CAPITOLO 5 - IL SEGRETO

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CAPITOLO 5 - IL SEGRETO


«E tu cosa diamine ci fai qui?» disse la rossa in tono di sfida.
«E tu come conosci il mio nome?» incalzò Vegeta con un sorrisetto pericoloso.
La ragazza non rispose, si girò e fece per rientrare in casa. Il saiyan con un balzo scese dall'albero e fece per seguirla.
«Chi ha detto che vieni anche tu?»
«L'ho detto io, ragazzetta, e non me ne andrò fin che non mi spiegherai un po' di cose!»
«E chi ti ha detto che io abbia intenzione di farlo?» canzonò tentando di chiudere la porta.
«L'ho detto sempre io!» rispose a tono Vegeta dietro di lei, la quale si voltò stupita di vederlo già comodamente seduto sul divano «come vedi so essere molto insistente»
La ragazza sbuffò sonoramente sbattendo la porta alle spalle per poi sedersi con le braccia incrociate sul divano di fronte al saiyan.
«Il mio nome è Evangeline. Ma mi faccio chiamare Eva»

«Cosa ne pensi, Trunks?»
«Quello che è successo ha dell'incredibile. Non me lo sarei mai aspettato da nostra madre»
«Come se non bastasse ci ha trascinato in casa quell'insetto. Sta sempre qui intorno. Senza alcun rispetto per noi, oltre che per papà» affermò Bra stringendo i pugni «spero solo che non lo sia ancora venuto a sapere»
«Prima o poi lo scoprirà, papà non è stupido. Ma credo che dovremmo informarlo noi di questa cosa» rispose il fratello maggiore alzandosi dalla poltrona.
Bra imitò il ragazzo e iniziò a camminare in cerchio lungo la camera, nervosa.
Somigliava fisicamente in tutto e per tutto a sua madre, ad eccezione dell'espressione arrabbiata e misteriosa del padre. Da parte del saiyan aveva ereditato senz'altro anche l'incredibile forza che, tuttavia, non usava quasi mai.
«Non parlo con papà da giorni, se ne sta sempre seduto al parco ad aspettare non so cosa. Cercherò di dirglielo io, appena lo incontro»
«Sii cauta, Bra, potrebbe farlo infuriare non poco. E, per favore, non ti mostrare troppo sconvolta per il fatto che Yamcha sia qui in giro. Sai che se ti vede soffrire potrebbe uccidere. Infondo ancora la mamma non ha ammesso nulla, pare siano solo amici»
«Tu ci credi?» domandò sarcasticamente Bra alzando le sopracciglia. Trunks stette in silenzio, fissando il vuoto di fronte a sè.


«Credi che mi basti sapere solamente il tuo nome?»
«Ed è già fin troppo»
Eva si sporse dalla sedia per osservare meglio il saiyan, poggiando il mento sulle mani. Lui la osservava intensamente, quasi come se volesse cavar fuori dalla sua bocca la confessione che desiderava tanto. Oramai non aveva più dubbi: nascondeva qualcosa di estremamente importante.
«Allora mettiamola così: tu cosa sai di me?» domandò Vegeta mellifluo, sporgendosi a sua volta. La poltrona scricchiolò pericolosamente; tutto l'arredamento della piccola casa sembrava molto antico.
Vegeta inspirò scocciato, l'odore di legno vecchio misto al dolce e quasi diabetico profumo della ragazza invase i suoi polmoni come un fiume in piena.
Dopo la pochi secondi ella rise sonoramente «io conosco più cose di te di quanto tu possa immaginare»
«Mi stai spiando?!» gridò il principe indignato.
«A me sembra che fossi tu lo stalker che mi osservava dalla finestra» canzonò lei divertita.
Vegeta sbuffò e si appoggiò nuovamente allo schienale, visibilmente irritato dall'impertinenza della ragazza «perché non mi vuoi dire chi sei?»
«Perché è difficile, non capiresti. Direi che... potresti anche uccidermi» dichiarò Eva.
«Ucciderti?» l'affermazione della giovane alimentò ancor di più la sete di curiosità del saiyan, il quale passò immediatamente al contrattacco preparandosi persino a combattere «ascolta, ragazzina...»
«Ragazzina io?! Ti ringrazio per il complimento» sorrise compiaciuta.
«Avrai vent'anni, sono molto più grande di te e capisco molte cose. Inoltre, come vedi, se sono seduto qui vuol dire che ho tempo da perdere per ricevere spiegazioni» protestò Vegeta rendendosi conto di quanto tempo stava effettivamente perdendo per rincorrere la verità.
Avrebbe potuto allenarsi, avrebbe potuto diventare ancora più forte, invece era lì seduto comodamente su un divano a casa di una perfetta sconosciuta. In un'altra epoca non ci avrebbe messo cinque secondi a torturarla e cavarle fuori le parole di bocca e per questo si sentì nuovamente, per l'ennesima volta, un rammollito.
«Vent'anni, tu dici?» Eva strinse gli occhi scuri a tal punto di farli diventare due fessure «sono molto più grande di quanto tu creda»
Vegeta parve confuso: la ragazza sembrava non essere molto più grande di sua figlia. Ciò che Eva nascondeva si faceva sempre più invitante da scoprire ad ogni dichiarazione che il saiyan le strappava.
«Quanti anni hai?» domandò infine Vegeta, guardandola torvo.
Eva non rispose, ma continuò a fissarlo accanita a non svelare nulla. Il principe sbuffò di nuovo, capendo che doveva assolutamente raggiungere un compromesso per poter finalmente dissetarsi della verità.
«Prometto...» disse piano, ricordandosi che odiava fare promesse «che in qualunque caso... non ti ucciderò».
«Dovrei fidarmi?»
«Insomma, donna, ho promesso! Non lo faccio quasi mai, ma io mantengo la mia parola. Io sono un principe, un uomo d'onore» urlò Vegeta, gesticolando, visibilmente irritato. Scendere a patti non era proprio la cosa più semplice per lui e la sua pazienza stava raggiungendo il culmine.
Eva lo guardò storto, inarcando un sopracciglio. Dopo una manciata di secondi, seppur diffidente, iniziò a parlare.
«E va bene. Se proprio vuoi saperlo ho circa cinque anni in meno del primo figlio di Goku, Gohan» dichiarò Eva tutto d'un fiato.
Il saiyan trattenne il respiro, più confuso di prima «Come... come conosci Kaarot? Come fai a sapere chi è suo figlio ma soprattutto... hai quasi quarant'anni! Perchè sembri molto più giovane della tua età?»
«Vegeta, mi pare che tu abbia circa sessant'anni. Tu perchè sembri molto più giovane della tua età?»
«Per me è diverso! Io sono un saiy.. un.. no!» con uno scatto felino Vegeta balzò in piedi. Le pupille si dilatarono e tutte le certezze che lo tenevano ancorato al mondo reale sembravano essersi distolte «com'è possibile.. non mi dirai che..» il principe balbettò rendendosi conto di non riuscire ad indietreggiare nemmeno di un passo. Immediatamente ogni pezzo del puzzle stava prendendo il proprio posto.
Sapeva volare, dimostrava un'età inferiore a quella anagrafica, non percepiva la bassa temperatura nonostante fosse in canottiera e soprattutto conosceva Kaaroth e il suo nome. Il principe ci mise però poco tempo a realizzare che nessun'altro saiyan a lui conosciuto era riuscito a sopravvivere all'eplosione del pianeta Vegeta.
Com'era possibile? Chi era Evangeline? Come faceva ad essere una saiyan? C'erano altri membri della sua specie da qualche parte dispersi nell'universo?
Vegeta non riuscì a rispondere a nessuna di queste domande, sino a quando finalmente la donna dai capelli rossi si schiarì la voce, per poi dichiarare ciò che l'uomo non si sarebbe mai aspettato di sentire.

«Ho cinque anni in meno di Gohan... mio cugino»

The newborn saiyanWhere stories live. Discover now