre, era piuttosto pesante. Quando ci guardò dentro, capì immediatamente perché: la Mappa del Malandrino era stata accuratamente piegata e riposta all'interno della busta. Emma non la tirò fuori e, subito dopo aver preso la lettera, mise la Mappa e la busta nella sua borsa. Aprì la lettera:

Cara Emma,
sono felice di sentirti!
Hogwarts manca sempre a tutti, credimi. Non dimenticherò mai quei fantastici letti a baldacchino. Non so come sia la Sala Comune di Grifondoro, ma quella di Tassorosso era magnifica. Quando partirai per il Giappone verrò a trovarti, te lo giuro. Aeline Dora Weasley non potrà mai innamorarsi di quel ragazzo, anche se devo dire che mi sta simpatico. Perderai la scommessa e i dieci galeoni saranno miei, vedrai. Sono felice che abbiano deciso di passare il Natale ad Hogwarts con te, è un gesto molto carino e dolce. Sai che ti manderei qualsiasi cosa tu voglia, anche la testa di un elefante se volessi, pertanto nella busta troverai ciò che mi hai chiesto. Non fare casini, capito? Tu, Aeline, Lily e i Potter insieme fate sempre disastri, quindi per favore fa attenzione. Per qualsiasi cosa mandami un gufo e sarò da te. Fatevi sentire, vi voglio bene,
Teddy.

Emma sorrise. Guardò James e si accorse che la stava fissando.
-Mi accompagni in Sala Comune?- chiese annuendo alla sua muta domanda.
James si alzò e insieme si diressero verso la Torre di Grifondoro. Quando entrarono, c'erano diversi ragazzi e ragazze che studiavano.
-Vieni, andiamo nel mio dormitorio. Sono tutti fuori, non ci scopriranno.- disse James.
Appena entrarono nel dormitorio maschile andarono a sedersi sul letto a baldacchino di James, vicino alla finestra.
Emma prese la Mappa e la bacchetta.
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.- disse. La Mappa si disegnò e Emma iniziò a cercare.
Dopo circa dieci minuti, James parlò.
-Quindi?-
Emma non rispose subito. Dopo poco alzò gli occhi dalla vecchia pergamena e guardò il cugino.
-Non c'è.-
-Magari la Mappa si è sbagliata.-
-La Mappa non sbaglia mai, James.-
-Quindi che facciamo?-
-Quindi prendi penna e pergamene. Domani dopo pranzo si fa una riunione Weasley-Potter, poi scopriamo che diamine succede qui.-

Éméline Potter: The New GenerationWhere stories live. Discover now